Michelino - Trollio:
Operai carne da macello
9. Un blitz in Consiglio comunale
Nei primi mesi del 1998 una forte grandinata aveva completamente distrutto la tettoia di eternit (che, come tutti ormai sanno, è costituito da cemento-amianto) che ricopriva parte del giardinetto antistante la nostra sede. L’amianto, sfaldato e ridotto in piccoli pezzi, era sparso per tutto il cortile: un rischio per gli abitanti delle case popolari di via Magenta 88.
Presentiamo immediatamente alla A.S.L. di Sesto e al Comune la denuncia della presenza e della pericolosità del materiale e riceviamo assicurazioni che si sarebbe provveduto in breve tempo alla bonifica. Dopo una settimana… niente. Risollecitiamo le autorità competenti che, per tutta risposta, si rimpallano la responsabilità, la competenza.
Giorno dopo giorno l’amianto sbriciolato era sempre lì, pericoloso per noi e per gli abitanti del quartiere.
Più passava il tempo e più, a molti operai della Breda, sembrava una vera provocazione. Nella riunione settimanale del Comitato mettemmo all’ordine del giorno il problema dello smaltimento. All’unanimità decidemmo di raccogliere tutto l’amianto e di portarlo in Consiglio Comunale. Si unirono a noi anche alcuni degli abitanti dei caseggiati limitrofi, più sensibili al problema.
Attrezzati con mascherine e tute bianche, raccogliemmo i pezzi d’amianto in tre grossi scatoloni e li sigillammo, scrivendoci sopra: “Pericolo Amianto”.
La sera del Consiglio comunale ci trovammo davanti alla nostra sede: eravamo una trentina, quasi tutti operai della Breda. Tre di noi indossarono le tute bianche e le mascherine e alle 21,30 in punto entrammo tutti insieme nel palazzo del Comune.
I cinque vigili che presidiavano il salone dove avveniva il Consiglio videro comparire decine di persone e cercarono di fermarle facendo un cordone alla porta d’ingresso, ma furono travolti. I consiglieri, stupiti dell’irruzione, non fecero neanche in tempo a riprendersi: i tre “Re Magi” in tuta bianca si avvicinarono con i loro cartoni di “doni” e - rispettando la par condicio - ne consegnarono uno al sindaco Filippo Penati e alla sua giunta, un altro al capogruppo dei consiglieri di minoranza del centrodestra e il terzo alla maggioranza di centro sinistra, che comprendeva anche Rifondazione Comunista. Tutto si svolse nel giro di pochi minuti e, immediatamente dopo, tornammo nella nostra sede lasciando sul posto un osservatore per essere informati degli sviluppi della situazione.
Una volta tanto, i consiglieri di tutti i partiti furono unanimi nelle loro decisioni!
Tutti d’accordo decisero di sospendere immediatamente il consiglio e fecero portare fuori dalla sala consigliare gli scatoloni.
Così, finalmente, smaltimmo l’amianto.