www.resistenze.org - osservatorio - lotta per la pace - 15-09-15 - n. 556

Guerra e "pace" in Medio Oriente sono strumenti basilari della politica imperialista

Partito Comunista (KP), Turchia | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

08/09/2015

I gruppi armati che sono stati finanziati, armati, sostenuti o tollerati dagli imperialisti hanno sempre usato le loro forze di combattimento per conquistare la fiducia dei governi imperialisti o delle classi proprietarie della regione. Si tratta di un tipo di servizio di mercenariato che coinvolge le bande islamiste autrici di massacri, varie forze in Medio Oriente, inclusi alcuni governi. I negoziati di guerra sporca non sono mai mancati in questa regione.

La pace, come abbiamo visto in Palestina o in Iraq, è da molto tempo merce di scambio nelle mani dell'imperialismo.

La pace imperialista non è altro la carota mostrata ai vertici, alle conferenze internazionali, negli incontri bilaterali e trilaterali. Le forze sotto l'influenza o il controllo diretto dei centri imperialisti, a cominciare dagli Usa, finiscono col ritirarsi di fronte alle manovre per "stabilire la pace" dei governi imperialisti e mentre questi vestono i panni dei "liberatori", le popolazioni povere della regione sono costrette di conseguenza alla sottomissione.

Questo gioco, andato in scena più e più volte in Palestina, non ha portato altro che nuove distruzioni per i palestinesi e l'insieme dei popoli arabi.

Gli stessi meccanismi sono in azione nella questione curda.

Senza dubbio, quello curdo è un problema politico che attiene alla fratellanza dei popoli e all'anelito di pace tra i popoli.

La repressione dei curdi, il conflitto che ha causato ferite insanabili e la realtà della guerra sporca nel nostro paese investe un problema politico-sociale fondamentale.

Che l'imperialismo presti molta attenzione al problema curdo, non è un segreto. Gli imperialisti hanno usato la questione curda come uno dei pretesti per occupare l'Iraq. A volte è stato usato anche negli interventi imperialistici in Iran.

Per contro, non è un segreto che la Turchia renda dei servizi all'imperialismo nella misura in cui l'imperialismo sorvola sulla repressione turca contro i curdi.

Naturalmente, sono in primo luogo i lunghi decenni di politiche statali fasciste di negazione e distruzione e di nazionalismo turco organizzato attorno allo stato che hanno trasformato i curdi e i turchi in nemici.

Un'altra realtà che non può essere negata è che elementi borghesi curdi hanno posto sotto la loro egemonia il desiderio di pace e libertà del popolo curdo.

Il ruolo dell'imperialismo e le sue innumerevoli iniziative complicano ulteriormente il quadro. L'impatto degli imperialisti sul problema curdo è in crescita.

Per l'ennesima volta l'imperialismo è diventato un decisore per un importante problema regionale.

Per l'ennesima volta gli imperialisti giocano la chiave della pace dopo aver aver fomentato il bellicismo per così tanto tempo.

E questa situazione sta alimentando ancora una volta conflitti e guerre.

Il governo in Turchia sta facendo ogni concessione per conquistare il pieno sostegno dei grandi paesi imperialisti. Mentre gli Usa ottengono accesso e privilegi alla base di Incirlik, rendendo ancora una volta la Turchia un punto focale e bersaglio di un attacco internazionale, il governo islamo-fascista turco sorride alla possibilità che "il PKK venga inserito nella lista statunitense delle organizzazioni terroristiche" o che "la base del PKK a Kandil [sulle montagne dell'Irak settentrionale, ndt] si stia spostando in Siria".

Il PKK, per evitare di essere estromesso da questo gioco in sviluppo, si sta muovendo e non lascia senza risposte le manovre di guerra dell'espansionismo militare islamista neo-ottomano.

E ancora una volta, da questo quadro emerge il desiderio di pace, che sarà negoziato dagli imperialisti!

Vengono avanzate proposte di un rafforzamento di Barzani, da un lato, di una sua cacciata dall'Iran dall'altro, di uno status politico curdo che si espanda in Siria per aumentare il controllo degli Stati Uniti sull'Amministrazione regionale del Kurdistan.

Le carte vincenti nelle mani degli imperialisti per la pace in Turchia, così come le loro aspettative sono evidenti.

E' necessario che le forze curde in Siria combattano non solo contro ISIS, ma anche contro il governo siriano legittimo, che man mano che diventano parte della "coalizione" collaborino con i gruppi islamisti, le bande di mercenari, conosciuti anche come Esercito libero siriano.

Non è un segreto che anche il concetto di "integrazione con la Turchia", che viene spesso citato dal movimento curdo in Turchia è promosso paradossalmente dagli imperialisti.

Senza dubbio, tutte le osservazioni che vengano avanzate su questo argomento, tutti i fenomeni e processi che vengono identificati possono cambiare bruscamente o cessare di esistere, o addirittura trasformarsi nel loro opposto.

L'unica costante è che in Medio Oriente, la pace, così come la guerra, si trova nel campo di manovra dell'imperialismo.

La pace imperialista non può mai essere permanente, non potrà mai portare alla prosperità dei popoli della regione. La regola dell'azione imperialista in Medio Oriente è la guerra, la pace è semplicemente un'eccezione a questa regola.

Il Partito Comunista è fedele al desiderio di pace e di libertà dei popoli.

Il Partito comunista ha il dovere di mettere in guardia i nostri popoli riguardo l'abuso di questo desiderio da parte degli imperialisti, che spingono le prospettive di pace e libertà ancora più lontane.

La pace non può essere stabilita per mano dell'imperialismo.

Non è possibile per la Turchia capitalista risolvere il problema curdo in modo pacifico.

Il Partito comunista afferma che al di là della collaborazione della classe operaia e dei suoi partiti, della loro ascesa al potere, non c'è alcuna possibilità di pace.

Nel nostro paese si terranno "di nuovo" le elezioni all'inizio di novembre.

Il 1° novembre è anche l'ultimo giorno dell' annuale Incontro internazionale dei Partiti comunisti e operai.

Il Partito Comunista pone in primo piano la lotta per la pace per cui la classe operaia di tutti i paesi - dai Balcani al Medio Oriente, al Caucaso – prende iniziativa e per cui i lavoratori si organizzano attorno alle forze d'avanguardia della classe.

Il resto è menzogna.

Il resto è la base di Incirlik. Il resto sono le minacce senza fine dell'ISIS e l'intimidazione della collaborazione con le organizzazioni islamiste. Il resto sono occupazioni imperialiste.

Il resto sono le provocazioni di Tayyip Erdogan. Il resto è l'imperialismo Usa che controlla queste provocazioni con pazienza e le utilizza per espandere la sua sfera di influenza.

E' la stessa forza che metterà fine alla dominazione dei dittatori e stabilirà una pace duratura nella nostra regione.

Socialismo o barbarie.

Partito Comunista
Comitato Centrale



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