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La commissione per i diritti umani dell’ONU condanna Estonia e Lettonia per la riabilitazione del passato nazista


www.strana.ru , 16 aprile 2004

Nel sito russo “Strana.ru” (vicino all’amministrazione presidenziale) è apparsa la notizia relativa al varo da parte della “Commissione ONU per i diritti dell’uomo” di una risoluzione “antifascista” presentata congiuntamente da Russia e Bielorussia di condanna della riabilitazione del passato nazista in atto in Lettonia ed Estonia, alla vigilia dell’ingresso dei due stati baltici nell’Unione Europea.


(…)
Esemplare è stata l’approvazione (da parte della Commissione per i diritti umani dell’ONU) di una risoluzione antifascista che colpisce direttamente la politica di Lettonia ed Estonia, che il 1 maggio faranno il loro ingresso nell’UE. La risoluzione ha ottenuto il voto di 36 paesi. La Commissione ha espresso “profonda preoccupazione per la glorificazione degli ex appartenenti alle “Waffen SS”, per l’inaugurazione di monumenti e memoriali ad essi dedicati, ed anche per lo svolgimento di dimostrazioni pubbliche degli ex SS. Alla vigilia del 59° anniversario della vittoria sul fascismo i membri della Commissione hanno stabilito che simili azioni e organizzazioni “insultano la memoria delle innumerevoli vittime delle organizzazioni SS e avvelenano la coscienza delle giovani generazioni” e sono incompatibili con gli impegni assunti dagli stati-membri dell’ONU.

La risoluzione fa appello ai membri dell’ONU perché ostacolino la diffusione in tutto il mondo di simili movimenti, gruppi e partiti politici. Per quanto riguarda la Lettonia e l’Estonia, in cui sono ancora presenti le “legioni Waffen SS”, “moderne forme di razzismo” e dove discriminazioni vengono praticate nei confronti della popolazione di lingua russa, la vittoria, dal punto di vista di Mosca, è da ritenersi significativa sul piano della precisazione delle priorità nella lotta per i diritti dell’uomo. Come è noto, in questi paesi agiscono apertamente organizzazioni neonaziste condannate nella risoluzione, vengono inaugurati monumenti agli “eroi” del Reich e, in Lettonia, ogni anno, nel “Giorno dell’indipendenza”, si svolgono cortei della cosiddetta “legione lettone delle Waffen SS”.

L’approvazione, alla vigilia dell’allargamento dell’Unione Europea, di una risoluzione che apre gli occhi sulla violazione dei diritti dell’uomo nelle repubbliche baltiche, rappresenta un avvenimento esemplare. Si potrà così far intendere a Riga e a Tallin che, entrando nella comunità europea, dovranno rinunciare alle loro concezioni nazionalistiche. Ma, se si considera l’approccio dell’Unione Europea al problema ceceno, allora appare comprensibile perché a Bruxelles chiudano gli occhi su quanto sta avvenendo in Lettonia ed Estonia. La Russia si è dunque dotata, con la risoluzione che condanna il fascismo, di un solido argomento.

Traduzione dal russo di Mauro Gemma