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Nezavisimaya Gazeta 5 febbraio 2006
Washington conta sui missili guidati; Teheran su 20 milioni di volontari
Cosa accadrebbe se gli americani invadessero l’Iran ?
di Vladimir Ivanov e Viktor Myasnikov
Teheran sostiene che gli americani faranno coincidere la loro invasione
dell'Iran con le celebrazioni di Navruz, questa primavera. Il presidente
iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha detto
"Siamo alla vigilia di un evento importante, quando la nostra rivoluzione
metterà tutta l’umanità sul sentiero giusto".
E’ risaputo che lo Stato Maggiore US ha un piano strategico per la difesa di Israele, chiamato Conplan 4305, che viene aggiornato annualmente. Alcune fonti insinuano che esistano anche piani di attacco all'Iran propriamente delle forze del Pentagono.
Un prominente specialista russo sull’Iran - che ha chiesto di non essere nominato - dice che un'operazione militare americana contro l’Iran a questo punto è molto problematica. In primo luogo, gli americani si sono impantanati in Iraq e in Afghanistan, e chiaramente ci vorrà del tempo, quantomeno, prima che quei paesi evolvano al livello sperato dagli Stati Uniti. Secondo, potrebbe interferire anche il colossale peso delle spese di guerra, rendendo un'invasione americana dell'Iran ancor più difficile.
D'altra parte l'esperto non esclude la possibilità di invasione. Dice che Israele è un fautore particolarmente energico dell'aggressione, preoccupato dalla determinazione di Teheran a portare alla logica conclusione il suo programma nucleare nazionale e considerando ciò una atroce minaccia per se. Inoltre, Tel Aviv è all'interno del raggio dei missili balistici iraniani.
L'esperto crede che gli Stati Uniti possano procedere a colpire all'Iran sotto la pressione di Israele. Alla fine del 2005, un ufficiale superiore dell’intelligence militare israeliana ha affermato che Israele era pronto ad iniziare l’eliminazione delle installazioni nucleari iraniane, aggiungendo che lo avrebbe fatto questa primavera. L'esperto che abbiamo avvicinato per i commenti, non pensa comunque che Israele possa portare a termine tutto ciò da solo, anche se gli americani l'hanno provvisto di molte armi ad alta precisione, progettate per la penetrazione e la distruzione di installazioni sotterranee ben protette.
Lo specialista dice che contro le installazioni nucleari dell'Iran verranno usate armi e missili ad alta precisione (ufficialmente le installazioni sono 14 ma esperti dicono che ce ne devono essere molte di più).
Il secondo gruppo di obiettivi potranno essere le 60 basi missilistiche e dell’Aeronautica militare. Oltre, ovviamente, alle fabbriche del complesso industrial-militare iraniano, coinvolte in programmi missilistici.
L’esperto non esclude nemmeno la possibilità che gli americani possono sbarcare forze mobili sul territorio dell'Iran dalle loro basi militari in Medio Oriente, in primo luogo dall’Iraq e dall’Afghanistan. Sventolando la bandiera della lotta contro il terrorismo e contro la proliferazione di WMD (armi di distruzione di massa), Washington può anche ottenere il permesso di governi sovrani per usare aeroporti in paesi asiatici e caucasici, come fece per la guerra all'Afghanistan.
Constatando che la crescente tensione nella regione gli gioca a favore, perché la resistenza all’America innalza l'immagine dell'Iran agli occhi del mondo musulmano, anche il comando iraniano si prepara al peggio. Al contempo, l’Iran possiede un esercito abbastanza grande e addestrato al combattimento.
Teheran, comunque, sa che il suo esercito non può sperare di resistere ad uno scontro diretto con gli Stati Uniti. È precisamente per questo che il comando iraniano prepara le sue guardie di confine e le unità Basij per la guerra di guerriglia su tutto il territorio dell'Iran. Dato l’alto livello di anti-americanismo in Iran, tutto fa pensare che l’invasione dell’Iran potrebbe dare luogo a problemi anche maggiori per la Casa Bianca, di quelli che stanno procurando l’Iraq e l'Afghanistan.
Alexander Khramchikhin, principale analista dell’Istituto di Analisi Politica e Militare, afferma che da quando gli Stati Uniti invasero l’Iraq, è scattato automaticamente il pensiero che l’Iran sarebbe stato l’obiettivo successivo. Si credette universalmente che la popolazione di questo paese avrebbe dato il benvenuto all’instaurazione di un nuovo regime, come l'Iraq lo aveva dato al rovesciamento di Saddam Hussein. In effetti, gli americani fanno meglio a prepararsi ad incontrare una strenua resistenza. Gli iraniani non si preoccuperanno degli scontri; non temono la morte, perché un guerriero che cade nella jihad va diritto in Paradiso.
Gli Stati Uniti stanno facendo fatica a mantenere il loro contingente di occupazione in Iraq, dove si sono impantanati. Tutto ciò rende le incursioni via aria e i missili guidati l'unico mezzo di offensiva rimasto al Pentagono. In altre parole, gli americani ripeteranno lo scenario della Jugoslavia, dove gli obiettivi dell'aggressione furono compiuti solo con attacchi aerei: il regime di Slobodan Milosevic fu fatto cadere, i serbi sgombrarono il Kossovo ed il potenziale militar-industriale dello stato fu distrutto completamente.
Le difese aeree dell'Iran non sono molto forti, tali da non costituire un fattore serio. Secondo l'esperto, i sistemi difensivi aerei americani resi all’Iran negli anni ‘70 sono inutilizzabili per la mancanza di pezzi di ricambio. I sistemi russi S-200 sono di livello appropriato ma sono praticamente senza difesa contro aerei tattici ad alta maneggevolezza. Gli S-75 cinesi sono sorpassati ed inutili contro gli aerei moderni. L’Iran recentemente ha comprato dalla Russia dei sistemi Tor a corto raggio ma il personale deve ancora imparare ad usarli. Quindi non si può contare sull'Aeronautica militare iraniana, per inscenare una lotta seria.
L’Iran ha alcuni missili tattici Shihab a corto e medio raggio - modificazioni di vecchi Scud sovietici e nord coreani. Gli esperti che abbiamo contattato sostengono che i missili non possono infliggere alcun danno serio agli americani, perché sono notoriamente imprecisi. Per ora, all’Iran mancano le tecnologie per fare armi ad alta precisione.
Senza possibilità di difendere il suo spazio aereo, l’Iran poterebbe ricorrere alla sua sola risposta rimanente: un attacco delle Forze di Terra, ovviamente nella direzione dell'Iraq. Khramchikhin dice che l'Aeronautica militare US annienterebbe le colonne iraniane in avanzata prima che possano raggiungere le truppe americane.
Ma gli ayatollah iraniani possono dispiegare una risposta asimmetrica, incitando una ribellione shiita in Iraq. Questo sarebbe disastroso per gli Stati Uniti. Gli americani non sono neanche stati in grado di schiacciare la resistenza della guerriglia sunnita in sole tre province dell’Iraq... La rivolta in Iran potrebbe cominciare spontaneamente, senza l’approvazione di capi tribali o religiosi.