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Introduzione del PAME al Meeting Sindacale Antimperialista dei Balcani, 25 giugno

Fronte Militante di Tutti i Lavoratori (PAME) | pamehellas.gr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

30/06/2017

Cari compagni,

a nome della Segreteria Esecutiva del PAME, vi accogliamo nell'ambito della nostra riunione, all'insegna del tema: "Con i lavoratori di tutti i paesi, per un mondo senza sfruttamento, senza guerre e rifugiati". In particolare vogliamo accogliere i compagni dei nostri paesi vicini che si trovano in condizioni molto difficili, come i compagni della Siria e della Palestina. Ma anche compagni e organizzazioni che volevano esser qui con noi oggi, ma che a causa di molti ostacoli non sono riusciti a raggiungerci. E' nostro grande piacere accogliere compagni di 14 sindacati di 10 paesi della regione, qui nella città di Salonicco.

Una città di particolare importanza internazionale per il movimento sindacale di classe del nostro paese, in quanto è stata la città in cui si formò la prima organizzazione sindacale con orientamento di classe del nostro paese, la leggendaria FEDERACION. Un'organizzazione a cui aderivano lavoratori di tutte le nazionalità: greci, turchi, bulgari, serbi, israeliani, ecc. Un'organizzazione che non si piegava all'odio promosso dagli imperialisti della prima guerra mondiale, ma ha mantenuto alta la bandiera della classe operaia.

In questa città ieri, migliaia di lavoratori e centinaia di sindacati hanno manifestato con il PAME, una mobilitazione che ha messo in chiaro il messaggio: "Fuori la NATO – STOP imperialismo – Viva l'amicizia dei popoli". Una dimostrazione che riteniamo sia di grande importanza, perché è una continuazione, come la nostra odierna riunione, della Campagna contro l'imperialismo firmata da centinaia di sindacati e sindacalisti della Grecia e all'estero.

Il PAME ha intrapreso questa iniziativa di coordinamento congiunto, avanzando contro la guerra imperialista, gli interventi, i vari conflitti che si sviluppano nella nostra regione e in tutto il mondo.  All'interno di questa campagna, il PAME ha intrapreso una serie di iniziative per informare e mobilitare i lavoratori greci, per sostenere e rafforzare l'amicizia con i popoli della regione.

Il 1° maggio migliaia di lavoratori si sono riuniti in Grecia e in altri paesi, come nel raduno dei compagni di Nakliyat Is in Turchia, dove è stata letta e votata dai scioperanti la risoluzione dei sindacati contro la guerra imperialista. Abbiamo avuto il piacere di accogliere i compagni della Turchia alle dimostrazioni del 1° maggio a Lesvos, Samos, Kos, Alexandroupolis e Komotini. L'ambasciatore della Palestina ha aderito con favore all'incontro del PAME ad Atene. Mentre negli eventi precedenti a Ioannina, Larissa, Salonicco, Patrasso abbiamo espresso la nostra solidarietà ai popoli in lotta, ai popoli della Siria e Palestina. Anche i compagni del sindacato di Birlesik Metal Is di Turchia erano presenti allo sciopero del sindacato dei metallurgici a Perama, Atene.

Vogliamo ringraziare in particolare i nostri compagni della Turchia in quanto i militanti turchi si trovano ad operare in condizioni difficili, devono superare ostacoli e pericoli per inviare il messaggio da una parte all'altra dell'Egeo: non verseremo il nostro sangue per i loro profitti! Non saremo carne per le loro armi nella guerra! I popoli non hanno nulla che li divide, patiscono le stesse sofferenze, le stesse esigenze. Il nemico è un altro, l'imperialismo!

Si noti inoltre che questa iniziativa non si ferma qui. Il 1° e 2 luglio, 2 giorni di eventi avranno luogo a Samos, Lesvos, Kos. Il PAME, il movimento di classe della Grecia, continuerà e rafforzerà queste iniziative.

Cari compagni,

il Fronte Militante di Tutti i Lavoratori ha preso l'iniziativa di questa Campagna antimperialista, attuando la decisione del nostro 4° Congresso Nazionale, perché la classe operaia deve esser allertata, preparata e deve scendere in lotta contro le politiche antioperaie del capitale e dei suoi governi e contro i conflitti degli imperialisti. Al centro delle loro rivalità ci sono:

- Come distribuire i danni della crisi e come trarre beneficio dalla ripresa capitalista, di cui tutti concordano quanto sia debole e problematica.
- Quali monopoli prevarranno nella competizione
- Chi avrà il controllo dei mercati, delle fonti energetiche di gas, petrolio e persino dell'acqua, delle vie di trasporto e le rotte commerciali.

Ecco perché questa posizione non sorge da una logica pacifista, da un generale sentimento contro la guerra, ma deriva dall'esperienza dei lavoratori del mondo riassunta da Brecht in poche semplici parole:

"La loro guerra uccide
quel che alla loro pace
é sopravvissuto."

Per noi, quindi, non è una coincidenza, ma una caratteristica del nostro movimento, i sindacati di classe della Grecia, che il PAME sia nato nel 1999 nelle fiamme della guerra in Jugoslavia. Non è un caso che l'azione del PAME, fin dall'inizio, abbia collegato la lotta per la difesa dei salari e dei diritti dei lavoratori, con la lotta contro l'imperialismo, gli interventi imperialistici e le guerre.

Oggi, completando quasi due decenni di incrollabile lotta di classe e antimperialista, ci sentiamo gratificati da fatto di aver previsto correttamente gli sviluppi. Ci siamo posizionati correttamente come movimento di classe contro i piani dell'imperialismo per la divisione della Jugoslavia, facendo di ogni città e luogo di lavoro, un luogo di resistenza e lotta contro l'intervento imperialista.

Proprio qui, a Salonicco, le forze del PAME hanno cambiato la segnaletica e deviato le forze NATO nei mercati del centro. Ci siamo correttamente posizionati e abbiamo indetto uno sciopero generale contro l'invasione statunitense dell'Iraq. Avevamo ragione nell'informare i lavoratori contro la cosiddetta campagna "antiterrorismo" di USA-NATO-UE dopo l'attacco alle Torri Gemelle. Una campagna che, quasi vent'anni dopo, dimostra di essere stata il Cavallo di Troia per gli interventi di guerra degli imperialisti in tutto il mondo.

Oggi, pertanto, ci sentiamo da un lato gratificati per queste anticipazioni, per le nostre previsioni, ma al contempo sentiamo la responsabilità che abbiamo come classe, di lottare per far avanzare il movimento sindacale, di anticipare gli sviluppi, preparare la classe operaia, informarla affinché possa affrontare risolutamente i piani dei suoi sfruttatori.

In tutti i paesi, i governi, indipendentemente dal colore, segno, progressista, conservatore, o addirittura di "sinistra", partecipano alle competizioni imperialiste con interventi e guerre, in uno o nell'altro campo imperialista. La loro principale preoccupazione è quella di difendere gli interessi della classe dominante del proprio paese e i loro gruppi imprenditoriali nella scacchiera internazionale. Le loro dichiarazioni di pace e di sicurezza stanno aumentando rapidamente al pari delle spese per la guerra. Per quanto essi spergiurino il contrario, le cifre li contraddicono: raddoppio delle spese di guerra per gli Stati Uniti, cinque volte per la Cina nei prossimi anni e 10 volte per la ricerca militare dell'UE.

I lavoratori del mondo sono testimoni della diffusione della guerra in sempre più aree, soprattutto nella nostra regione, contesa da USA-NATO-UE-Russia. I popoli balcanici ne pagano le conseguenze col cambiamento delle frontiere, con lo smembramento degli stati e la continua fomentazione dell'odio nazionalista. Nell'Europa orientale, in Georgia, in Ucraina si è manifestata la guerra tra la NATO e la Russia, mentre in Romania si svolge l'esercitazione militare NATO Noble Jump, esacerbando la tensione.

Il Segretario Generale della NATO ha dichiarato specificatamente alcuni giorni fa: "Dal 2014, abbiamo aumentato le nostre forze dopo la guerra fredda: abbiamo triplicato la composizione della forza di risposta della NATO in 40.000 uomini. Abbiamo creato 8 eserciti nell'Europa orientale. Negli Stati Baltici e Polonia abbiamo promosso 4 battaglioni multinazionali, rafforzando la nostra presenza nel Mar Nero, con una brigata multinazionale con sede in Romania, una maggiore presenza navale e aerea, e il Regno Unito invia ulteriori aerei di pattugliamento. Stiamo rafforzando le nostre capacità nella sicurezza informatica".

Mentre al recente Vertice NATO di Bruxelles, nonostante i contrastanti interessi tra gli imperialisti, hanno deciso  per:

- Il completamento accelerato dell'attuazione delle pericolose decisioni del 27° Vertice della NATO a Varsavia nel luglio 2016, il rafforzamento delle forze NATO in tutta la linea dal Baltico al Mar Nero, combinato con l'installazione dello "Scudo anti-missile" nel contesto della pericolosa competizione con la Russia.

- Il rafforzamento dell'impegno della NATO nella guerra imperialista in Siria partecipando alla coalizione degli stati guidata dagli Stati Uniti che hanno dissanguato il popolo della Siria per soddisfare i propri interessi strategici.
- La richiesta di un ulteriore incremento della spesa per la NATO di tutti gli Stati membri al 2% del PIL.
- La presenza militare con le forze della NATO, nell'Egeo, Mediterraneo orientale.
- La continuazione dell'intervento imperialista in Afghanistan e Iraq.

Sono decisioni che sanno di polvere da sparo e sangue per i popoli. Decisioni che confermano la natura criminale dell'organizzazione imperialista.

Al contempo, l'UE rafforza la sua militarizzazione. Stabilisce un Esercito Europeo, Quartier Generale Europeo, Forze d'Emergenza (Eurocorps) e promuove l'Unione della Difesa Europea e il Fondo Europeo per la difesa.

La NATO e l'UE sono unioni imperialiste trasnazionali, da cui i popoli possono aspettarsi solo sfruttamento e povertà, guerra e rifugiati per molti e immense ricchezze per pochi. Nei nostri paesi è nostro dovere rafforzare la nostra lotta contro di esse.

Allo stesso tempo, in Medio Oriente, i popoli della Libia, dell'Iraq e dell'Afghanistan stanno sperimentando le conseguenze di questi interventi imperialisti. Il martoriato popolo siriano si trova al centro dei pluriennali interventi imperialisti e degli antagonismi che coinvolgono una serie di potenze imperialiste. Da un lato, gli jihadisti finanziati dagli USA e dall'UE e i giganti del petrolio del Golfo, insieme agli USA e altri, compreso il governo greco, disposti a partecipare. Dall'altro, la Russia, la Turchia, l'Iran, e meno distintamente la Cina e altri paesi. Sono tutti corvi che aspettano di nutrirsi della carne del popolo siriano.

Possiamo vedere oggi che i focolai si stanno diffondendo. Gli sviluppi tra il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti, dove uno accusa l'altro di sostenere il terrorismo, paesi dominati dall'oscurantismo e dal fanatismo religioso degli emiri, che alimentano il coinvolgimento jihadista, gli interventi in Siria e Yemen, la ripartizione della regione riorganizzando le alleanze e spartendo le aree e la loro ricchezza.

Al contempo, la classe operaia a livello internazionale sta vivendo la prosecuzione di un brutale attacco ai diritti. Per i profitti dei gruppi imprenditoriali, l'Unione Europea e i governi di ciascun paese legiferano misure contro i lavoratori. Tagliano i salari o creano infimi incrementi in relazione all'inflazione e ai profitti multinazionali. L'esternalizzazione  di importanti servizi è promossa a livello internazionale. Gli ospedali, le scuole, le telecomunicazioni, i porti, le strade sono assegnati a gruppi imprenditoriali, con conseguente declassamento dei servizi per le persone e l'alto, proibitivo costo per la classe operaia. Inoltre prosegue l'attacco al diritto dei lavoratori all'azione sindacale, al diritto di organizzazione nei sindacati e allo sciopero.

Lo abbiamo visto in Francia con la legge El Khomri, in Inghilterra con i negoziati per la Brexit di cui il popolo sarà vittima, in Turchia dove soprattutto dopo il tentativo di golpe quasi ogni rivendicazione lavorativa è considerata "un pericolo nazionale", in Italia con il famigerato Jobs Act, nei paesi dei Balcani con il processo di adesione all'UE; l'attacco ai diritti del lavoro sta aumentando.

In Grecia, in particolare, il governo della cosiddetta "sinistra" di SYRIZA, insieme al partito nazionalista ANEL, ha appena varato le seguenti misure:
- Il congelamento delle pensioni già taglieggiate fino alla fine del 2022
- L'attacco alla legge sugli scioperi e i sindacati che significano nuovi ostacoli alle loro azioni
- La riduzione della reddito sotto soglia in modo che anche i poveri, già impoveriti, possano esser tassati.

Queste misure seguono le misure antioperaie del 4° memorandum imposto da SYRIZA a maggio, che comprende nuovi tagli ai salari, nuove barbare imposizioni e licenziamenti collettivi. Allo stesso tempo, che il governo di SYRIZA sta schiacciando il popolo greco, la spesa militare greca è del 2,38% del PIL ed è seconda, tra tutti i membri della NATO, solo agli Stati Uniti con il 3,61%.

In nome dell'aggiornamento geostrategico della borghesia greca, la cooperazione SYRIZA-ANEL adotta in pieno i piani di guerra della NATO e dell'UE e approfondisce il suo coinvolgimento. Al recente summit della NATO, il governo si è impegnato ad assumere un maggior coinvolgimento. La barbarie della politica antipopolare e antioperaia è l'aspetto di una politica di classe che i plutocrati, responsabili della crisi, hanno attuato per la crescita dei profitti, l'espansione dei loro interessi commerciali, per vincere i loro competitori. L'altro aspetto della stessa politica è l'operazione di adeguamento geostrategico della borghesia greca nella regione circostante.

Nel stesso momento in cui il governo prende misure ripetute e selvagge contro i lavoratori e a beneficio del grande capitale, celebra le nuove installazioni di guerra nel paese. Mentre il paese ottiene una sovvenzione di 8,5 miliardi sulla base della macellazione dei diritti, salari e pensioni spende ogni anno 4 miliardi di euro per la partecipazione della Grecia alla NATO, per massacrare i popoli. Questi importi vanno alla guerra della NATO, sostengono gli aggiornamenti e acquisizioni delle Forze Armate nei corpi della NATO. Ecco perché il governo ha ricevuto le congratulazioni del Presidente USA.

La NATO non è un fatto di stabilità e sicurezza! Ovunque va, porta morte e distruzione. Mette i popoli uno contro l'altro. E' la macchina assassina degli imperialisti, non riconosce i confini e i diritti sovrani.

Di conseguenza, la partecipazione del paese a queste organizzazioni e alleanze imperialiste non è per niente utile per i nostri diritti sovrani, i confini e gli interessi del popolo greco, che paga un prezzo elevato per questa partecipazione nell'ambito di una crisi economica straordinaria.

La NATO sta attualmente espandendo il proprio esercito e flotta dal Baltico ai Balcani, dal Mar Nero, all'Egeo fino al Mediterraneo, difendendo gli interessi dell'alleanza predatoria, gli interessi dei propri monopoli nella regione contro i loro concorrenti. In questo ambito, l'Esercito della NATO solca l'Egeo, mentre FRONTEX ha acquisito poteri ai confini terrestri e marittimi del paese.

La Grecia ha partecipato e partecipa a progetti aggressivi imperialisti. Le truppe greche si sono trovate e si trovano al di fuori dei confini del paese, il nostro paese partecipa a 13 missioni NATO all'estero, permane nell'Oceano Indiano, nel Corno d'Africa e a Suez, nel Kosovo, in Afghanistan, in Serbia, in Bosnia-Erzegovina, in Mali, in Libano e in Libia.

Recentemente, sempre più truppe della NATO si sviluppano in Europa e compiono esercitazioni. La più recente è la terza Brigata in Polonia che dispone di centinaia di veicoli blindati e 3.500 soldati che guardano alla Russia. Allo stesso tempo, gli americani chiedono ulteriori strutture e l'accesso delle loro forze armate alle basi greche, in attesa di accedere a Larissa, Aktio, Andravida, Skyros.

La sede NATO di Salonicco, dove abbiamo tenuto la grande manifestazioni a livello nazionale di ieri, è una delle sedi della NATO e ha personale multinazionale che opera attraverso i Memorandum di Cooperazione. Questi sono finanziati dai bilanci nazionali dei paesi in cui sono situati. Queste sedi hanno standard operativi elevati e svolgono un ruolo come forze di reazione rapida. Oltre a Salonicco, ci sono centri militari a Milano, Valencia, Istanbul, Strasburgo, Lille, Munster, Raintalen.

L'esercitazione NATO Noble Jump, che si svolge oggi, è un'altra prova che il governo SYRIZA-ANEL offre "terra e mare" agli assassini dei popoli, fornisce alla NATO porti, aeroporti, autostrade, e persino campi militari a Evros per il transito. E' disposto ad assumere ruoli più attivi nei piani imperialisti per assicurare una quota di capitale a interventi e guerre. Oltre alla citata esercitazione, le navi della NATO, le navi di morte, navigano liberamente nell'Egeo e nei nostri porti. Oltre la "USS Mesa Verde" e "USNS Trenton", un tipo di catamarano progettato per supportare, tra le altre cose, le operazioni delle Forze Speciali, è ancorato a Neo Ikonio. L'alto livello di attenzione nel porto ha già attivato mobilitazioni nel Pireo da parte delle organizzazioni di massa e sindacati.

Oltre all'attività delle truppe, si stanno svolgendo numerose conferenze, come l'8° Conferenza Annuale al Centro di Formazione per la Prevenzione Marittima della NATO tenutasi a Souda la scorsa settimana o il 70° Anniversario dell'Ufficio di Cooperazione per la Difesa che i governi tengono in Grecia e negli USA, il Vertice trilaterale a Salonicco, Grecia-Cipro-Israele.

In opposizione a questa attività, il movimento sindacale di classe del PAME, sostiene apertamente le proteste dei soldati greci che svolgono servizio militare. Con costanti lettere, i soldati in diversi campi nel paese si oppongono ai piani e alle esercitazioni della NATO, affermano che non diventeranno carne per i cannoni imperialisti e non presteranno assistenza alle truppe della NATO.

Invitiamo i lavoratori, i disoccupati, gli agricoltori poveri e i lavoratori autonomi in tutto il paese, a non condiscendere alla NATO, come fanno il governo e gli altri partiti, discutendo con loro su questi pericolosi sviluppi della nostra regione che "odorano di polvere da sparo".

Suggeriamo la nostra risposta, una risposta dalla parte e nell'interesse della classe operaia e del popolo. Discutiamo della presunta necessità della NATO, di questi piani, degli obblighi derivanti dalla nostra partecipazione a queste alleanze, cioè quali siano gli interessi del nostro popolo e per le nostre truppe coinvolte nel mondo. Quali frontiere difendono le forze militari, navali e aeree coinvolte in queste missioni?

A cosa serve una copertura greca all'attacco imperialista statunitense alla Siria? Qual è il ruolo della NATO nell'Egeo? Cosa ci guadagniamo? E' un fattore di stabilità?

La presenza dell'UE-NATO nell'Egeo sta incoraggiando la provocazione della Turchia, con continue violazioni dei diritti sovrani della Grecia e della ZEE di Cipro. In queste Forze Speciali della NATO nell'Egeo partecipano anche forze turche, navi, aerei che volano e navigano con la bandiera e il permesso della NATO sulle isole dell'Egeo. Si applica, in pratica, l'orientamento della NATO, che non riconosce le frontiere nazionali nell'Egeo, ma lo considera come una singola aerea operativa. E' proprio questa linea che incoraggia le richieste della borghesia turca. Questo è uno dei motivi per cui le violazioni e provocazioni turche si sono moltiplicate poiché la NATO è entrata nell'Egeo e contiamo violazioni ogni giorno.

Il nazionalismo sta crescendo in Albania, nei Balcani; un ricercato dell'UCK ex governatore è candidato a primo ministro del Kosovo, le criminali organizzazioni razziste e assassine vengono sostenute e finanziate, come Alba Dorata in Grecia. Le questioni delle minoranze e delle frontiere sono ancora in atto. Gli imperialisti stanno spartendo i territori.

Nella regione più ampia dei Balcani vengono promossi i gasdotti, le risorse vengono sfruttate in nome dell'obiettivo dell'Unione Europea di ottenere l'autosufficienza energetica per rendersi indipendente dall'approvvigionamento di gas naturale russo. Mentre la Turchia mette in discussione la metà dell'Egeo e continuano le provocazioni dell'Albania sulla Grande Albania e Tsamouria, il gasdotto TAP viene realizzato in forma di cooperazione amichevole tra Grecia, Turchia e Albania.

Gli sviluppi nel settore dell'energia nel Mediterraneo orientale accrescono la concorrenza tra i gruppi imprenditoriali, intensificando la controversia tra gli stati capitalistici su chi possiede o meno i diritti di esplorazione, nelle ZEE designate, che avranno il controllo dei passaggi energetici cruciali. E questa è la causa della competizione in corso nei paesi dei Balcani come la FYROM, la Serbia, il Kosovo, ecc., con contraddizioni interborghesi in ogni paese e con il coinvolgimento di forze come gli USA, la Russia e l'UE. Contraddizioni che sono associate a cambiamenti di confine, sfruttando il veleno del nazionalismo.

In ogni caso, i popoli della regione saranno danneggiati, entrando in pericolose avventure. Per i popoli la questione energetica, dei nuovi gasdotti e depositi sono false speranze, perché mentre vengono costruite le pipeline, la gente continua a pagare pesantemente l'elettricità, la benzina, nel complesso, l'energia.

Di conseguenza, la nostra partecipazione a queste organizzazioni imperialiste non è vantaggiosa per i nostri diritti sovrani, i confini e gli interessi del popolo greco che, nel periodi di crisi economica, paga un alto prezzo per questa partecipazione. Il popolo greco, come i popoli dei paesi limitrofi, deve esigere il disimpegno della Grecia dagli interventi e dalle avventure imperialiste, la chiusura delle basi NATO, come quella di Souda, che il governo greco sta ammodernando, espandendo anche le infrastrutture (a Larissa, Aktio, Andravida), il ritorno delle truppe greche dalle missioni all'estero, il disimpegno dal saccheggio del capitale nella regione più ampia. Eliminare insieme il veleno del nazionalismo e del razzismo che infetta i lavoratori e i giovani.

Come dice la dichiarazione congiunta dei sindacati e sindacalisti contro la guerra imperialista: "L'attacco, a tutto campo, che condanna le classi lavoratrici, in ogni Paese, alla disoccupazione, alla povertà e alla miseria, è un lato della medaglia della politica di classe. L'altro lato è l'ingiusta guerra imperialista, che hanno intrapreso nell'interesse dei grandi gruppi monopolistici. Di fronte alla possibilità di un conflitto militare diffuso nella nostra regione, costruiamo un muro di protezione per la classe operaia dei nostri Paesi, per la nostra gente, in azione congiunta e attraverso la solidarietà tra i popoli e con i sindacati in prima linea in questa lotta."

Attraverso la mobilitazione di migliaia di lavoratori greci ieri, attraverso la riunione odierna di sindacalisti di 10 paesi, il PAME continua i suoi sforzi in questa direzione.

Consideriamo questo il nostro compito, consideriamo questione primaria per i sindacati di ciascun paese da un lato rafforzare la lotta per i diritti dei lavoratori e, dall'altro, aumentare la vigilanza della classe operaia contro il nazionalismo, la xenofobia, il razzismo e il fascismo. Contro gli impulsi dell'odio che i nostri sfruttatori coltivano per tenerci divisi e sfruttarci.

E' per questo che riteniamo molto importante che la 17° Conferenza del Congresso Internazionale della Federazione Sindacale Mondiale (WFTU-FSM), che si è tenuta con successo a Durban, in Sudafrica, circa un anno fa, abbia allertato il mondo operaio perché sia vigile sull'imperialismo. Rafforzare la sua lotta contro la NATO e le organizzazioni imperialiste.

Allo stesso tempo dobbiamo preoccuparci dei sindacati, del ruolo dell'ITUC, che non solo sostengono gli interventi imperialistici USA-NATO, ma cercano il consenso attivo dei lavoratori di ogni paese, come nel caso della Libia, e oggi, ad esempio, in Siria.

In queste circostanze, è necessario che il movimento dei lavoratori di ciascun paese prepari i lavoratori affinché non sostengano bandiere estranee e contrarie ai loro interessi. Come durante la "pace imperialista" i lavoratori non dovrebbero accettare tagli al salario per la redditività dei padroni, durante la guerra non dovrebbero accettare di "uccidere i popoli per pascere il padrone".

Abbiamo il dovere di rafforzare la lotta contro il nazionalismo, la xenofobia e i piani imperialisti all'interno della classe operaia di ciascun paese. Rafforzare la solidarietà con gli altri popoli, la solidarietà con i profughi e gli immigrati, l'esclusione dei fascisti. Queste questioni non possono esser lasciate fuori dai sindacati perché i lavoratori non hanno interesse a versare sangue per i padroni. Non lasciamo che i nostri paesi diventino una enorme base per i massacri imperialisti e impediamo che i nostri figli, i nostri soldati vengano utilizzati per i loro cannoni.

In questa direzione è necessario che i sindacati, insieme alla lotta per il salario, per la sicurezza sociale, la salute e l'istruzione gratuita, integrino la lotta contro i piani imperialisti.

Devono rafforzare la lotta contro le organizzazioni imperialiste, la NATO e l'UE per rafforzare le lotte nei confronti dei governi anti-operai di ogni paese, contro i gruppi imprenditoriali.

Non c'è nulla che ci divida dalla classe operaia di qualsiasi altro paese, dagli altri popoli. Al contrario, l'interesse comune della lotta per una vita senza sfruttamento e povertà, senza padroni, ci unisce: questa è la vita che meritiamo. La nostra lotta sarà efficace se lega la difesa dei confini e dei diritti sovrani, la lotta dei popoli per vivere pacificamente, con la lotta per rovesciare il barbaro sistema di sfruttamento che provoca e alimenta la povertà, la disoccupazione, le guerre e rifugiati.

Ecco perché combattiamo per:

- Nessuna partecipazione agli interventi imperialisti e alle guerre al di fuori dei confini. Nessun coinvolgimento nei macelli della NATO e dell'UE.
- Chiusura di tutte le basi militari straniere. La NATO fuori dall'Egeo e dai Balcani.
- Nessun coinvolgimento nell'alleanza politico-militare dei capitalisti.
- Lotta contro il cambiamenti delle frontiere.
- Lotta contro l'abolizione dei diritti sindacali e delle altre libertà.
- Diciamo no alle spese di guerra per l'azione militare al di fuori dei confini, chiediamo finanziamenti per soddisfare le esigenze della classe operaia, delle famiglie dei lavoratori.
- Lotta contro il nazionalismo, il razzismo, lo sciovinismo.
- Solidarietà con i rifugiati e gli immigrati; solidarietà a tutti i popoli.

Non schieriamoci dietro la bandiera estranea e ostile dei capitalisti e dei loro alleati. Solleviamo la bandiera degli interessi della classe operaia.
Combattiamo contro le guerre ingiuste, per eliminare ciò che le causa.
La solidarietà è l'arma dei popoli.

Compagni,

Al di là della riunione di oggi, dobbiamo proseguire la nostra azione. Vi suggeriamo per il prossimo periodo:

- Dichiarazione congiunta dei partecipanti alla riunione.
- Una riunione paneuropea a Bruxelles sul ruolo dell'UE e della NATO.
- Giornata di azione sindacale contro la guerra imperialista, solidarietà con i popoli della Palestina, Siria, Cuba, Iraq, Libia.
- Campagna per la solidarietà con rifugiati e immigrati (che includerà un manifesto comune, una dichiarazione congiunta, eventi in tutti i paesi).
- Coordinamento congiunto per affrontare l'aggressione dei padroni, come i licenziamenti, ecc.


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