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da Gramsci Vivo, Mimma Paulesu Quercioli (a cura di), Feltrinelli, Milano, 1977
Trascrizione a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare per il 120 anniversario della nascita di Gramsci (22 gennaio 1879)
 
Biografia di Antonio Gramsci (1891-1937)
 
1891
22 gennaio. Antonio Gramsci nasce ad Ales (Oristano) da Francesco e da Giuseppina Marcias, quarto di sette figli.
 
1894
La famiglia Gramsci si trasferisce a Sorgono (Nuoro). Antonio è di salute delicata; a questo periodo risale la caduta dalle braccia di una domestica che sarà poi messa in rapporto con la sua malformità fisica. Antonio frequenta le scuole elementari a Ghilarza. Conseguita la licenza, è costretto per le difficili condizioni economiche della famiglia a lavorare per due anni presso l'ufficio del catasto e a studiare privatamente.
 
1905
Frequenta le ultime tre classi ginnasiali a S. Lussurgiu. Comincia a leggere la stampa socialista che il fratello maggiore Gennaro gli invia da Torino dove si trovava per il servizio di leva.
 
1908
Ottenuta la licenza ginnasiale a Oristano, si iscrive al liceo Dettori di Cagliari. Vive col fratello Gennaro, contabile alla fabbrica del ghiaccio, cassiere della Camera del lavoro e poi segretario della sezione socialista. A questi anni si possono far risalire anche le prime letture di Marx. Durante le vacanze svolge lavori di contabilità e da lezioni private.
 
1911
Consegue la licenza liceale. Vinta una borsa di studio, si iscrive alla facoltà di lettere dell'università di Torino.
 
1912
Nei primi mesi di vita studentesca vive isolato e in gravi difficoltà materiali. Si interessa agli studi di glottologia e svolge ricerche sul dialetto sardo. Insieme a Togliatti svolge anche una ricerca sulla struttura sociale della Sardegna; ha inizio la loro amicizia. Trascorre a Ghilarza le vacanze estive.
 
1913-14
Si applica a una intensa vita di studio anche se le precarie condizioni di salute non gli consentono di dare gli esami. Stabilisce i primi contatti col movimento socialista torinese (probabilmente nell'autunno del 1913 si iscrive alla sezione socialista di Torino) e collabora al "Grido del popolo".
 
1915
Nell'inverno 1914-15 segue il corso di filosofia teoretica di A. Pastore. Il 12 aprile si presenta all'esame di letteratura italiana. Da quel momento abbandona l'università, anche se fino al 1918 pare non rinunci al proposito di laurearsi in glottologia. Riprende la collaborazione al "Grido del popolo" e nel dicembre 1915 entra a far parte della reda zione torinese dell'"Avanti!".
 
1916
Si impegna in una intensa attività giornalistica come cronista teatrale, estensore di note di costume e polemista nella rubrica "Sotto la Mole" dell'"Avanti!". Tiene conferenze nei circoli operai torinesi su Romain Rolland, la Comune di Parigi, la Rivoluzione francese, Marx, ecc.
 
1917
Cura il numero unico de "La città futura". In settembre diventa segretario della commissione esecutiva provvisoria della sezione socialista di Torino. Dirige "Il grido del popolo" (dove resterà fino all'ottobre 1918) trasformando il giornale in strumento di formazione culturale e morale dei militanti socialisti.
 
1918
In ottobre cessa le pubblicazioni "Il grido del popolo" e il 5 dicembre esce il primo numero dell'"Avanti!" edizione torinese: redattore-capo O. Pastore, redattori Gramsci, Togliatti, A. Leonetti, Leo Galetto.
 
1919
In febbraio il quindicinale di P. Gobetti "Energie nove" pubblica il suo artìcolo "Stato e sovranità". In aprile Gramsci svolge un'efficace propa ganda socialista tra i soldati della Brigata Sassari inviati a Torino con compiti di ordine pubblico. Con Tasca, Terracini e Togliatti decide di dar vita alla rassegna settimanale di cultura socialista "Ordine nuovo." Il primo numero esce il 1° maggio.
Il primo novembre l'assemblea torinese della FIOM approva con un odg di Carino e Boero il principio della costituzione dei consigli di fabbrica attraverso l'elezione dei commissari di reparto. L'"Ordine nuovo" pubblica Il programma dei comtnissari di reparto. La sezione socialista torinese nomina una commissione di studio sui consigli diretta da Togliatti e il congresso straordinario della Camera del lavoro di Torino approva una mozione favorevole ai consigli di fabbrica. Il problema è discusso dalle varie correnti socialiste.
 
1920
Gramsci viene rieletto assieme a Togliatti nella commissione esecutiva torinese del PSI. Il 27 marzo l'"Ordine nuovo" pubblica il manifesto Per il congresso dei consigli di fabbrica. Agli operai e contadini di tutta Italia. Il 28 marzo gli industriali torinesi proclamano la serrata col pretesto dello sciopero "delle lancette." Il 13 aprile viene proclamato sciopero generale che il 24 si esaurisce con la sostanziale vittoria degli industriali.
Il 23-28 giugno il congresso della Camera del lavoro di Torino approva la relazione di Tasca sui consigli di fabbrica e nei mesi successivi si sviluppa lo scontro tra Gramsci e Tasca sulla funzione e l'autonomia dei consigli.
In settembre Gramsci partecipa al movimento per l'occupazione delle fabbriche e si reca anche a Milano. In ottobre si adopera per la fusione dei diversi gruppi (astensionista, comunista elezionista e di "educazione comunista") della sezione torinese del PSI e in novembre partecipa al congresso di Imola durante il quale si costituisce ufficialmente la frazione comunista del PSI. In dicembre si reca a Ghilarza per la morte della sorella Emma. Esce l'ultimo numero de l'"Ordine nuovo" settimanale. L'edizione torinese dell'"Avanti!" ne assume la testata e la direzione del nuovo quotidiano "l'Ordine nuovo" - organo dei comunisti torinesi - è affidata a Gramsci.
 
1921
Il 1° gennaio esce il primo numero del nuovo quotidiano. La critica teatrale viene affidata a Piero Gobetti.
Il 21 gennaio al XVII congresso del PSI a Livorno i delegati della frazione comunista deliberano la costituzione del Partito comunista d'Italia - Sezione della III Internazionale. Gramsci fa parte del comitato centrale.
 
1922
20-24 marzo. Gramsci partecipa al II congresso del PCd'I, che approva a grande maggioranza le cosiddette "tesi di Roma." Viene designato a rappresentare il partito nel comitato esecutivo dell'Internazionale comunista. Parte per l'URSS in maggio in condizioni di salute precarie, e arriva a Mosca il 23 giugno. Partecipa alla II conferenza dell'esecutivo allargato dell'Internazionale comunista.
Dopo la conferenza viene ricoverato per alcuni mesi nella casa di cura "Serebrjanyi bor" dove in settembre conosce Giulia Schucht.
28 ottobre: marcia su Roma e presa del potere da parte dei fascisti. Di fatto il PCd'I entra nell'illegalità.
 
1923
Gramsci è ancora a Mosca e il 3 dicembre viene inviato a Vienna dove ha il compito di mantenere i collegamenti tra il partito italiano e gli altri partiti comunisti europei.
 
1924
Il 12 febbraio esce a Milano il primo numero de "l'Unità" e il 1° marzo a Roma il primo numero del quindicinale "L'Ordine nuovo", terza serie, preparato in gran parte da Gramsci. Eletto deputato nella circoscrizione del Veneto, il 12 maggio rientra in Italia dopo due anni di assenza. In giugno si trasferisce a Roma, in via Vesalio, presso Passarge. Dopo il delitto Matteotti, in giugno, Gramsci partecipa alle riunioni delle opposizioni parlamentari e propone un appello alle masse e lo sciopero generale politico. Nelle settimane seguenti conduce una campagna contro la passività e il legalitarismo dell'Aventino e per l'unità di tutte le forze operaie.
In agosto la frazione dei "terzinternazionalisti" si scioglie e confluisce nel PCd'I. Gramsci è segretario generale del partito. A Mosca Giulia da alla luce il loro primo bambino: Delio.
 
1925
Collabora alla creazione di una scuola di partito per corrispondenza le cui prime due dispense escono in aprile. In marzo si reca a Mosca per la V sessione dell'esecutivo allargato dell'IC. Il 16 maggio pronuncia alla Camera un discorso contro il disegno di legge Mussolini-Rocco sulle associazioni segrete. Polemizza contro il "comitato d'intesa" costituitosi attorno a Bordiga fino al suo scioglimento (luglio). Elabora, in collaborazione con Togliatti, le tesi per il III congresso. In autunno Giulia e Delio giungono in Italia. Giulia, Eugenia e Tatiana Schucht si stabiliscono a Roma in un appartamento in via Trapani. In dicembre Gramsci tiene un rapporto al congresso provinciale di Milano che si svolge clandestinamente in aperta campagna.
 
1926
Gennaio: al congresso di Lione, Gramsci svolge la relazione sulla situa zione politica generale. Il 14 maggio appare su "l'Unità" il suo articolo per la morte di G. M. Serrati.
In agosto trascorre una breve vacanza col figlio Delio a Trafoi (Bolzano). Giulia, che è in attesa di un altro bambino, parte per Mosca dove nasce Giuliano. Il 14 ottobre, a nome dell'ufficio politico del PCd'I, Gramsci invia al comitato centrale del partito russo una lettera relativa alle lotte di corrente in seno al partito bolscevico e richiama l'attenzione sul pericolo che tali lotte finiscano con l'annullare "la funzione dirigente che il Partito comunista dell'URSS aveva conquistato sotto l'impulso di Lenin". La lettera è trattenuta da Togliatti ma comunicata a Bucharin. Nello stesso mese di ottobre stende il saggio Alcuni temi della quistione meridionale. Si rifiuta di allontanarsi dall'Italia, nonostante le insistenze della direzione del partito. Viene arrestato l'8 novembre e rinchiuso a Regina Coeli in isolamento assoluto. Viene assegnato per cinque anni al confino di polizia. Il 7 dicembre giunge all'isola di Ustica dove abita in una casa privata con Bordiga e altri compagni e organizza una scuola tra i confinati.
 
1927
II 14 gennaio il tribunale militare di Milano spicca un mandato di cattura contro Gramsci. Il 20 gennaio Gramsci lascia Ustica diretto alle carceri di Milano: il viaggio dura 19 giorni. Rinchiuso a S. Vittore, non rinuncia a leggere e a studiare nonostante le limitazioni imposte dal regime carcerario.
 
1928
L'11 maggio parte per Roma in vagone cellulare insieme con altri compagni tra i quali Terracini. Il giorno seguente è rinchiuso a Regina Coeli. Il 28 maggio inizia il processo e il 4 giugno Gramsci viene condannato a 20 anni, 4 mesi e 5 giorni di reclusione. Poiché soffre di uricemia cronica viene destinato alla Casa penale speciale di Turi di Bari. Lascia Roma in traduzione ordinaria e il viaggio dura dodici giorni. Giunge a Turi il 19 luglio e gli viene assegnato il numero di matricola 7047; è messo in una camerata con altri cinque detenuti politici. Il fratello Carlo avvia la pratica perché gli venga assegnata una cella individuale e gli sia dato da scrivere. La cella 1 della prima sezione, accanto al posto di guardia, gli viene assegnata in agosto. In dicembre Gramsci è colpito da un grave attacco di uricemia.
 
1929
Ottiene il permesso di scrivere in cella. L'8 febbraio comincia a stendere note e appunti nel primo dei "quaderni" che saranno ventuno nel 1933 quando lascerà Turi per Civitavecchia e complessivamente 33 nel 1937. Riceve la visita del fratello Carlo e ha frequenti colloqui con Tatiana che intanto si è trasferita da Roma a Turi.
 
1930
In giugno riceve in carcere il fratello Gennaro inviato da Togliatti per metterlo al corrente sui contrasti interni al gruppo dirigente del partito e sull'espulsione di Leonetti, Tresso e Ravazzoli. Verso la fine dell'anno arrivano a Turi alcuni compagni di partito (E. Tulli, E. Riboldi, A. Lisa, A. Scucchia, ecc.) che si uniscono a quelli già presenti nella casa di pena. Con tutti loro Gramsci inizia un ciclo organico di discussioni sui temi: gli intellettuali e il partito, il problema militare e il partito, la Costituente. Nel 1928-29 l'Internazionale comunista aveva abbandonato la tattica del "fronte unico" e aveva annunciato la fine della stabilizzazione relativa del capitalismo indicando nella socialdemocrazia una punta avanzata della reazione. Il PCd'I aveva aderito a tali posizioni e previsto in Italia una radicalizzazione della lotta di classe e la fine imminente del regime fascista. Le posizioni di Gramsci (che suggerisce invece la parola d'ordine di un periodo intermedio) provocano la reazione di alcuni compagni. Gramsci sospende le discussioni in carcere.
 
1931
In agosto è colpito da una grave crisi.
 
1932
Viene prospettata la possibilità di uno scambio di prigionieri politici tra l'URSS e l'Italia; il progetto ha l'approvazione di Gramsci, ma non si realizza. Tatiana, all'insaputa di Gramsci, presenta al capo del governo la richiesta perché venga visitato in carcere da un medico di fiducia. Nonostante il regime di isolamento, Gramsci riprende le conversazioni con alcuni compagni (S. Pertini, A. Fontana, G. Trombetti, ecc.). Il 30 dicembre muore a Ghilarza la madre, ma la notizia gli viene nascosta per le sue gravi condizioni di salute.
 
1933
Il 7 marzo ha una seconda grave crisi e per circa due settimane è assistito giorno e notte da due compagni toscani e da un compagno di Bologna, Gustavo Trombetti, che poi fino a novembre si trasferisce definitivamente nella sua cella. Il 20 marzo viene visitato in carcere dal professor Arcangeli il quale scrive una dichiarazione sulle condizioni di salute del prigioniero. Tale dichiarazione viene pubblicata da "l'Humanité" e a Parigi si costituisce un comitato per la liberazione di Gramsci e delle vittime del fascismo di cui fanno parte R. Rolland, H. Barbusse e altri intellettuali di fama internazionale.
In luglio Gramsci chiede a Tatiana di avviare la pratica per il suo trasferimento all'infermeria di un altro carcere. In ottobre, viene accolta la richiesta e la polizia sceglie come nuova destinazione la clinica del dottor Cusumano a Formia. Il 19 novembre Gramsci lascia Turi di Bari, transita dal carcere di Civitavecchia e giunge a Formia il 7 dicembre. Oltre le visite settimanali di Tatiana, a Formia si recano anche Carlo e P. Sraffa.
 
1934
In luglio, dopo una visita del professor Vittorio Puccinelli di Roma, Gramsci rinnova la domanda per essere trasferito ad altra clinica. All'estero riprende con vigore la campagna per la sua liberazione. In ottobre inoltra la domanda per la libertà condizionale che gli viene concessa il 25 ottobre. Chiede ancora il trasferimento ad altra clinica, ma solo il 25 agosto può lasciare Formia per essere ricoverato alla clinica Quisisana di Roma diretta dal professor Puccinelli.
 
1937
In aprile scade il periodo della libertà condizionale e Gramsci è libero. Progetta di andare in Sardegna per ristabilirsi in salute. Ma la sera del 25 ha una crisi improvvisa e fatale. È colpito da emorragia cerebrale e muore due giorni dopo, il 27 aprile.
 
 

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