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da www.rebelion.org/noticia.php?id=79361 
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org di FR
 
Alleanza contro l’America Latina [Estratto]
 
Mentre i partiti di governo tedeschi criticano la sinistra latinoamericana, le loro Fondazioni lavorano per destabilizzarla
 
di Harald Neuber - hintergrund.de
 
21/01/09
 
Il governo tedesco si dice “preoccupato” per la situazione dei Diritti Umani in America Latina, soprattutto nei paesi andini e in Venezuela.
 
Lo ha reso noto il governo di Berlino in seguito ad un’interpellanza parlamentare dei Verdi.
 
I partiti tedeschi della coalizione di governo (democristiani e socialdemocratici), come d’abitudine, sono critici nei confronti dei governi di sinistra in America Latina Ma gli unici governi neoliberali dell’area, Perù e Colombia, riscuotono il loro plauso.
 
Se il giudizio nei confronti del governo Boliviano è piuttosto mite, in Ecuador secondo l’opinione del governo tedesco, regnerebbe il caos giuridico, tanto che le persone si farebbero giustizia con le proprie mani. Quanto al Venezuela di Hugo Chavez, la situazione dei diritti umani sarebbe gravemente insufficiente. Il Ministero degli Esteri, sotto la direzione del ministro Frank Walter Steinmeier (SPD, Partito Socialdemocratico Tedesco), ritiene che le forze di sicurezza statale venezuelane «sono colpevoli di esecuzioni, tortura e sequestri». Basandosi sui dati dell’Istituto di Statistica Nazionale (INE) del Venezuela, viene riconosciuto il successo nella lotta alla povertà, ma si criticano i programmi sociali noti come Missioni perché «hanno reso le persone dipendenti dallo Stato».
 
Le critiche del governo tedesco hanno suscitato perplessità da parte dei Verdi e di esperti indipendenti.
 
«Leggendo la risposta del governo federale è evidente che si tratta di giudizi direttamente proporzionali alla simpatia politica», ha detto Christian Russau, della ONG tedesca «Centro di Ricerca e Documentazione su Cile e Latinoamerica» (FDCL).
 
Lo storico tedesco Ingo Niebel ha dichiarato a proposito: «La risposta del governo federale è ipocrita. A giudicare è proprio chi ha cercato di far cadere i governi di sinistra, tanto in passato che nel presente». Niebel spiega che nel 1973 il governo tedesco, allora guidato dal Partito Socialdemocratico, aiutò a creare il clima del golpe in Cile, ed oggi il partito governativo CDU (Partito dell’Unione Democristiana) appoggia in Venezuela il partito Primo Giustizia, che ha favorito il golpe contro Chavez nell’aprile del 2002.
 
Quando la cancelliera federale Angela Merkel si è recata in viaggio diplomatico in Amercia Latina nel maggio del 2008, in occasione dell’ultima Conferenza Latinoamericana, ha incontrato solo capi di stato di destra (a Bogotà, Lima e in Messico). Anche Ole von Beust (CDU), primo vicepresidente della Camera Alta della Repubblica Federale (Bundesrat), sindaco di Amburgo, si è recato in Messico e Colombia per ampliare i contatti con quegli stati di orientamento neoliberale.
 
Gruppi indipendenti e organizzazioni per i diritti umani vedono in modo critico la solidarietà di Berlino con i governi destroidi dell’America latina.
 
La fondazione Konrad Adenauer (KAS), vicina al CDU, ha pubblicato una relazione nella sua pagina Web sul lavoro di alleanza che svolge con i partiti d’opposizione venezuelana, rivelando la stretta collaborazione con Primo Giustizia e COPEI, e riconoscendo pubblicamente l’influenza della fondazione nel recupero della destra venezuelana. Alcune delle strutture educative su cui di appoggia la fondazione Adenauer sono la Fondazione Giustizia e Democrazia (FJD) e l’Istituto Popolare di Formazione (IPF).
 
La “Fondazione Friedrich Naumann per la libertà”, politicamente vicina al FDP (Partito Democratico Liberale) soffia sul conflitto in Nicaragua.
 
L’anno scorso, subito dopo le elezioni di novembre, quando la vittoria del Fronte Sandinista per la Liberazione nazionale (FSLN) era turbata dalle violente proteste dell’opposizione con morti e feriti da ambo le parti, Peter Röhlinger, (dirigente della fondazione Neumann) si recava sul posto a fomentare il clima di tensione dichiarando che la vittoria del FSLN era il prodotto di una frode elettorale, e incontrava gli esponenti politici della destra locale per ravvivarne l’attività.
 
Ciò non sorprende, infatti, è dal 2003 che la fondazione Naumann lavora per saldare le forze neoliberali in America Latina e Carabi. Per questa ragione, alla fine del 2003 la fondazione Naumann ha creato la “Rete Liberale dell’America Latina” (RELIAL), avente l’obiettivo di contrastare la crescita del consenso sandinista e proteggere il trattato di libero commercio tra Stati Uniti e Centroamerica (CAFTA).
 
La vittoria di Ortega e del FSLN nelle elezioni presidenziali del 2006 ha minacciato la distruzione (da dentro) del baluardo centroamericano contro il Socialismo del XXI secolo promosso da Bolivia, Ecuador e Venezuela. I neoliberali tedeschi non si sbagliavano; Ortega nel 2007 ha stracciato il CAFTA e ha aderito all’Alternativa Bolivariana per le Americhe (ALBA).
 
La fondazione Bertelsmann: “Una controstrategia efficace” contro Chávez
 
Questa fondazione con sede nella città tedesca di Gütersloh, ha pubblicato per la terza volta (2003, 2006 e 2008) il suo “Indice Bertelsmann di trasformazione” (BTI). Nel documento si critica l’avvicinamento tra Nicaragua e Venezuela e si valutano le condizioni di 125 paesi in via di sviluppo di Africa, Asia, America Latina ed Europa dell’Est. A questo lavoro partecipa il “Centro di ricerca politica applicata” di Monaco (CAP).
 
Questo documento ha una grande influenza sulla politica estera tedesca, tanto il governo federale che la Società per la Cooperazione Tecnica (GTZ), responsabile della cooperazione per lo sviluppo, si orientano sui dati dell’Indice Bertelsmann.
 
La fondazione è la proprietaria di maggioranza (oltre l’80%) della società che porta lo stesso nome. L’antica società famigliare Bertelsmann, fondata nel 1835, oggi è uno dei consorzi mediatici e editoriali più forti del mondo, formato da aziende mediatiche come l’editrice Gruner + Jahr, il gruppo RTL e il gruppo editoriale Random House, che opera a livello globale. Al suo consiglio di amministrazione partecipano importanti rappresentanti dell’industria, e figurano il presidente del consiglio di amministrazione di BASF, il più grande consorzio chimico mondiale. Altri fanno parte di BMW e di Lycos. Bertelsmann nel 2007 occupava più di 100.000 lavoratori.
 
Il BTI è uno strumento strategico contro le forze che si oppongono al neoliberismo, e naturalmente il Nicaragua viene duramente criticato. Lo stesso capita col Venezuela di Chavez; il capitolo 21 recita: “Dagli anni 90 abbiamo osservato una retrocessione della democrazia partitica venezuelana e l’ascesa di un caudillismo populista (..) Il Venezuela non è un socio affidabile e sicuro per i rapporti internazionali”
 
Nella politica interna, il governo di Chavez starebbe invalidando la legge della proprietà privata. La riforma agraria e la distribuzione di terre ai contadini dimostrerebbe “la relazione insufficiente” del governo di Caracas con le idee dell’economia di mercato. Soprattutto, Bertelsmann teme gli effetti in politica estera della “rivoluzione Bolivariana”; il governo di Chavez starebbe usando il petrolio come “arma politica” per fare pubblicità alla sua politica sociale. Argentina e Bolivia avrebbero dimostrato la loro disponibilità a questo genere di influenza.
 
Dato che gli avversari non sono all’altezza del compito, gli USA l’Europa dovrebbero opporsi al governo di Chavez. Ora, leggendo le conclusioni del BTI, starebbe a Washington e Bruxelles far decollare una “controffensiva” efficace contro il governo di Chavez.