www.resistenze.org - osservatorio - mondo - politica e società - 20-03-08 - n. 220

Special Report

 

Il Golpe post-moderno

 

  1. La nuova Gladio in azione?  ( by Jonathan Mowat – Ondine Journal Countributing Writer)
  2. I cospiratori del Golpe  ( by Jonathan Mowat – Ondine Journal Countributing Writer)
  3. Chi è il colonnello Bob Helvey  ( by Jonathan Mowat – Ondine Journal Countributing Writer)
  4. Albert Einstein Institution  ( www.sourcewatch.org )

 


La nuova Gladio in azione?

Il colpo di stato post-moderno in Ucraina completa il test del nuovo modello.

 

di Jonathan Mowat

 

“Gene Sharp ha introdotto il seminario dicendo: “Lo sforzo della lotta strategica  nonviolenta mira interamente  sul potere politico”. E ho pensato: “Ma questo qui sta parlando la mia lingua,  anche la lotta armata mira proprio al potere.” Col. Robert Helvey

 

Washington, 19 Marzo 2005 – Il Governo statunitense e forze alleate hanno portato a termine la prova sul campo del “Golpe post-moderno” con l’installazione di Victor Yuschenko come presidente dell’Ucraina. Impiegando ed affinando le stesse  sofisticate tecniche  già utilizzate in Serbia nel 2000 e in Giorgia nel 2003 (e,anche se senza successo, in Bielorussia nel 2001),  ci si aspetta che gli Stati Uniti  tenteranno di applicare gli stessi metodi in tutta l’ ex Unione Sovietica.

 

Il Presidente  del Kyrgyzystan Askar Akayev il 26 Dicembre,il giorno del golpe dichiarò “Dobbiamo affrontare quelle forze che mirano a riprodurre  quanto è successo in Ucraina o Georgia,  “non permetteremo che  la rivoluzione arancione (Ucraina) e quella  delle Rose (Giorgia)  sia importata nel nostro paese”.   Il giorno seguente, il governo Kazako ha lanciato una causa penale contro la Soros Foundation, uno dei finanziatori del golpe, per evasione fiscale. La scorsa primavera, il presidente Uzbeko Islam Karimov accusò Soros di aver diretto la rivoluzione in Georgia, e accusando i suoi tentativi  di  “ingannare e influenzare” la giovane intelligentsia del suo paese, mise all’ indice il gruppo. Le stesse reti sono sempre più attive anche in America Latina, in Africa e in Asia. Fra gli obiettivi più importanti  Venezuela,  Mozambico e Iran.

Il  metodo impiegato è ben descritto in un articolo di Ian Traynor comparso il 26 Novembre del 2004 sul “ The Guardian”: “La Campagna statunitense dietro i disordini di  Kiev”, durante la prima fase del golpe.

 

Con i loro siti ,gli adesivi, i loro scherzi e canti mirati ad allontanare la paura così diffusa del regime corrotto,  la guerriglia  per la democrazia del movimento Ucraino Pora ha gia raggiunto una vittoria ormai famosa – a prescindere dall’ esito del pericoloso confronto a Kiev.

 

La campagna e’ una creazione americana. Un esercizio sofisticato e brillantemente concepito di marchio occidentale e di marketing di massa che, in quattro paesi in quattro anni, e’ stato utilizzato per tentare di salvare elezioni truccate e rovesciare  regimi poco graditi.

 

Finanziata ed organizzata dal governo USA, inviando consulenti americani, nonché sondaggisti e diplomatici, dai due grandi partiti Americani e dalle  organizzazioni non governative , la campagna e’ stata utilizzata per la prima volta in Europa a Belgrado  per sconfiggere nel 2000 Slobodan Milosevic alle urne.

 

Richard Miles, l’Ambasciatore americano a Belgrado ha svolto un ruolo chiave e nel suo ultimo  anno da ambasciatore a Tbilisi, ha ripetuto lo stratagemma in Georgia,  istruendo Mikhail Saakashvili  sul come far cadere Eduard Shevardnadze. Dieci mesi dopo il successo a Belgrado, l’Ambasciatore USA a Minsk, Michael Kozak, un veterano di simili operazioni in America centrale, specialmente  in Nicaragua,  organizzò una campagna analoga per cercare di sconfiggere  Alexander Lukashenko ,in Bielorussia.

 

L’operazione – progettando la democrazia tramite il voto e la disobbedienza civile - e’ diventata talmente facile che i metodi sono stati adottati come modello per vincere elezioni in altre parti.

 

Gran parte dell’apparato dedito alla realizzazione  del  golpe e’ lo stesso che fu utilizzato nel 1986  per rovesciare il Presidente Fernando Marcos nelle Filippine ,  nel 1989 nella destabilizzazione di Piazza Tienanmen  e nella “rivoluzione di velluto” di Vaclav Havel in Cecoslovacchia nel 1989. Come in queste  prime operazioni, il  National Endowment for Democracy(NED), e i suoi principali bracci armati, l’NDI (Democratic Institute for National Affairs – L’Istituto  Democratico Nazionale per gli  Affari Istituzionali) e l’IRI (Istituto Repubblicano Internazionale), hanno ricoperto un ruolo centrale. Il NED e’ stato istituito dall’amministrazione Reagan nel 1983, per  compiere alla luce del sole  ciò che la CIA faceva segretamente, per usare le parole di uno dei suoi “legislative Drafters”, Allen Weinstein.  Risulta anche coinvolta la Freedom House centro delle operazioni e della propaganda della Guerra Fredda, ora presieduta dall’ex direttore della CIA James Woolsey, , così come le fondazioni del miliardario George Soros, le cui donazioni hanno sempre combaciato con quelle del NED.

 

Quello che c’e’ di  nuovo sta nell’uso di Internet (in particolare di chat rooms, Messanger e blog), nonché di telefoni cellulari (incluso l’uso di SMS), per guidare,incanalare, “indirizzare” velocemente  i giovani arrabbiati e suggestionabili della “Generazione X” ad entrare o uscire da dimostrazioni di massa, manifestazioni e fenomeni simili a seconda delle circostanze. Questa capacità e’ emersa solo nella metà degli anni ‘90. “L’era dell’informazione” come sottolinea  Laura Rosen su Salon Magazine il 3 Febbraio 2001“con l’enorme diffusione della telefonia mobile o satellitare, dei personal computer  e  collegamenti internet sta portando più vantaggi ai “gruppi civili” che ai leader autoritari”.  La Rosen avrebbe dovuto  far riferimento anche ai videogiochi che hanno contribuito nel predisporre tali “gruppi civili”  ad una determinato e pericoloso approccio mentale e psicologico. Il ruolo ricoperto e costantemente enfatizzato dal cosiddetto “Discoshaman” e dalla sua fidanzata “Tulipgirl”, nell’assistere la “Rivoluzione Arancione” tramite il loro blog appunto chiamato “Le Sabot Post-Modern”, e’ esemplare delle componenti tecniche e sociologiche utilizzate.

 

Una Rivoluzione Civile in Affari Militari

 

L’ importanza conferita  all’ utilizzo di nuove tecnologie comunicative per un rapido spiegamento di piccoli gruppi,  ci suggerisce che quello a cui stiamo assistendo  e’ l’applicazione su base civile della dottrina del Segretario Donald Rumsfeld “Rivoluzione in Affari Militari”, che prevede lo spiegamento di piccoli gruppi dotati di un’alta capacità di movimento “resi possibili”e messi in funzione in tempo reale dalle comunicazioni dell’intelligence. Plotoni di soldati che prendono il controllo d’interi isolati della città con l’aiuto di “caschi intelligenti” equipaggiati con monitor che gli danno una visuale a tutto campo dell’ambiente circostante, costituiscono il braccio militare. Bande di giovani che convergono su determinati incroci  in costante comunicazione telefonica  costituiscono l’ applicazione della dottrina sui civili.

 

Questo parallelismo non dovrebbe sorprendere dal momento che l’esercito degli Stati Uniti e la National Security Agency hanno sovvenzionato lo sviluppo e la diffusione di Internet, dei telefoni cellulari e di piattaforme di software. Sin dal principio queste tecnologie sono state studiate e sperimentate  in primis per ottimizzare l’ applicazione di un nuovo tipo di guerra. Questa “rivoluzione” nella guerra a cui tali strumenti hanno portato e’ stata spinta all’estremo da diversi esperti di guerra psicologica. Nonostante questi militari utopici abbiano lavorato per molto tempo in posti d’alto grado (per esempio nella RAND Corporation), per la maggior parte, con la vittoria dei neo-conservatori nel Pentagono di Donald Rumsfeld hanno preso il controllo delle più importanti strutture di comando dell’esercito degli Stati Uniti.

 

Le nuove tecniche di guerra includono un uso di tattiche  sia letali (violente) che non-letali (nonviolente). Entrambe le modalità sono utilizzate usando la stessa filosofia, uno stesso modus operandi e stesse infrastrutture. Si chiama cyberwar. Per esempio, le tattiche dello “sciamare”(SWARMING) sono un elemento fondamentale in entrambe le forme di guerra, violenta e  non. La nuova filosofia di guerra, che dovrebbe replicare quella di Gengis Khan valorizzato delle tecnologie più moderne,  si propone di prestare aiuto ad assalti sia militari che non,  contro stati bersaglio, per mezzo  di quelle che si possono chiamare orde ad “alta tecnologia.”  In un certo senso, non vi e’ differenza, dal punto di vista dei complottisti, tra Iraq e Ucraina, se non il fatto che alcuni ritengono che il golpe del tipo attuato in Ucraina sia più efficace e semplice.

 

Per avere un’indicazione dell’obiettivo comune basta ascoltare i commenti dei  teorici del golpe post-moderno, ad esempio, il Dott. Peter Ackerman, autore  de “Il Conflitto Nonviolento Strategico” (Praeger 1994). Il Dott. Ackerman scrivendo sul“National Catholic Reporter” il 26 Aprile 2002 offre il seguente correttivo al discorso di Bush sull’asse degli stati canaglia(Axis of Evil) rivolto a Iraq Iran e Corea del Nord, che altrimenti avrebbe condiviso: “Non è vero che l’unico modo per far cadere un regime  consiste nell’uso di azioni militari da parte dell’America.”

 

Ackerman parlando al “Secretary’s Open Forum” presso il Dipartimento di Stato il 29 Giugno 2004, in un discorso intitolato “Between Hard and Soft Power: The Rise of Civilian Based Struggle and Democratic Change”” – “Tra il Potere Duro e quello Morbido – L’Ascesa della Lotta Civile e il Cambiamento Democratico” sviluppa il concetto in questione e spiega  in maniera dettagliata come i movimenti giovanili, come quelli utilizzati per far cadere la Serbia, possano fare altrettanto in Iran, Corea del Nord e anche in Iraq – raggiungendo quindi tutti gli obiettivi di Bush senza fare affidamento a mezzi militari. Inoltre ha rivelato di lavorare con il primo progettista d’armi americano, Lawrence Livermore Laboratories, sullo sviluppo di nuove tecnologie di comunicazione che potrebbero essere utilizzate in altri movimenti di ribellione. “Non vi e’ dubbio che queste tecnologie portino la democrazia”,in riferimento alla loro potenzialità nel far capitolare la Cina, “Consentono un’ attività decentrata, e creano, se vogliamo, una versione virtuale del diritto assembleare.”

 

Il dottor Ackerman e’ il fondatore e il Presidente della International Center onNonviolent Conflicts (Centro Internazionale sui Conflitti Nonviolenti) a Washington D.C., di cui e’ Presidente l’ex ufficiale dell’Aviazione Militare Jack DuVall. Insieme all’ex direttore della CIA, James Woolsey, DuVall dirige anche l’Arlington Institute di Washington D.C., che e’stato creato dall’ex capo consigliere delle Operazioni Navali, John L. Peterson nel 1989 “per aiutare a ridefinire il concetto di sicurezza nazionale in termini molto più ampi e comprensibili,” come riporta lo stesso , tramite l’introduzione del concetto di“trasformazione dei valori sociali nell’equazione tradizionale della difesa nazionale.”

 

“Sciame di Adolescenti” e “Rebellious Hysteria”

 

Come nel caso delle nuove tecnologie di comunicazione anche la potenziale efficacia di adolescenti arrabbiati per la riuscita di un golpe post-moderno e’ da molto tempo sotto esame. Tornando indietro fino al 1967, il Dott. Fred Emery, all’epoca Direttore del Tavistock Institute, ed esperto su “gli effetti ipnotici della televisione”, specificò che l’allora nuovo fenomeno degli “sciami di adolescenti” trovati a concerti rock potrebbe essere effettivamente utilizzato per abbattere  lo stato-nazione entro la fine degli anni 90. In modo particolare questo era il caso,come afferma il Dott. Emery, riportato in “The Next Thirty Years: Concepts, Methods and Anticipations,” nelle “Relazioni Umane” del gruppo perche’ il fenomeno era associato alla “ribellione isterica”. L’Esercito Britannico creò il Tavistock Institute come centro studi base per la guerra psicologica dopo la prima guerra mondiale; e’ stato sin da allora il precursore  di certi piani strategici. La tesi del Dott. Emery trovarono immediata applicazione nell’utilizzo da parte della NATO,  che fece dello “Sciame di adolescenti” il mezzo per buttar giù il Presidente Francese, Charles De Gaulle nel 1967.

 

Nel novembre 1989, il Case Western Reserve di Cleveland, Ohio, sotto il patronato dell’Università e all’interno del“Programma per l’Innovazione Sociale nel Management Globale”promosso  dalla stessa Università, diede il via ad una serie di conferenze per riferire sui progressi compiuti verso l’obbiettivo strategico; queste furono seguite e trattate in “Human Relations” nel 1991. Fu qui che il Dott. Howard Perlmutter, un professore di “architettura sociale” alla Wharton School, e seguace del Dott. Emery, evidenziò che la diffusione di “video rock a Katmandu” fosse  un’ immagine appropriata sul modo in cui gli Stati dotati di culture tradizionali potessero essere destabilizzati, creando così la possibilità di  una “global civilization”e aggiunse che “sono necessari due requisiti per una tale trasformazione”, quali“la costruzione di una rete, di un sistema, che operi a livello internazionale, di organizzazioni impegnate sia a livello locale che a livello internazionale”, e la creazione di “eventi globali”, tramite la “trasformazione,per mezzo dei media, di un evento locale in un evento che susciti l’attenzione ed il coinvolgimento immediato a livello  internazionale.”

 

(Perlmutter sull’origine del concetto di globalizzazione: vedi passo citato)

 

Questo ci porta a trattare l’ingrediente finale di questi  golpe di nuovo stampo –  cioè la trasmissione su TV internazionali di“exit polls” di agenzie elettorali,  per dare la falsa (o a volte veritiera) impressione di frode elettorale di massa da parte dalla coalizione o del partito al governo, e  per mettere in tal modo sulla difensiva gli Stati presi di mira. Le Operazioni  elettorali e di sondaggio  nei recenti colpi di stato sono stati diretti dal gruppo Penn, Schoen and Berland, il più alto consigliere di Microsoft e Bill Clinton. Lodando il loro ruolo svolto nel rovesciare la Serbia,  l’allora Segretario di Stato, Madeline Albright (poi Presidente della NDI), in una lettera dell’ottobre 2000 indirizzata alla società sopracitata, e citata sul suo sito, scriveva  quanto segue: “Il vostro lavoro  svolto con la National Democratic Institute e  con l’opposizione jugoslava ha contribuito direttamente e decisivamente nello spianare la strada  alla democrazia in quel paese….Questo potrebbe essere uno dei primi casi in cui i sondaggi elettorali  hanno avuto un ruolo così importante nello stabilire e conseguire obiettivi strategici di politica estera.” La Penn, Schoen, insieme all’OSCE, diresse ed organizzò il piano di larga diffusione televisiva degli exit polls durante le elezioni in Ucraina.”

 

Dopo  tali operazioni mediatiche e la mobilitazione  di giovani , entrano in gioco elementi piu’ tradizionali. Cioè l’assai efficace,  se segreto, intervento delle istituzioni internazionali e di governi che minacciano i regimi presi di mira ; queste, utilizzando agenti ben posizionati nei servizi di intelligence e militari del regime di turno, si assicurano che nessuna pericolosa contromisura possa essere massa in atto. Senza questi elementi tradizionali, ovviamente, nessun golpe post-moderno potrebbe andare in porto. O, come detto gia da Jack DuVall  in “Carnival and  Conspiracy inUkraine  di Jesse Walker in Reason Online, il 30 novembre 2004, “Non puoi semplicemente paracadutare Karl Rove in un paese e produrre una rivoluzione.”

 

Gladio e James Bond si prendono un gruppo di giovani

 

La realizzazione di un colpo di stato di qualsiasi tipo richiede agenti sul terreno. Il principale regista sul campo di questi colpi di  e’  l’Albert Einstein Institution, creato nel 1983 come germoglio della Università di Harvard sotto l’impeto del Dott. Gene Sharp,  specializzato nella “non violenza come forma di guerra”.  Il Dott. Sharp e’ stato il segretario esecutivo di A.J. Muste, il famoso Trotskista sindacalista e figlio dei fiori. Il gruppo e’ finanziato da George Soros e la NED. Il presidente dell’Albert Einstein e’ Robert Helvey, un ex ufficiale dell’esercito americano con 30 anni d’esperienza nel Sudest Asiatico. E’ stato “case officer” per gruppi di giovani attivi nei Balcani e nell’Europa orientale da almeno il 1999. Il Colonnello Helvey ha detto, durante un intervista con il produttore cinematografico Steve York a Belgrado il 29 gennaio 2001, che la prima volta che ha avuto a che fare con la “non-violenza strategica”e in cui si rese conto delle potenzialità dell’approccio strategico alternativo di Sharp e’ stato quando ha visto fallire l’approccio militare nel tentativo di far cadere dittatori – soprattutto in Myanmar, dove era di guarnigione come addetto militare. Secondo B. Raman, l’ex direttore dell’intelligence estera dell’India, la RAW, in un rapporto pubblicato dal suo istituto nel dicembre 2001 dal nome “The USA’s National Endowment for Democracy (NED): An Update” – la “Sovvenzione Nazionale per la Democrazia: Un Aggiornamento”, l’Helvey “era un ufficiale per la Defense Intelligence Agency del Pentagono che ha servito in Vietnam e, dopo, come Addetto di Difesa USA in Yangon, Myanmar (1983 al 1985), durante il quale ha clandestinamente organizzato gli studenti del Myanmar a seguire Aung San Suu Kyi e in collaborazione con il Gruppo ribelle  Karen di Bo Mya… Ha preparato a Hong Kong leader studenteschi di Pechino nelle tecniche di dimostrazioni di massa che sono stati in seguito usati nell’incidente di Piazza Tiananmen  nel giugno 1989” e ora “si pensa che stia lavorando come consigliere per la Falun Gong, la sezione religiosa della Cina, per simili tecniche di disubbidienza civile.”   Il Colonnello Helvey e’ andato in pensione dall’esercito nel 1991, ma era già da molto prima che lavorava con Albert Einstein e Soros.

 

 Uno dei primi libri sotto il patrocinio del gruppo  e’  “Rendere l’Europa Inconquistabile: il Potenziale della Difesa e della Deterrenza Civile”  scritto dal Dott. Sharp, pubblicato nel 1985 con la prefazione di George Kennan, il famoso Mr. X, l’architetto della guerra fredda che e’ stato anche il fondatore della Divisione Operativa della CIA. Fu lì che Sharp scrisse che “una difesa basata sui civili” potrebbe contrastare la minaccia Sovietica tramite la sua abilità di “deterrenza” e  capacità di scoraggiare attacchi da parte di aspiranti oppressori rendendo una società ingovernabile” e “mantenendo l’ordine auto-imposto nel caso di minacce estreme e vere aggressioni.”  Egli illustra la  sua praticabilità  prendendo come esempio l’indipendenza Algerina nel 1961 e la resistenza Cecoslovacca all’invasione sovietica nel 1968-9. Nella sua prefazione, Kennan loda Sharp per aver mostrato “le possibilità di deterrenza e resistenza da parte dei civili,” “come parziale alternativa alla concezione  tradizionale di difesa nazionale,intesa su  di una base puramente militare.”  Il libro e’ stato velocemente tradotto in Tedesco, Norvegese, Italiano, Danese e altre lingue dei paesi NATO. Guardate il link alla traduzione italiana del libro  “Verso un Europa inconquistabile (190pp. 1989 , introduzione di Gianfranco Pasquino) che sfoggia una serie di sociologi e “politologi” di moda nella prefazione del libro e in cui si fa appello ad una resistenza civile di fronte ad una possibile invasione Sovietica  in Italia.

 

Tali formulazioni suggeriscono che le attività dell’Albert Einstein erano, ironicamente, coerenti (o addirittura aggiornavano ) la famosa “Gladio”,rete che operava dietro le quinte della NATO , con l’obiettivo di combattere una possibile occupazione Sovietica con una miriade di mezzi sia militari  che non. Le indagini sulla Gladio, e anche quelle successive all’uccisione dell’ex Premier Aldo Moro, hanno fatto un po’ di luce (subito spenta) su un apparato di destabilizzazione professionista che era stato invisibile al pubblico per decine di anni.

 

Bisogna inoltre ricordare  che fu l’ex Vice Capo dell’ Intelligence per l’esercito USA in Europa, Edward Atkeson,come riporta Jhon M.Mecartney,(Coordinatore dell’Istituto per la Difesa Nazionale tramite azioni nonviolente) in CBD News and Opinion del Marzo 1991 che“suggerì” per la prima volta a Sharp l’espressione “difesa basata sui civili” ”.Nel 1985, il Generale Atkeson, allora andato in pensione dall’esercito USA, teneva seminari alla Harvard intitolati “  La Difesa Civile e l’Arte della Guerra”.

 

L’Albert Einstein Institution riporta, nel suo “Rapporto sulle Attività 1994-99”, che  in quegli anni il Gen. Atkeson e’ stato anche nel Consiglio del gruppo. E come riporta Center for Strategic and International Studies di Washington (CSIS), Atkeson, dopo aver prestato servizio nell’ Esercito USA come  Capo dell’Intelligence e forse durante il suo incarico nell’ Albert Einstein,  e’ stato consigliere anche per il CSIS in materia di “sicurezza internazionale”,  e servì come “national intelligence officer” per questioni generali nello staff del Direttore della Central Intelligence.

 

 Una variante del libro di Sharp del 1990, Civilian-Based Defense: A Post-MilitaryWeapons System(“Difesa basata sui civili: Un sistema di armamenti post militare”),  così come riportato dall’Albert Einstein Institution, “E stata utilizzato nel 1991 e nel 1992 dai nuovi governi indipendenti di Estonia, Lettonia e Lituania nel pianificare la loro difesa contro gli sforzi russi di riprendersi il controllo.”

 

Come vedremo più avanti, con tale supporto, il Colonnello Helvey e i suoi colleghi hanno creato una serie di movimenti giovanili tra cui l’ Otpor! In Serbia, Kmara! in Georgia,  il Pora! in Ucraina e altri simili, che si stanno diffondendo, in modo quasi virale, agli altri Stati dell’ex Unione Sovietica, raggiungendo così, con strategie su base civile ,  obbiettivi il cui raggiungimento  non fu  possibile per mezzo  di eserciti e metodi militari nel corso degli anni ‘80. I gruppi si stanno  diffondendo anche in Africa e in America Latina.

 

Anche le droghe?

 

La lunga esperienza del Colonello Helvey in Myanmar, nel preparare minoranze etniche ribelli, in una zona che e’ il centro della produzione mondiale di oppio, solleva altre domande  di considerevole importanza riguardo un’ altro aspetto concernente il “Golpe post-moderno.”  Cioè: qual’ è il ruolo delle narco-mafie nel facilitare un “cambio di regime?”  Agenzie di polizia di molte nazioni, tra cui anche quelle degli USA, dichiarano da molto tempo che i Balcani rappresentano il principale viadotto d’entrata dei narcotici  in Europa occidentale. Si dice che l’Ucraina  sia uno dei  passaggi privilegiati, come anche la Georgia; e Il Kyrghyzstan, ora in cima alla lista, e’ un altro passaggio importante per l’oppio. E George Soros, il “magnate della legalizzazione delle droghe”, e’ stato il finanziatore “privato” numero uno di tutti i gruppi ribelli dell’Europa dell’est, dell’Asia centrale  così come del Myanmar. La diffusione di tali mafie e’, ovviamente, uno dei modi più efficienti per infiltrare e corrompere le agenzie governative degli stati presi di mira.    

 

Il Colonello Helvey non e’ l’unico operatore con tale esperienza. Il capo delle operazioni di monitoraggio del voto in Ucraina  portate avanti dall’OSCE, il Geert-Hinrich Ahrens, fu  ad esempio l’Ambasciatore tedesco in Colombia alla fine degli anni ‘ 90, quando l’agente segreto Tedesco, Werner Mauss, fu arrestato per aver lavorato a stretto contatto con i narco-terroristi del ELN,  i cui  attacchi bombaroli sono finanziati per mezzo del commercio di cocaina. Ahrens era  presente in loco anche in Albania e in Macedonia quando il traffico di droga del KLA (Esercito di liberazione del Kosovo) fu creato con il patrocinio di USA e Germania. E Michael Kozak, l’Ambasciatore USA che nel 2001 tentò senza successo di far cadere il Bielorusso Lukashenko, fu uno dei principali manipolatori dei Contras trafficanti di coca.

 

Il Virus Serbo

 

La rete e i metodi utilizzati nella sequenza dall’Ucraina alla Serbia furono rivelati pubblicamente per la prima volta in un articolo sul Washington Post l’11 dicembre 2000 di Michael Dobbs, intitolato, “Opposizione a Milosevic guidata dagli USA: Consulenti politici hanno aiutato l’opposizione Jugoslava a far cadere il capo autoritario”.  Riportava il seguente:

 

Consulenti pagati dagli USA hanno avuto un ruolo cruciale,da dietro le quinte,  praticamente in tutte le fasi dell’operazione anti-Milosevic, dalla gestione dei sondaggi di voto alla preparazione di migliaia di oppositori attivisti sino all’organizzazione di un  importantissima conta dei voti parallela. I contribuenti USA hanno pagato 5,000 bombolette spray usate poi dagli studenti attivisti per fare graffiti e scritte  anti-Milosevic sui muri in tutta la Serbia, e 2.5 milioni di adesivi con lo slogan “E’ finito”, che diventò la frase simbolo della rivoluzione.

 

Alcuni americani coinvolti nell’operazione anti-Milosevic hanno detto di sapere dell’attività della CIA ai margini della campagna, ma anche di non  riuscire a capire  in cosa fosse impegnata precisamente. Qualunque cosa sia ,dicono, non e’ stata particolarmente efficace. Il ruolo guida e’ stato preso dal Dipartimento di Stato e dall’Agenzia USA  per lo Sviluppo Internazionale, l’agenzia governativa  d’assistenza  Esteri, che ha indirizzato i fondi tramite appaltatori commerciali e organizzazioni no-profit, quali l’NDI e la sua controparte repubblicana, l’IRI (International Republican Institute).

 

Mentre l’NDI lavorava a stretto contatto con i partiti d’opposizione, l’IRI  concentrava  la sua attenzione sull’Otpor, la vera spina dorsale per della rivoluzione dal punto di vista sia ideologico che organizzativo. A Marzo, l’IRI si fece carico delle spese per  far frequentare  a 24 leader dell’Otpor  un seminario sulla resistenza non violenta all’Hilton Hotel di Budapest, solo qualche centinaio di metri sul Danubio dall’Hotel Marriott scelto invece dal NDI.

 

Nel corso del seminario, gli studenti serbi hanno ricevuto istruzioni su come organizzare uno sciopero, come comunicare con i simboli, come sconfiggere la paura e come minare l’autorità’ di un regime dittatoriale. Il principale relatore era il Colonnello dell’esercito USA in pensione, Robert Helvey, che ha condotto studi approfonditi sui metodi di resistenza nonviolenta in tutto il mondo, tra cui quelle usate nella moderna Birmania e nelle  lotte per i diritti civili in America Latina.  

 

Helvey, che ha prestato servizio per due volte  in Vietnam, ha introdotto sin da subito gli studenti alle idee del teorico americano Gene Sharp,presentato come “il Clausewitz del movimento nonviolento”, riferendosi al famoso stratega militare prussiano. 

 

Peter Ackerman, il sopramenzionato esperto di colpi di stato, insieme all’ ex ufficiale  dell’Aeronautica USA, Jack Duvall,  ha analizzato e divulgato i metodi descritti nella serie di documentari della PSB Tv nonché nell’omonimo libro “A Force More Powerful: A Century ofNonviolent Conflict (Una Forza Più Potente: Un Secolo di Conflitti Nonviolenti”). Concentrandosi sui movimenti giovanili, hanno riportato il seguente:

 

Dopo i bombardamenti NATO, che hanno aiutato il regime a sopprimere l’opposizione, l’organizzazione dell’Otpor è stata avviata con aria di vendetta silenziosa. E’ stata costruita, in alcuni casi, in  club dove i giovani potevano stare, fare palestra e divertirsi nei fine settimana. Oppure furono organizzati direttamente nei saloni o nelle camere da letto delle case di alcuni attivisti Otpor. C’erano “ragazzi di 18 e 19 anni” che avevano vissuto “in una povertà assoluta rispetto ai loro coetanei di altri paesi” a quanto riferito da Stanko Lazendic, un attivista Otpor a Novi Sad. “ L’Otpor ha offerto a questi ragazzi un posto dove ritrovarsi, dove potersi radunare,un posto dove poter esprimere le loro idee creative.”   Usando una sola parola, gli ha insegnato a “darsi forza.”

 

I leader dell’Otpor sapevano che non potevano “usare la forza contro qualcuno che ha  tre volte più forza e armi rispetto a noi” dice Lazendic. “Sapevamo cosa successe a Tienanmen, dove l’esercito era passato sopra gli  studenti con i carri armati.”  Era chiaro quindi che la violenza non avrebbe funzionato – e poi, era ciò che più di ogni altra cosa aveva caratterizzato il potere  di Milosevic ,e l’Otpor doveva rappresentare qualcosa di diverso. La Serbia “era un paese dove la violenza si usava troppe volte nella politica quotidiana,” annotava Srdja Popovic, un ventisettenne che si definiva il “commissario ideologico” dell’ Otpor. I giovani attivisti dovevano usare metodi nonviolenti “ per dimostrare quanto fossero superiori, avanzati e civilizzati.”

 

Questo sapere alquanto sofisticato su come sviluppare una forza nonviolenta non era intuitivo. Miljenko Dereta, il direttore di un gruppo privato a Belgrado,il Civic Intitiatives (Iniziative Civiche), ha avuto finanziamenti dalla FreedomHouseFreedomHouse negli USA per stampare e distribuire 5000 copie del libro di Sharp “From Dictatorship toDemocracy: A Conceptual Framework for Liberation” (Dalla Dittatura alla Democrazia, Linee Guida Concettuali per la Liberazione”). Otpor e’ riuscita ad impossessarsi dei tre volumi scritti da Sharp intitolati, “The Politics of Nonviolent Action” (La Politica dell’Azione Nonviolenta), adattando liberamente alcune sezioni in un libretto-guida in lingua serba intitolato “Otpor User Manual” (Manuale d’Uso dell’ Otpor).”  Utilizzando coscientemente questa “ideologia di resistenza individuale e nonviolenta”, nelle parole di Popovic, attivisti  hanno ricevuto anche la preparazione diretta del Colonnello Robert Helvey, un collega di Sharp, all’Hilton di Budapest nel Marzo 2000.

 

Helvey ha insistito sul come spezzare l’ abitudine,il vizio, di servile obbedienza verso l’autorità’, nonché come sovvertire “I pilastri di supporto” del regime, tra cui la polizia e le forze armate. Un punto cruciale e’ stato l’avvertimento, la messa in guardia ,di fronte a possibili “ contaminazioni della lotta nonviolenta”, soprattutto da parte della  lotta violenta, che avrebbe tenuto lontano dal movimento le persone ordinarie: e avrebbe allontanato anche la comunità internazionale, da cui si può ricevere materiale e finanziamenti. Come disse Popovic: “Rimani nonviolento e avrai il supporto dei terzi.”

 

Questo supporto, ampiamente negato all’opposizione serba fino a quel momento, iniziò a farsi strada. L’Otpor e altri gruppi dissidenti che hanno ricevuto finanziamenti dal National Endowment for Democracy, affiliato con il governo USA, e i leader di Otpor, si sono seduti con Daniel Serwer, direttore del programma per i Balcani presso l’ americano Institute for Peace. Il fatto che Serwer raccontò di essere stato colpito da lacrimogeni mentre protestava contro la guerra in Vietnam gli dava, dal loro punto di vista, grande credibilità.  L’International Republican Institute, anch’esso finanziato dal governo USA, ha dirottato fondi all’opposizione e si incontrò con i leader dell’ Otpor varie volte. La U.S. Agency for International Development, la fonte per molti di questi finanziamenti, era anche la fonte di denaro che fu speso per adesivi e T-shirt.

 

Opportunità non mancano

 

[No Lack of Opportunities for Employment]

 

In seguito alla rivoluzione Serba, il National Endowment for Democracy, l’Albert Einstein Insitution e i vari gruppi apparentati hanno lavorato per la formazione di movimenti giovanili nell’Est Europa; si pensi al Zubr in Bielrussia, nel Gennaio del 2001, al Kmara in Georgia nell’Aprile del 2003, al Pora in Ucraina nel 2004. Tentativi di rovesciare il presidente Alexsander Luhashenko nel 2001 sono falliti, mentre è stato portato a termine con successo nel 2003 il rovesciamento per mano statunitense del presidente georgiano Eduard Shevardnadze in cui l’utilizzazione del Kmara è stata parte integrante dell’operazione.

Chris Miller, membro dello staff dell’ Albert Einstein Insitution, in un resoconto comparso sul sito del gruppo, su di un viaggio in Serbia compiuto nel 2001, afferma:

 

Sin dall’estromissione di Milosevic, diversi membri dell’ Otpor si sono incontrati con membri del gruppo bielorusso Zubr (Bisonte). Gli sviluppi successivi sin dall’inizio di quell’anno mostrano come lo Zubr sia stato concepito e come si sia sviluppato: assumendo l’Otpor come modello a cui ispirarsi. Inoltre (come riporta l’Albert Einstein Insitution) From Dictatorship to Democracy è disponibile in inglese sul sito dello Zubr: www.zubr-belarus.com. Logicamente gli obiettivi e i successi non sono stati raggiunti né in Bielorussia né in nessun altro paese per mezzo di una semplice imitazione delle iniziative intraprese in Serbia. Tuttavia la strategia di lotta non violenta portata avanti in Serbia è stata una precedente valido e influente, un modello, che ha contribuito allo sviluppo di una nozionistica e di un certo sapere intorno al fenomeno.

 

L’Otpor si è concentrato nella selezione, reclutamento e formazione delle “risorse umane” specialmente fra i giovani. Stilato un manuale apposito allo scopo di “istruire futuri istruttori” contenente estratti di The Politics of Nonviolent Action, forniti all’Otpor da Robert Helvey durante un incontro di lavoro a Budapest durante i primi mesi del 2000. E questo avrebbe potuto essere applicato in altri paesi.

 

E con i finanziamenti forniti dalla Freedom House e il governo statunitense, l’Otpor costruì il “Centro per la Resistenza non violenta” a Budapest, per istruire e formare tali gruppi. Ian Trainor, nel sopracitato articolo comparso sul Guardian nel corso del Novembre 2004, descrive il processo di formazione di tale movimento giovanile:

 

Nel centro di Belgrado, ci sono uffici con un personale di giovanotti conoscitori di informatica che si sono dati il nome di Centro per la Resistenza non violenta. Se volete sapere come abbattere un regime che controlla i mass media, magistrati, tribunali e seggi elettorali, i ragazzi di Belgrado sono a vostro servizio, si noleggiano.

 

Questi provengono dalle file del movimento di resistenza studentesco anti-Milosevic: l’Otpor. La scelta di una singola parola, orecchiabile e che diventi marchio è molto importante. Il movimento corrispondente in Georgia l’anno scorso è stato il Kmara, lo Zubr in Bielorussia e il Pora in Ucraina.

 

Le armi degli attivisti sono gli adesivi, bombolette spray e siti internet. L’ironia e le rappresentazioni per le strade che sbeffeggiano il regime hanno riscosso un gran successo nello sgonfiare la paura pubblica e nello scuotere la forza del regime.

 

L’anno scorso, prima di diventare presidente in Georgia, mister Saakashvili ha viaggiato da Tblisi a Belgrado per apprendere quanto sulle tecniche di disobbedienza. In Bielorussia, l’Ambasciata statunitense  aveva organizzato l’invio di giovani leader dell’opposizione nel Baltico dove si incontrarono con i Serbi venuti da Belgrado. Nel caso della Serbia, dato l’ambiente avverso di Belgrado, gli Americani hanno pianificato il rovesciamento a partire dall’Ungheria, a Budapest e Szeged.

 

Nelle ultime settimane, molti Serbi si sono recati in Ucraina. In realtà Maric Alexsander, uno dei leader provenienti da Belgrado, è stato respinto alla frontiera. Il National Democratic Institute del Partito Democratico, International Republican Institute del Partito Repubblicano, il Dipartimento di Stato Americano e USAID sono i principali enti coinvolti in queste operazioni come pure la ONG Freedom House e la bielorussa Open Society Institute di George Soros.

 

Un articolo dell’ Associated Press di Dusan Stojanovic, intitolato Serbia’s export: la rivoluzione pacifica, del 2 Novembre 2004:

 

“Sapevamo che ci sarebbe stato del lavoro per noi dopo Milsosevic” disse Danijela Nenadic, coordinatrice dei programmi del Centro per la Resistenza nonviolenta. Le ONG emerse dall’Otpor, movimento pro-democratico che ha contribuito a scacciare Milosevic organizzando proteste e manifestazioni colorate di massa che hanno attratto e coinvolto folle che non avevano mai avuto il coraggio di opporsi all’ex Presidente jugoslavo. In Ucraina e Bielorussia ben 10.000 persone hanno partecipato quotidianamente alle proteste – copie delle dimostrazioni anti-Milsosevic – grazie al training fornito dal gruppo serbo.

 

Il gruppo dice di aver ben addestrato seguaci in Ucraina e Bielorussia. In Georgia, Ucraina e Bielorussia attivisti anti-governativi “videro ciò che combinammo in Serbia e ci contattarono per un professional training”. L’anno scorso il pugno serrato dell’ Otpor sventolava alto di nuovo sulle bandiere bianche – questa volta in Georgia quando i manifestanti penetrarono in Parlamento con una azione che portò Shevardnadze a capo del governo.

 

Il mese scorso le autorità di frontiera non permisero l’entrata nel Paese ad Alexsander Maric, membro Otpor e consigliere per l’americana Freedom House preposta alla difesa e sorveglianza dell’ordine democratico. Un gruppo studentesco chiamato Pora stava per intraprendere le stesse strategie dell’Otpor.

 

James Woolsey della Freedom House ha espresso la sua preoccupazione per l’espulsione di Maric in un comunicato stampa del 14 Ottobre 2004; in tale comunicato si riferisce che questo stava arrivando dall’Ucraina per partecipare a “una iniziativa diretta dalla Freedom house, dal National Democratic Insitute e dall’International Republican Insitute per promuovere una partecipazione su base civile per sorvegliare le elezioni presidenziali del 2004 e quelle parlamentari del 2006 in Ucraina. In riferimento a ciò, in una dichiarazione successiva, affermava di sperare che “l’espulsione non sia stata una segno di una eventuale contrarietà, da parte del governo ucraino, nei confronti di un libero fluire di informazione da una parte all’altra dei confini la quale sarebbe parte accettata e integrante dei piani volti a incoraggiare un progresso democratico nelle varie società del mondo”.

 

 

Cronologia:

 

·        Otpor, fondato a Belgrado, in Serbia, nell’Ottobre del 1998. Attraverso un golpe di stampo postmoderno scaccia S. Milosevic il 5 Ottobre del 2000. In seguito crea il Centro per la Resistenza non violenta.

·        La Community of Democracies dell’amministrazione Clinton è stata lanciata a Varsavia, in Polonia, nel Giugno del 2000.

·        Zubr, fondato a Minsk, in Bielorussia, il 14 Gennaio 2001. Un golpe per via elettorale fallisce il 9 settembre 2001.

·        Mjaft, fondato a Tirana, in Albania, il 15 Marzo 2003.

·        Kmara, fondato a Tblisi, in Georgia, nell’Aprile 2003. La Rose Revolution rovescia il presidente Eduard Shevardnadze il 23 Novembre 2003.

·        Pora, fondato a Kiev, in Ucraina, nel Giugno 2004. La Orange Revolution porterà Victor Yuschenko al potere  il 26 Dicembre 2004.

·        Kmara fa cadere Abashidze della Ajaria (provincia separatista della Georgia Occidentale) il 5 Maggio 2004.

 


I Cospiratori del Golpe

 

L’Albert Einstein Institution

 

L’Albert Einstein Institution (AEI) negli ultimi anni ha svolto un ruolo chiave nello sviluppo e nella preparazione di movimenti giovanili,lavorando anche per preparare le condizioni favorevoli per dei golpe,diffondendo l’impressione che i regimi fossero profondamente impopolari e destabilizzandoli per mezzo di manifestazioni ,mobilitazioni ed azioni simili. Il gruppo fondato dalla Soros Foundation e dal governo statunitense,e’ diretto dall’ex ufficiale della DIA(Defense Intelligence Agency) Col.Robert Helvey e dal Dr.Sharp dell’Harvard University.

 

Stando ai resoconti dell’Albert Einstein Institution,il Dr.Gene Sharp(curriculum vitae e profilo) “fonda l’ Albert Einstein Institution nel 1983 per promuovere  ricerca,studi tattici e l’insegnamento dell’uso strategico della lotta nonviolenta dinanzi alla dittatura,alla guerra,al genocidio e all’oppressione”.

 

Il Dott.Sharp per circa 30 anni ha ricoperto importanti cariche nel mondo della ricerca presso il Centro per gli Affari Internazionali dell’Università di Harvard. I suoi scritti,riguardanti l’uso strategico della nonviolenza per il rovesciamento degli Stati sono stati tradotti in 27 lingue.

Sharp e soci,sin dalla nascita del gruppo,per mezzo di fondi forniti dalla Soros Foundations , attraverso il National Endowment of Democracy e per altre vie governative,ha costantemente viaggiato nelle regioni in questione per facilitare le rivoluzioni.

 

Secondo Sharp,”se l’obiettivo consiste nel rovesciare una dittatura non e’ sufficiente un “vogliamo la libertà ”.E’ necessario invece sviluppare una strategia,un “super-piano”,e questo può essere fatto solo riconoscendo le fonti del potere. Quest’ultime comprendono :autorità, risorse umane specializzate,il sapere,risorse economiche e materiali,corpi di polizia e truppe.”

 

Per questo motivo,come afferma Sharp, egli ”ha scritto numerosi libri sulla lotta nonviolenta,per aiutare i popoli oppressi nello sviluppo di veri e propri  “superpiani”.tali libri ,fra i quali l’importante “The Politics of Nonviolent Action”sono stati tradotti in 27 lingue:Russo,Ucraino,Estone,Lettone,Macedone;Arabo,Birmano(e diverse lingue birmane minori),Cinese,Coreano ,Tailandese, come anche in Francese,Tedesco Spagnolo Italiano e altre lingue europee parlate nelle ex colonie.

 

Mentre Sharp e’ il massimo teorico del gruppo(e ufficialmente il suo Senior Scholar),il lavoro più pratico e’ diretto dal suo Presidente Colonnello Robert Helvey,che cominciò a lavorare con l’ AEI prima del suo congedo ufficiale dall’Esercito Americano avvenuto nel 1991. Come veterano con 30 anni d’ esperienza nel Defense Intelligence Agency,Helvey , prima del suo ingaggio nell’AEI ha avuto esperienze in operazioni sovversive in tutto il sud-est Asiatico.

Stando ai numerosi rapporti ,Helvey e’ stato il “case officer “ nel golpe in Serbia sostenuto dagli States,coinvolto  in simili operazioni in Georgia e inoltre presente sul campo durante il recente golpe  in Ucraina(la traduzione in Ucraino di “Dalla Dittatura alla Democraziadi Sharp e’ stata da poco annunciata dall’AEI).

 

Come si legge nel rapporto Dell’Albert Einstein Institution relativo agli anni 2000-2004 ,la sua missione consiste “nell’avanzamento globale nello studio e nell’utilizzo strategico dell’azione nonviolenta”.

 

Numerosi individui ma anche organizzazioni interessate al potenziale della lotta nonviolenta contattano l’Albert Einstein Institution.

Negli ultimi anni sono giunte richieste di informazioni, pareri e consulenze da parte di

genti in lotta in Albania,Kosovo,Moldavia,Serbia ,Slovacchia,Cipro,Georgia,Ucraina,Bielorussia,Azerbejan,Iran,Afganistan,Emirati Arabi Uniti,Iraq,Libano,Territori Occupati,Vietnam, Cina, Tibet, Papuasia dell’ovest,SriLanka,Malaysia,Aceh(Indonesia),Kashmir,Haiti,Venezuela,Colombia,Bolivia,Cuba,Messico,Angola, Etiopia,Eritrea,Togo,Kenya e Zimbawe.

 

Il piano di traduzioni messo in atto dall’AEI e’ stato fondamentale per l’ espansione del suo disegno globale.Nei soli ultimi  quattro anni le pubblicazioni dell’ Albert Einstein Intitution sono state tradotte in Serbo,Russo, Ucraino, Spagnolo, Arabo, Persiano,Tibetano ed altre diverse lingue Birmane.Inoltre sono in corso altre traduzioni in Cinese e Curdo.

 

Nella sua lettera da Presidente il Col.Helvey afferma:

 

La lotta strategica nonviolenta deve essere riconosciuta come una materia che può essere compresa e applicata da tutti coloro che tentano di liberarsi dall’oppressione governativa.

 

…..L’assunto,secondo il quale non c’e’ una reale alternativa alla violenza nelle situazioni estreme viene contraddetto negli ultimi decenni da diversi casi di opposizione nonviolenta in molti paesi.Fra  questi Norvegia,Germania,Francia,Cecoslovacchia,Filippine,UnioneSovietica,Estonia, Lituania ,Serbia,Polonia, El Salvador,India,Guatemala,e altri.

Casi di lotta non-violenta si sono verificati anche molto prima e sono stati molto significativi. Di solito l’importanza di queste lotte nel cambiare e nell’incidere sulla storia e’ stata sminuita o addirittura ignorata. Benché si siano registrati degli insuccessi come in Cina e in Birmania,il fatto che questi casi avrebbero potuto portare ad un buon fine e il fatto che numerosi altri hanno avuto successo,e’ da tenere in considerazione.

 

INTERNATIONAL CENTER ON NONVIOLENT CONFLICTS

 

L’International Center on Nonviolent Conflicts e’ stato pesantemente coinvolto

 nella nuovo “golpe post-moderno”,specialmente grazie alle sue due grandi personalità:il Dr Ackermann e Jack DuVall.

 

Si legge nel suo sito che tale centro lavora “per istituire e difendere la democrazia e i diritti umani nel mondo,sviluppa e incoraggia l’uso di strategie non-militari e su base civile.”Fornisce assistenza nell’addestramento e nello spiegamento di consulenti e si fa carico di accrescere la capacità pratica e una competenza teorica nell’ applicare strategie non-violente nei conflitti nel mondo intero dove la via al progresso ,alla democrazia e ai diritti umani e’ possibile”.

 

E ancora:”le più importanti opposizioni non-violente oggi nel mondo,che potrebbero portare a cambiamenti di regime,sono in corso in Myanmar,Zimbawe,Tibet Cinese,Bielorussia,Ucraina,Palestina Iran e Cuba.

 

Dr.Peter Ackermann e’ il Presidente Fondatore del Centro. Lui e’attualmente Presidente del Consiglio di Direzione della Scuola di Legge e Diplomazia della Tufts University,un importante centro di reclutamento,ed e’ nel Consiglio Esecutivo dell’Istituto Internazionale di Studi Strategici di Londra.Il Dr. Ackermann e’ stato anche Direttore e Fondatore dell’ Albert Einstein Institute.

 

Il Dr .Ackermann è stato produttore esecutivo del documentario sulla caduta di S.Milosevic trasmesso su PBS-TV intitolato “  Bringing Down a Dictator”(trad.:Abbattere un Dittatore) che è stato tradotto in Arabo;Persiano,Francese,Mandarino,Russo e Spagnolo.E’ stato anche editore per la serie “A Force More Powerful” la quale documenta l’uso della nonviolenza nei cambi di regime.Anche questo lavoro e’ stato tradotto in Arabo ,Persiano ,Mandarino , Russo e Spagnolo. Ackermann e’ il co-autore di due libri sulla resistenza non violenta: “A Force More Powerful”(Pelgrave /St.Martin’s Press 2001),che e’ un vademecum alla serie televisiva e “Strategic Non Violent Conflict:The Dynamics of Power People in Twentieth Century(Preager 1994).Tiene regolarmente conferenze sull’uso della non violenza nei diversi paesi coinvolti e anche presso il Dipartimento di Stato.

 

L’ex Ufficiale dell’ Aviazione Militare Jack DuVall,e’ il Direttore Generale del Centro.Come il Dr.  Ackermann  ,DuVall tiene conferenze anche internazionali sull’uso strategico della nonviolenza.

 

Il Vice Presidente,Berel Rodal,e’ l’ex Direttore Generale del Segretariato Politico del Dipartimento della Difesa Nazionale Canadese.

 

THE ARLINGTON INSTITUTE

 

L’Arlington Institute (TAI), e’ un’ evidente stratega nell’uso del “golpe post-moderno”.E’ stato fondato nel 1989 da John  L. Petersen allo scopo di “aiutare a ridefinire il concetto di sicurezza nazionale in modo più ampio e completo inserendo nella concezione tradizionale di difesa nazionale questioni quali il rapido sviluppo dell’andamento globale della crescita demografica,il degrado ambientale,exploit di scienza e tecnologia e mutamento dei valori sociali”.Fra i suoi membri troviamo l’ex Ufficiale dell’Aviazione Militare Jack DuVall anche Direttore dell’International Center on Nonviolent Conflict “ di Washington,DC e James Woolsey,un’ex dell’Amministrazione CIA sotto Clinton e portavoce neoconservatore che e’ attualmente Presidente della Freedom House.

 

Come si legge nel sito dell’organizzazione, la necessità di quest’ ultima “nasce dal progetto bipartisan del National Security Group che Petersen ha diretto nel 1986-1987 e di cui e’ stato co-fondatore.

Tale gruppo di esperti di sicurezza nazionale e’ stato riunito per predisporre un piano e per studiare le condizioni di sicurezza a cui il candidato vincente avrebbe dovuto sottostare appena dopo la Campagna Presidenziale del 1988.

Petersen scisse anche il resoconto finale del Gruppo “The Diffusion of Power: An Era

Of Realignment”,che e’ diventato un documento in materia di strategia ed utilizzato ai più alti livelli del Dipartimento di Difesa.

 

Sempre dal sito: “Nella prima metà degli anni novanta,Petersen fu ingaggiato in vari progetti per il Ministero della Difesa il cui scopo era raggiungere una conoscenza meticolosa dei maggiori approcci che sarebbero stati utilizzati per studiare e anticipare quelli futuri.Un importante progetto per l’Office of Secretary Defense consisteva nel viaggiare per il mondo presso i migliori ricercatori professionisti per fissare e stabilire ogni sistema e metodologia per lo sviluppo di un nuovo e sintetico approccio da ricavare tra i migliori metodi d’uso corrente”.

Petersen divenne durante tale periodo consigliere di diversi Funzionari Superiori della Difesa prestando servizio in vari ruoli anche presso il Sottosegretariato della Marina.

 

Durante la metà degli anni Novanta, si aggiunge , “Petersen si convinse che l’umanità’ stava vivendo uno straordinario cambiamento  che avrebbe portato entro i due prossimi decenni ad un grande cambiamento globale.Il TAI si impegnò a ricoprire un ruolo rilevante nel facilitare una transizione globale verso un mondo che avrebbe funzionato in base a principi fortemente differenti rispetto al passato”.

 

PENN,SCHOEN and BERLAND ASSOCIATES

 

Il Penn,Schoen and Berland (PSB)ha ricoperto un ruolo anch’esso un suo ruolo d’avanguardia nell’uso di operazioni elettorali,come gli exit polls per facilitare la realizzazioni dei golpe.

La sua missione  consiste nel diffondere ad arte la percezione che il gruppo al potere nel paese preso di mira abbia perso il consenso popolare.Il Gruppo cominciò a lavorare in Serbia durante il periodo in cui il suo Principale,Mark Penn, era il più influente Consigliere politico del Presidente Clinton.

 

La PSB e’ stata fondata nel 1975,con uffici a Washington,DC,Denver e New York. Afferma di aver condotto ricerche in oltre 65 Paesi per le compagnie Fortune 500 e molte importanti campagne elettorali.

 

“La PSB e ’forse meglio conosciuta per il suo lavoro come consigliere strategico di lungo periodo per Bill Gates e Microsoft” mentre nel mondo politico “ l’azienda e’ meglio conosciuta per essere consigliere strategico di Bill Clinton e ,fra i tanti, della Senatrice Hilary Rodham Clinton.”

 

La Società’afferma  di aver condotto “diversi progetti governativi di ricerca,compreso il lavoro per il Dipartimento di Stato Americano in paesi “difficili”d’ oltreoceano.

Fra i suoi tanti clienti:Siemens,American Express,Eli Lilly,Fleet,Boston Financial,Texano,Bp,Goldman Sachs,Citigroup,ING Group,DeeBeers e KMG.

 

Il Gruppo porta avanti il suo compito in Serbia.In un articolo postato sul suo sito dal titolo “Vincere I Dittatori alle Urne: Lezioni sullo Sviluppo di Strategie Elettorali Vincenti nelle Società Autoritarie”si legge:

 

Strateghi internazionali,consulente politico e mediatico_quello

che noi siamo stati nel difficile ruolo portato avanti nel “backstage” delle

elezioni in Serbia e Zimbawe,supportando le strategie dei partiti d’opposizione

e organizzando una campagna elettorale che ha permesso loro di far reagire un

dittatore,il suo partito ed alla fine di scacciarlo dal potere…..

 

L’introduzione di mordenti tecniche politiche e di comunicazione, tanto

quanto le consulenze dei migliori consulenti politici e mediatici, e’ un arma

potente tanto quanto gli aeroplani ,le bombe e le strategie d’Intelligence

usate in conflitti come quelli del Golfo ,in Bosnia,Kosovo e piu’ recentemente in Afghanistan.

 

Il ruolo della Società nella destabilizzazione della Serbia e’stato per la prima volta esposto dettagliatamente in un ‘articolo di Michael Dobbs sul Washington Post L’11 Dic. Del 2000 dal titolo U.S. Advice Guided Milosevic Opposition”.

 

In una sala conferenze sommessamente illuminata,il sondaggista americano Doug Schoen proiettando i risultati di un dettagliato sondaggio condotto su 840 elettori serbi,abbozza una strategia per rovesciare l’ultimo governante d’ Europa rimasto dell’ era comunista.

 

Il suo messaggio era semplice ed efficace .Slobodan Milosevic-scampato a quattro guerre, due fra le maggiori rivolte urbane, settantotto giorni di bombardamenti NATO e un decennio di sanzioni internazionali sarebbe stato “completamente vulnerabile” ad un confronto elettorale ben organizzato.

Il segreto strategico, mostrati i risultati elettorali, sarebbe stata l’unità delle parti d’ opposizione politica.

 

Nell’Ottobre del 1999,in un lussuoso Hotel di Budapest,Capitale dell’Ungheria,la conferenza istruttiva tenuta da Schoen si rivelo’ il momento seminale di quella che sarebbe stata una pianificazione accanita per una rivoluzione elettorale che un’ anno più tardi  riuscirà a sconfiggere S.Milosevic.

 

Tale conferenza ha segnato anche l’inizio di uno straordinario tentativo da parte degli USA di deporre un Capo di Stato straniero,non per mezzo di un’azione segreta del tipo di quelle impiegate dalla CIA in posti come in Iran o Guatemala,ma attraverso le moderne strategie di campagna elettorale.

 

La più efficace carta politica nelle mani di Milosevic era la disorganizzazione e l’ incapacità interna al fronte d’opposizione.Questo consisteva di circa  12 partiti politici,alcuni leader dei quali si conoscevano appena.

E’ per far fronte a tale situazione che i venti leader d’opposizione accettarono nell’ Ottobre del 1999 l’invito  dell’ Istituto Nazionale Democratico(NDI) con sede a Washington per un seminario al Marriot Hotel di Budapest,con tanto di vista sul Danubio.

All’ordine del giorno un questione principale: un sondaggio elettorale commissionato dalla Penn ,Schoen and Berland Associates.

 

Il sondaggio riportava che Milosevic aveva il 70 per cento di pareri sfavorevoli fra gli elettori Serbi.Ma mostrò anche come i grandi nomi dell’opposizione- come Zoran Djindjic e Vuk Draskovic_raccogliessero tanti dissensi quasi come Milosevic.

 

Come sosteneva l’inchiesta , il candidato meglio piazzato nel confronto con Milosevic sarebbe stato un nazionalista Serbo di nome Vojislav Kostunica con consensi pari al 49 percento e dissensi per un solo 29 percento.

 

Schoen ,che aveva fornito consigli elettorali all’ ex Primo Ministro Jugoslavo Milan Panic durante la sua fallimentare campagna per deporre Milosevic ,da questi e altri risultati del sondaggio ne deriva diverse conclusioni ….la più importante,solo un’opposizione unita avrebbe potuto deporre Milosevic.

Schoen disse ai delegati: “se accettate un consiglio da tale conferenza,insisto che questo sia l’unita’”

 

Mark Penn  e’ stato il Presidente del gruppo sin dal 1975,anno della sua fondazione. E’ stato sondaggista e Consigliere politico del Presidente Clinton per la campagna di rielezione del 1996 e durante tutto il secondo mandato d’amministrazione,compreso il periodo in cui lui diresse la campagna elettorale Serba fece cadere Milosevic.La sua influenza nell’ Amministrazione Clinton fu tale che il Washington Post lo definì probabilmente “il più potente uomo di cui tu abbia mai sentito parlare a Washington”.

Stando al sito della Società ,Penn ha aiutato quindici Presidenti esteri in America Latina,Estremo oriente e Europa.

 

Doug Schoen e’ un Socio Fondatore e un importante stratega.

Stando a quanto afferma la Società ,Schoen ,per tutti gli ultimi vent’anni,

“ha suggerito messaggi vincenti e fornito consulenze strategiche a numerosi politici degli statunitensi e a Capi di Stato in paesi compreso Grecia,Turchia,Israele Filippine,Repubblica Dominicana ,Bermuda e Yugoslavia”.

Inoltre, e’ stato ricercatore e consulente strategico per il Presidente William Jefferson Clinton, durante la rielezione nel 1996, e gli e’ stato attribuito il messaggio  che porto’ il successo politico al Presidente tra  il 1994 e il 1996.

 

Alan Fleishmann, che dirige gli Uffici dell’Azienda ,e’ considerato come un “esperto in comunicazione strategica che ha prestato servizio  in posti dell’ Amministrazione superiore nel settore pubblico e privato,specializzandosi in

 

finanza,politiche pubbliche ed estere,marketing, comunicazione, mediazione ,

negoziato.Prima di unirsi al gruppo, Fleishmann e’ stato Consigliere per l’House Permenent Select Commitee on Intelligence e Direttore della Commissione degli Affari Esteri e Sottocommissione sull’Hampshire dell’ovest del Congresso degli Stati Uniti.Flishmann e’ anche stato “legislative aide” per l’ex Cancelliere tedesco Willy Brandt .

 


Chi è il Col. Bob Helvey?

 

Chi è questo Bob Helvey, che  da solo, e con l’ appoggio del suo Albert Einstein Institution ,  ha svolto un ruolo chiave nei golpe in Serbia e in Ucraina?

 

Secondo i suoi racconti, Helvey ha iniziato con la “nonviolenza strategica” dopo  aver preso atto dei fallimenti conseguiti con l’utilizzo di approcci militari per destituire dittatori e per far cadere regimi, specialmente in  Myanmar ( meglio conosciuta  come Birmania). In un intervista del 29 gennaio 2001, con Steve Yorke a Belgrado, Helvey  spiega:

 

La mia carriera era quella di un soldato professionista. E uno dei miei ultimi compiti fu quello di addetto militare all’Ambasciata di Rangoon (Myanmar). E ho avuto l’opportunità – nei due anni vissuti a Rangoon e viaggiando per il paese – di vedere in prima persona cosa succede quando la popolazione e’ oppressa al punto da vivere in un clima di completo terrore.

 

E,come sapete,  non c’era la prospettiva di un vero futuro per la gente ed era in corso una lotta per la democrazia, ma si trattava di una  lotta armata, condotta nelle zone periferiche del paese e nelle regioni di confine. Era molto chiaro che quella  lotta armata non avrebbe mai avuto successo.

 

Così, quando tornai (negli USA), continuai a pensare alla Birmania. Lì c’era un popolo che desiderava realmente la democrazia, aspirava veramente a riforme politiche, ma l’unico modo che avevano per lottare era con le armi. E  questo non sarebbe certo stato l’inizio di qualcosa, o un primo passo,per questo c’era una sensazione di impotenza,di incapacità.

 

Una volta negli Stati Uniti,  mentre era ancora incaricato ufficiale  è  stato selezionato come ricercatore senior all’Harvard Center for International Affairs –  dove ha preso parte ad una riunione sul “Program for Nonviolent Sanctions” (Programma per sanzioni nonviolente).

 

Partecipava anche il Dott. Gene Sharp;che ha introdotto il seminario dicendo “Lo  sforzo della lotta strategica nonviolenta  si concentra sul potere politico. Come impossessarsene e come tenerlo fuori dalle mani degli altri.”  E io pensai, “Caspita, questo sta parlando la mia lingua”. E sapete, è  questo a cui  mira anche di lotta armata. Mi sono quindi subito interessato a questo approccio perchè mi sono reso conto che avrebbe potuto offrire qualche opportunità per i Birmani.

 

Come è stato coinvolto invece  nelle operazioni in Serbia?

 

Avevo svolto dei lavori presso il confine Thailandese-Birmano con l’International Republican Institute. Pertanto, quando si sono messi alla ricerca di una persona per presentare informazioni sulla lotta strategica nonviolenta ad un gruppo  Serbo, hanno chiamato me. 

 

L’Albert Einstein Institution enfatizza ripetutamente il ruolo del Col. Helvey nel preparare l’opposizione Birmana, e diverse sono le pagine sul sito web del gruppo che evidenziano il loro ruolo lì svolto. Riflettono tale proposito, gli scritti dell’Albert Einstein che sono stati ripetutamente tradotti non solo in Birmano, ma anche nel dialetto Karen, Chin, Mon, Jingphaw e altre lingue e dialetti di minoranze etniche presenti in quel paese.

 

L’Albert Einstein Institution  al contrario non insiste sul fatto che anche il Dipartimento di Stato USA, nonchè il Drug Enforcement Agency vedono nell’opposizione delle minoranze etniche al governo del Myanmar  un’opportunità ,una preziosa occasione ,di inglobare alcuni dei piu’ grandi produttori di oppio ed eroina al mondo.

 

La Drug Intelligence Brief: Birmania; Notizie sul Paese”, preparato dalla DEA nel 2002, spiega:

 

I gruppi  armati delle minoranza etniche  che sono stati in conflitto con il GOB (governo della Birmania), per decenni  controllano le coltivazioni, la produzione e il traffico in Birmania…i gruppi di trafficanti di droga dentro la Birmania sono quasi tutti fazioni di ribelli , in guerra con il GOB e anche tra di loro, da molti anni.

 

Una nota speciale e’ necessaria per Bo Mya e il suo gruppo Karen, del quale il Col. Helvey è stato consulente per  anni. Bo Mya, ora a riposo, ha ammesso di aver avuto incontri con il capo della droga Birmano, Khun Sa, e  Khun Sa, ha detto che furono detenuti per un tentativo fallito di costruire corridoi per l’oppio e per l’eroina tra la Thailandia e la Birmania. (Bo Mya  ha negato il suo coinvolgimento nel traffico di droga come accusa il governo del Myanmar).

 

Secondo le dichiarazioni di Khun Sa – che sono poi diventate famose grazie all’investigatore “Missing in Action” dell’esercito degli Stati Uniti, “Bo” Gritz – il suo traffico d’oppio si svolse sotto la coordinazione di Richard Armitage, l’attuale Sottosegretario di Stato (vedere le referenze qui, qui e qui).

 

Mentre rimangono sconosciute le relazioni del Col. Helvey con l’ex Vice Direttore della CIA, Theodore Shackley, che fu accusato da molti di  dirigere il traffico di narcotici, tali rapporti comunque conferiscono qualche credibilità alle voci secondo le quali organizzazioni di narcotici abbiano avuto un ruolo rilevante nei golpe dei Balcani, e ora in Ucraina, terra che rappresenta un’importante rotta per introdurre l’eroina del Sudest Asiatico nell’Europa Occidentale.

 

Operazioni Myanmar

[Myanmar Oprations]

 

 

Nel Rapporto sulle Attività 1993-1999”, l’ Albert Einstein Institution conferisce un gran peso alle operazioni di Helvey nel rovesciamento del regime in Myanmar quasi fosse stato il centro delle loro attività. Infatti così si legge nel primo paragrafo dell’introduzione del resoconto:

 

Il colonnello Kyaw Thein era chiaramente deluso riguardo il nostro incontro di lavoro sulla strategia di lotta non violenta tenuto lungo il confine Thailandia-Birmania. In una conferenza stampa del settembre 1996 a Rangoon, il portavoce della dittatura militare accusa: “mercenari e stranieri” impegnati in un tentativo volto a “sconvolgere la pace e la tranquillità” in Birmania – come se spargere la tortura, lavoro forzato e altre atrocità costituisse la “pace”. L’ufficiale militare era alquanto irritato dalla crescita senza precedenti di un fenomeno globale: cooperazione e assistenza diretta e transnazionale tra organizzazioni non governative e pro-democratiche nel mondo, ed in questo caso, in Birmania. L’ “operato” dell’Albert Einstein Institution per mezzo della lotta non violenta è solo un esempio di un fenomeno in crescita che opera dietro l’impegno a favore dei diritti umani e sforzi umanitari.

 

… L’impulso, la spinta, per un nostro corso intensivo sul tema della lotta non violenta destinato ai gruppi birmani giunse nel novembre del 1991, quando Robert Helvey, colonnello in pensione dell’esercito americano ed ex militare in Birmania, richiese che partecipassimo al ri-esame del programma delle lezioni introduttive al corso sulla lotta non violenta. Il signor Helvey organizzò il corso rifacendosi in buona parte al libro di Gene Sharp The Politics of Nonviolent Action.

Il corso del maggio 1992 tenuto in Birmania presso il quartier generale dell’opposizione a Mannerplaw fu alquanto ben recepito. Infatti, quando i più importanti gruppi di opposizione birmana formarono nell’agosto del 1992 un “ombrello” di organizzazioni: il National Council of the Union of Burma, crearono anche il Political Defiance Committee per istruire attivisti nell’organizzazione di lotte strategiche non violente all’interno della Birmania (“political defiance” è il termine adottato in Birmania per indicare la lotta non violenta). I leader più anziani richiesero a Helvey e all’Albert Einstein corsi formativi supplementari.

 

Un articolo di Gene Sharp della primavera del 1992 pubblicato in “Nonviolent Sanctions” intitolato “Exploring nonviolent struggle in Thailand and Burma” e disponibile sul sito dell’Albert Einstein Institution descrive il loro ruolo in Myanmar ed i particolare il ruolo del col. Helvey:

 

Gene Sharp ha viaggiato in Thailandia e Birmania dal 20 ottobre all’ 8 novembre 1992 in seguito a due inviti. L’ American Friends of Democracy in Birmania (con sede in Alexandria, Virginia) gli chiese aiuto per valutare un corso sulla disobbedienza politica che era stato tenuto da Helvey a Mannerplaw per l’ “Alleanza Democratica Birmana”

 

“Dopo due giorni di permanenza a Bangkok, mi recai a Mannerplaw in un campo base dell’opposizione democratica birmana lungo il confine Thailandia-Birmania… durante i miei quattro giorni a Mannerplaw ho partecipato a diversi incontri e discussioni sulla lotta nonviolenta (o come lì è più spesso chiamata Political Defiance). Erano spesso presenti anche altri ufficiali politici, militari e leader del “Fronte Democratico” studentesco della Birmania, la National League for Democracy, la Karen Youth Organization Leadership Seminar, la Democratic Alliance of Burma, e il Political Defiance Committee.”

 

Robert Helvey, Colonnello congedato dall’esercito americano e conoscitore della Birmania iniziò a Mannerplaw la scorsa primavera a impartire un corso sulla political defiance ai vari gruppi. Lo scopo di tale corso intensivo era il conseguimento di una conoscenza di base sulle tecniche di lotta non violenta.

Alla fine del corso, avrebbero dovuto apprendere gli insegnamenti sul potere politico su cui è basata la political defiance e anche aver maturato una conoscenza delle sue tecniche e dinamiche nello scontro con un regime repressivo, i meccanismi di passaggio di regimi e i principi strategici da attuare nella “nonviolent struggle”.

 

Il Peace Magazine, nel numero di Aprile/Giugno del 2003, contiene ulteriori dettagli sulla carriera di Helvey, in un articolo che lo incensa, dal titolo “Robert Helvey’s expert political defiance”.

 

Dal 1983 al 1985 è stato a Rangoon addetto d’ambasciata dell’esercito americano, dove è rimasto costernato dall’inutilità della resistenza armata alla dittatura brutale in Birmania. Tale lotta armata si è protratta senza successo per oltre due decenni.

 

Dopo il congedo dall’ esercito nel 1991,Helvey tenne un discorso a Washington usando la capacità di  persuasione tipica di Sharp ed aggiungendone di sua. Un individuo del pubblico si offrì di pagare il suo viaggio per la Birmania così da diffondere il suo messaggio .Con tali fondi Helvey tra il 1992 e il 1998 fece 15 viaggi per incontrarsi con più di cinquecento membri del  National Council Union Of Burma .Helvey tenne otto corsi, ciascuno della durata di sei settimane,cercando di creare un clima di confidenza ,individuare i punti deboli del regime e creare gruppi di pressione.

 

Molti fra i presenti ai corsi di Helvey erano stati ufficiali nei gruppi armati di resistenza per molti anni ed erano scettici riguardo la strategia nonviolenta. Per esempio Auun Nang Oo,ora ricercatore presso la Kennedy School of Nonviolence di Harvard rimase alquanto stupefatto che un militare in carriera potesse sostenere tali teorie. Un’ altro scettico era Bo Mya ,leader dei Karen,la più grande minoranza della Nazione.Sin dall’inizio lo si è sentito brontolare e sbuffare “di non essere interessato a lavorare da codardo”.Allo scopo di smuovere  da tali opinioni e pregiudizi Helvey coniò il termine assai più confacente ad un militare: Political Defiance(disobbedienza politica) grazie alla quale riuscì a convincere Bo Mya che arrivò persino a chiedergli di addestrare un numero più alto di leader.

 

Anche il Governo del Myanmar ha commentato la carriera di Helvey.Per esempio in una conferenza stampa del 27 Giugno 1997 intitolata “Come alcune forze occidentali hanno contribuito e favorito il terrorismo perpetrato da certe organizzazioni che operano dietro la maschera della democrazia e dei diritti umani fornendo assistenza e denaro”.In quell’occasione il Lt-Gen. Khin Nyunt, a quel tempo Segretario del State Law and Order Restoration Council of Myanmar,a proposito di Helvey disse:

 

Fu nominato Defense Attacchè  all’Ambasciata Americana in Myanmar dal 1982 al 1984 con il grado di Colonnello.Al termine dell’ incarico torna a casa,si congeda dall’Esercito Americano e ritorna lungo il confine Thailandia-Birmania, è Consigliere Militare per il KNU ,il KNPP e per il Democratic Party for a New Society ed è così che manipola in vari modi e addestra militarmente i diversi gruppi armati

 

Il New Light of Myanmar, Quotidiano del governo del Myanmar,nel numero del 4 Febbraio 1995, ha trattato anche i legami di Helvey con i gruppi ribelli che lavorano per Kung Sa,il principale riferimento e punto di snodo nel mercato dell’ oppio.

 

Un’altra strategia del NCUB(National Coalition Union of Burma) è stata la creazione del Political Defiance Commitee  il cui obbiettivo consisteva nell’uso di azioni sovversive di ogni sorta cosicché il Governo perdesse i consensi dopo che la gente,sviluppata una pessima opinione sul Governo, avesse perso anche ogni forma di rispetto nei suoi confronti e in tal modo fossero scoppiati tumulti ,disordini e agitazioni in tutto il paese. A questo punto si sarebbero messi in contatto,anche in segreto,con frange interne a tali realtà ormai mobilitate,distribuendo volantini e manuali sovversivi,facendo così esplodere bombe nei comuni sconvolgendo  la pace e la tranquillità.

Coloro che si impegnarono nel training in attività di political defiance(PD) sono l’ex Defence Attacche Robert Helvey e Gene Sharp.E’ noto che durante i 3 anni in cui si  protraevano  e si moltiplicavano gli inviti e gli  appelli  per un ritorno alla pace,il KNU si impegnava nell’indebolire l’interessamento e l’attenzione della gente.

Il KNU di Bo Mya invitò il Lt-Col Law Wadi e il Lt-Col Saw Isaac a Homein Camp per convincere il signor della guerra Khun Sa e trattarono dal 10 al 12 Aprile 1994 riguardo una cooperazione tra KNU e MTA per preparare campi minati,costruire armi ,fornire munizioni e su altre operazioni economiche.

 

http://www.sourcewatch.org/index.php?title=Albert_Einstein_Institution

Il golpe post-moderno e l’accuratamente preparata Rivoluzione colorata negli USA

Risorse Esterne


Albert Einstein Institution

 

L’Albert  Einstein Institution (AEI) è descritto nel suo sito:

 

Fondato nel 1983 dal Dr. Gene Sharp.l’Albert Einstein Institution si dedica allo studio e all’uso della strategia di lotta non violenta nei vari conflitti del mondo. Si impegna nella difesa della libertà ,della democrazia e per la riduzione di azioni violente di matrice politica per mezzo dell’uso dell’azione non violenta.

Per il raggiungimento dei suoi obiettivi ,l’istituto supporta la realizzazione di  programmi di ricerca, offrendo consulenze ai gruppi di resistenza e pro-democratici(ad esempio ai gruppi in Birmania,Tailandia,Tibet,Lituania,Estonia,Bielorussia,Serbia e Territori occupati)e lavora per pubblicizzare l’efficacia ed il potenziale della lotta non violenta per mezzo di materiale divulgativo,analisi,vasti programmi di traduzione di materiale informativo e visibilità mediatica.

 

Alcune dell’attività di questo istituto sono state descritte recentemente in un articolo sul recente colpo di stato in Ucraina:

 

La creazione e la realizzazione di un colpo di stato di qualsiasi tipo richiede agenti sul terreno. Il principale regista di questi colpi di stato sul “campo” è stato l’Albert Einstein Institution; nato nel 1983 come germoglio della Università di Harvard sotto l’impeto del Dott. Gene Sharp, e  specializzato nella “non violenza come forma di guerra”.  Il Dott. Sharp e’ stato il segretario esecutivo di A.J. Muste, il famoso Trotskista sindacalista e figlio dei fiori. Il gruppo e’ finanziato da George Soros e la NED. Il presidente del Albert Einstein e’ Robert Helvey, un ex ufficiale dell’esercito americano con 30 anni di esperienza nel sudest asiatico. E’ stato un “case officer” per gruppi di giovani attivi nei Balcani e nell’Europa orientale da almeno il 1999. Il Colonello Helvey ha detto, durante un’ intervista con il produttore cinematografico Steve York a Belgrado il 29 gennaio 2001, che la prima volta che ha avuto a che fare con la “non-violenza strategica” e’ stato quando ha visto fallire l’approccio militare nel cercare di far cadere dittatori – soprattutto in Myanmar, dove era di guarnigione come addetto militare – e vedendo il potenziale dell’approccio strategico alternativo di Sharp. Secondo B. Raman, l’ex direttore dell’intelligence estera dell’India, la RAW, in un rapporto del dicembre 2001 ( “The USA’s National Endowment for Democracy (NED)” – la “Sovvenzione Nazionale per la Democrazia: UN Aggiornamento”), l’Helvey “era un ufficiale della DIA( Defense Intelligence Agency del Pentagono) , ha prestato servizio in Vietnam , come Addetto di Difesa USA in Yangon, Myanmar (dal 1983 al 1985), ha  organizzato clandestinamente  gli studenti del Myanmar al seguito di  Aung San Suu Kyi e in collaborazion con  Gruppo ribelle di Bo Mya,il  Karen… Ha preparato a Hong Kong leaders studenteschi da Pechino nell’ applicazione di tecniche di dimostrazioni di massa poi usati a  Piazza Tiananmen  nel giugno 1989”.  Ora ,“si pensa che stia lavorando come consigliere per la Falun Gong, la sezione religiosa della Cina, per simili tecniche di disobbedienza civile.”   Il Colonnello Helvey è andato in pensione dall’esercito nel 1991, ma  già da molto prima  lavorava con Albert Einstein e Soros.

 

E c’e dell’altro:

 

Come vedremo più avanti, con tale appoggio, il Colonello Helvey e i suoi colleghi hanno creato movimenti giovanili tra cui l’Optor! In Serbia, Kmara! In Giorgia, Pora! In Ucraina, e altre simili, che si stanno gia replicando con altre sezioni in tutta l’ex Unione Sovietica, raggiungendo con strategie e mobilitazioni su base civile  cose che non furono possibili all’esercito negli anni ‘80,quindi con metodi militari. I gruppi si stanno allargando anche all’Africa e all’America Latina.

 

Finanziamenti

Dal 2000 al 2004 ha ricevuto finanziamenti dalle seguenti fondazioni:

Resoconto delle sue attività 2000 2004 (pdf)

Dal 1993 al 1999 ha ricevuto finanziamenti dai seguenti istituti o fondazioni:

pdf

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Persone

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Principali

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Consiglio d’Amministrazione

Direttorio 2000 [3]

Direttori del passato

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Staff

Staff 2000 [5]

 Staff del passato

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Consiglieri (1993-1999)

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Consiglieri del passato

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Affiliazioni

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Contatti

The Albert Einstein Institution
427 Newbury Street
Boston, MA 02115
USA
Phone: USA +617-247-4882
Fax: USA +617-247-4035
E-mail: einstein AT igc.org
Web:
http://www.aeinstein.org

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Risorse e Articoli

Risorse SourceWatch

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Referenze

  1. Nonviolent Sanctions Newsletter, AEI, 1989.
  2. Nonviolent Sanctions Newsletter, AEI, Spring 1995.
  3. Nonviolent Struggle, AEI, vol 7. no. 1.m Fall 2000.
  4. AEI, “Nonviolent Sanctions”, vol. 6, no. 3 Winter 1994/95.
  5. Nonviolent Struggle, AEI, vol 7. no. 1.m Fall 2000.

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Risorse Esterne

Blogs che menzionano questo articolo

Free Burma

 


Traduzione a cura di Marinucci Andrea