Guerra in Yemen: i piani degli USA per usare l'atomica in medio oriente
Michel Chossudovsky | globalresearch.ca
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
02/06/2015
Nell'immagine: bombaridere B2
Notizie non confermate basate su un video del 20 maggio 2015 riferiscono circa una grande e esplosione di una bomba senza precedenti in Yemen.
Le segnalazioni suggeriscono, senza però porrtare prove, che l'esplosione potrebbe essere l'esito di un attacco nucleare con l'impiego di un'atomica tattica. Non c' è prova alcuna di questo evento.
Qualunque sia la natura dell'esplosione, costituisce in ogni caso un crimine contro l'umanità.
Mentre non c'è nessuna prova che l'alleanza guidata dagli USA abbia usato l'atomica contro lo Yemen, la più generale questione della guerra atomica contro il Medio Oriente è invece della massima importanza.
L'agenda nucleare di Washington, così come è stata illustrata nel 2001 dalla Nuclear Posture Review, consiste nello sviluppo di un'arsenale nucleare tattico per l'uso contro paesi privi di potenza nucleare.
Fin dal 2002, sono state sviluppate armi nucleari tattiche da USA e NATO con obiettivo mediorientale.
Le armi nucleari tattiche, anche chiamate "mini-nukes" o "miniatomiche" sono bombe "antibunker" (a penetrazione profonda, in grado cioè di penetrare le corazze dei bunkers. n.d.t.) equipaggiate con una testata nucleare. La loro capacità esplosiva (p.e. la B61-11) varia tra un terzo e sei volte la potenza della bomba di Hiroshima.
Nell'immagine: arma nucleare tattica del tipo B61-11, sganciabile da un bombardiere B-2 o da un caccia F-16
La B61-11 è un'affidabile arma termonucleare, un'arma di distruzione di massa nel vero senso della parola.
Finora le prove sono insufficienti. Non ci sono segnalazioni circa la conferma dell'asserito attacco in Yemen che possano portare informazioni ulteriori.
I media mainstream non si sono occupati della questione. L'argomento richiede un'approfondimento ulteriore nel contesto dell'agenda USA di lungo periodo per l'uso armi nucleari su obiettivi mediorientali.
Il video dell'esplosione della bomba in Yemen può essere visto qui: http://www.liveleak.com/view?i=fdf_1432986955.
Gli attacchi nucleari contro i paesi del Medio Oriente.
L'asserito ma ancora non confermato uso di miniatomiche contro lo Yemen tocca una delle principali questioni della dottrina nucleare degli USA:
- Le armi nucleari tattiche, o miniatomiche, fanno parte dell'arsenale USA e NATO.
- Sono state dichiarate armi utilizzabili in teatri bellici convenzionali dal Senato degli USA nel 2002.
- Possono essere usate senza necessità di autorizzazione del Comandante in Capo delle Forze Armate (n.d.t. il Presidente degli USA)
- L'esercito USA si batte perchè le miniatomiche siano considerate "bombe umanitarie" in grado di ridurre i "danni collaterali". Secondo un parere scientifico incaricato dal Pentagono, esse sono innocue per la vicina popolazione civile perchè l'esplosione è sotterranea.
Mentre le scarse "prove" di un'attacco nucleare contro lo Yemen rimangono senza conferme, l'uso delle miniatomiche contro i paesi del Medio Oriente è stata sull'agenda del Pentagono per oltre venti anni. Nel 1996, sotto l'amministrazione Clinton, l'atomica tattica B61-11 ha rischiato di essere utilizzata in un attacco contro la Libia.
Nell'immagine: atomica tattica B61-11
L'uomo che fu dietro al diabolico progetto di bombardare la Libia con l'atomica era il sottosegretario alla Difesa Harold Palmer Smith jr.. "Anche prima che la B61-11 fosse disponibile al fronte, la Libia fu identificata come uno dei potenziali obiettivi" (Bulletin of the Atomic Scientists – Settembre/ Ottobre 1997, p. 27, grassetto aggiunto).
Harold Palmer Smith è stato incaricato dal Presidente Bill Clinton per supervisionare i programmi della difesa inerenti la guerra nucleare chimica e biologica con particolare attenzione alla "riduzione e mantenimento dell'arsenale nucleare degli USA". Fin dall'inizio, il suo mandato ancora in essere, è stato finalizzato non alla "riduzione" ma all'"aumento" dell'arsenale nucleare con la promozione dello sviluppo di una nuova generazione di "innocue" miniatomiche per l'uso nel teatro di guerra del Medio Oriente.
Nell'immagine: Harold Palmer Smith
L'obiettivo del Dipartimento della Difesa durante il mandato di Harold Smith fu quello di velocizzare il "collaudo" della bomba nucleare B61-11 mediante l'impiego in un paese del Medio Oriente.
Cinque mesi dopo il sottosegretario alla Difesa Harold Smith richiese una accelerazione del programma di produzione della B61 ed uscì pubblicamente con una dichiarazione per cui l'aeronautica vorrebbe usare l'atomica tattica B61-11 contro la Libia... (http://www.nukestrat.com/us/afn/B61-11.htm,)
Mentre il Pentagono in seguito smentì l'intenzione di bombardare l'impianto libico di Tarhunah, cionondimeno confermò che "Washington non esclude l'uso di armi nucleari [contro la Libia]". (Ibidem, grassetto aggiunto)
Qual'è l'importanza della della storia dell'atomica nucleare tattica B61-11 e delle iniziali minacce dirette dall'Amministrazione Clinton contro la Libia?
Il progetto di usare l'atomica contro la Libia fu accantonato?
Le atomiche tattiche furono sviluppate specificatamente per l'uso in "conflitti convenzionali con le nazioni del Terzo Mondo" dopo la guerra fredda. Nell'ottobre 2011, all'indomani dell'undici settembre americano, il segretario alla difesa Donald Rumsfeld considerò di utilizzare la B61-11 in Afghanistan. Gli obiettivi erano Al Quaeda ed i loro bunker nelle grotte delle montagne di Tora Bora.
Rumsfeld asserì all'epoca che sebbene le armi antibunker "convenzionali" "avrebbero potuto fare il loro lavoro, ... non era da escludere l'eventuale utilizzo di armi nucleari" (citato nello Houston Chronicle, 20 ottobre 2001, grassetto aggiunto)
L'uso della B61-11 è stato anche contemplato nel corso del bombardamento e dell'invasione dell'Iraq nel 2003, così come nel bombardamento NATO della Libia nel 2011.
Riguardo a ciò, la B61-11 è stata descritta come "un'arma nucleare a bassa potenza in grado di penetrare il terreno contro obiettivi importanti situati sottoterra", il che includeva i bunker sotterranei di Saddam Hussein.
"Se Saddam era indiscutibilmente l'obiettivo più importante in Iraq, ciò poteva legittimare l'utilizzo di un'arma nucleare coma la B61-11, al fine di assicurarsi della sua morte e decapitare così il regime" (Defense News, 8 dicembre 2003).
Non c'è prova documentale, comunque, che la B61-11 sia stata effettivamente usata in Iraq.
L'uso di miniatomiche tattiche contro paesi che non possiedono armi nucleari nel Medio Oriente, così come definito dalla Nuclear Posture Review nel 2001, rimane nell'agenda del Pentagono. Oltretutto, l'atomica tattica B61.11 (costruita in USA) così come la sua evoluzione, la B61-12, sono state dislocate per l'utilizzo contro obietivi mediorientali comprendenti Iran, Siria e Libia in diversi paesi europei, inclusi cinque paesi senza arma atomica (Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi e Turchia). La nuova B61-12 è un'arma da 50 kilotoni che può essere sganciata da un caccia a reazione F35.
Confermemente ad alcune segnalazioni, anche Israele ha un arsenale di armi nucleari tattiche.
Sebbene l'esplosione avvenuta in Yemen nel video di cui al link sopra indicato appare simile a quella di una bomba nucleare tattica B61-11 con una nube a forma di fungo, è doveroso osservare che la bomba convenzionale a penetrazione MOP (Mass Ordnance Penetrator) produce anch'essa un'esplosione simile.
La più grande bomba convenzionale dell'arsenale USA è la cosiddetta MOP (Mass Ordnance Penetrator), ovvero la cosiddetta "madre di tutte le bombe" (MOAB, Mother Of All Bombs, raffigurata nelle immagini seguenti). L'esplosione di una MOP (che è un'arma convenzionale non nucleare) è (in accordo con le prove fotografiche) simile a quella filmata nel video dello Yemen. Oltretutto, secondo notizie non confermate, la MOP è stata usata durante la guerra in Iraq.
Nell'immagine: foto d'archivio di una esplosione MOAB
In altre parole, la natura dell'esplosione non prova di per se' che essa è il risultato di un attacco con arma nucleare tattica. Potrebbe essere stata l'esplosione di una MOP o di una bomba a penetrazione antibunker. Ma anche in questo caso, le prove risultano insufficienti.
Sia la MOP che la miniatomica tattica sono bombe a penetrazione sotterranea antibunker. La MOP è comunque un'arma convenzionale. Non ha una testata nucleare.
Secondo alcune fonti, il Penetratore Convenzionale pesante MOP, anche denominato MOP GBU-57, potrebbe essere sganciata solo con un bombardiere B52 o con un B-2, a causa del suo elevato peso. La decisione di sferrare un attacco con bomba MOP dovrebbe essere presa dal "comando globale di attacco" degli Stati Uniti (US Global Strike Command).
Nell'immagine: GBU-57A/B Mass Ordnance Penetrator (MOP)
Ci sono indicazioni che sia stato comunque sviluppato un missile leggero con testata a penetrazione MOP. Secondo l' Air Force Magazine, il Luogotenente Generale dell'areonautica militare USA Phillip Breedlove (attuale comandante in capo della NATO) ha dichiarato nel giugno del 2010 che "la nuova generazione di armamenti a penetrazione dovrebbe essere realizzata con massa pari circa ad un terzo della bomba a penetratore pesante MOP, in modo tale da poter essere trasportata da un aviogetto più leggero di costo più sostenibile".
Nell'immagine: un bombaridere B52 scortato da un caccia F16 mentre lancia un missile teleguidato con testata MOP durante un test.
Il bombaridere B2 è operativo presso la base dell'areonautica USA in Missouri. Con i sistemi di rifornimento aereo, può essere impiegato su scala mondiale. Il B2 può essere utilizzato per il lancio di un missile con testata MOB così come per il lancio di un'atomica tattica.
Nell'immagine: Bombardiere B2 "Spirit of Pennsylvania"
Nell'immagine: la cosiddetta madre di tutte le bombe: "Mother of All Bombs" (MOAB)
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