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- osservatorio - italia - politica e società - 26-03-12 - n. 402
Il Bene generale ed il bene particolare
di Pietro Ancona
25/03/2012
Singolare teoria del prof. Monti: solo il governo sa quale è e rappresenta il Bene Generale del Paese. Tutte le altre organizzazioni rappresentano interessi particolari che vanno ascoltati ma di cui il governo non deve tenere conto. E' una teoria pericolosa e fascista che sostanzia il nuovo autoritarismo della borghesia che sostituisce al consenso l'imposizione. Dunque quando la CGIL difende l'art.18 difende un interesse particolare mentre il Governo abolendolo o mutilandolo difende il bene generale? Ma il bene generale del Governo coincide con quello delle Imprese o di coloro che vogliono mano libera nel trattamento dei loro dipendenti per meglio ricattarli e schiavizzarli.
Quindi il bene generale sarebbe quello dei padroni ed il diritto alla giusta causa sarebbe un interesse particolare? Monti include tra le organizzazioni che non rappresentano il bene generale anche il Parlamento dal momento che riduce il "salvo intese" del ddl al Capo dello Stato e preannunzia il voto di fiducia da chiedere al Parlamento?
Non possiamo continuare ad essere ricattati da questo individuo che ha fatto i soldi vendendo la sua competenza tecnica di economista liberista di destra ai potenti del mondo occidentale Un professore che ha accumulato con la politica un patrimonio di 13 milioni di euro investito in case ed in titoli esteri con un reddito di quasi due milioni di euro l'anno. E' anche disgustoso sentirgli ripetere spesso che è stato chiamato per correggere storture che si erano perpetuate per anni. Non è vero che la crisi sia stata ignorata dall'Italia fino al suo avvento dal momento che il ricatto spread è stato mosso soltanto quando la Trilaterale ha deciso di affossare l'Italia.
In ogni caso la ricetta di Monti e del FMI e della BCE è fallimentare e tale si è mostrata dovunque è stata approvata. Non dubito che tutti i momenti di difficoltà di Monti saranno scanditi da impennate dello spread ed è per questo che qualcuno in Italia dovrebbe cominciare a pensare ad una via di fuga dalla Unione Europea e dall'Euro che con il trattato di Lisbona e la vittoria del centro-destra in quasi tutta Europa è diventata il Quarto Reich. Perchè dovremmo continuare a stare in una Europa se la condizione degli italiani che lavorano deve degradare al livello di quella dei lavoratori della Tunisia e del Marocco?
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