PARTITO COMUNISTA DI GRECIA
Incontro sulle leggi e le discriminazioni anticomuniste nei paesi dell’Unione Europea
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2 luglio 2003
Venerdì 4 luglio 2003, il Partito Comunista di Grecia e il
suo gruppo parlamentare europeo organizzano un incontro dal titolo “Con i comunisti, in difesa dei diritti democratici
nell’UE”, che intende concentrare l’attenzione sulle leggi, le
discriminazioni e le persecuzioni contro i comunisti e i loro partiti che hanno
corso nei paesi dell’UE e in molti dei paesi candidati e accolti nell’Unione.
Il processo di accesso di questi paesi nell’UE non solo legittima queste
inaccettabili misure anticomuniste, ma, nei fatti, rischia di consolidarle, con
conseguenze negative su tutti gli altri paesi europei e la stessa UE. Ciò
costituisce un’ulteriore prova del carattere non democratico e reazionario
dell’UE, che viene rafforzato dai negativi sviluppi legati al recente “Accordo
sull’estradizione UE-USA” e alla discussione in merito alla “Costituzione
europea”. E’ importante notare come tali sviluppi avvengano in un periodo
segnato da importanti e forti lotte sociali in Europa, dove i comunisti
svolgono un ruolo importante, mentre, contemporaneamente, tendenze reazionarie,
scioviniste e neofasciste assumono maggiore visibilità.
Un solo sguardo alla situazione può essere istruttivo: in Estonia, Lettonia,
Lituania, Turchia la legislazione mette al bando l’attività dei partiti
comunisti. In Polonia, l’inaccettabile articolo 13 mette il comunismo sullo
stesso piano del fascismo. In Ungheria, l’uso dei simboli socialisti è proibito
e perseguito. In Slovacchia un ex dirigente del vecchio PC di Cecoslovacchia è
sotto processo, mentre tentativi di mettere fuori legge il PC di Slovacchia sono
stati messi in atto appena prima delle ultime elezioni. Simili persecuzioni
hanno luogo in Germania, dove le clausole anticomuniste e reazionarie del
“berufsverbot” sono ancora valide, e in Bulgaria. Nella Repubblica Ceca esiste
una legge che prevede l’ “epurazione” dei comunisti dagli impieghi statali.
L’incontro intende dare impulso alla solidarietà e alla mobilitazione contro le
discriminazioni antidemocratiche nei confronti dei comunisti, che hanno lo
scopo di creare ostacoli all’attività dei partiti comunisti e operai, come pure
a quella dei movimenti popolari che difendono i diritti sociali e democratici.
All’incontro saranno presenti con il loro contributo Olga Veidina del Partito
Socialista di Lettonia, Kemal Okuyan segretario generale del PC di Turchia,
Gyula Thurmer presidente del Partito dei Lavoratori Ungherese, Adam Marcin
presidente del PC di Polonia, Mindaugas Stakvilevicius presidente del Partito
Socialista di Lituania, Jum Vaclav del PC di Boemia e Moravia, Yuri Mishin del
PC di Estonia e Horst Busse dell’Associazione di Assistenza Legale e Umanitaria
(Germania).
Il Dipartimento Internazionale del PC di
Grecia