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- osservatorio - mondo - politica e società - 15-01-13 - n. 436
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Alcuni dati sul ruolo delle multinazionali farmaceutiche
11/01/2013
Il settore della medicina esemplifica il percorso capitalistico di sviluppo, la dittatura dei monopoli e le sue conseguenze negative sulla vita delle persone.
La merce "farmaco" e lo sviluppo dei colossi multinazionali
Gli Stati Uniti e il Regno Unito producono il 78% del fatturato mondiale di medicinali. La produzione di massa e l'uso di nuovi farmaci e vaccini collocano le aziende farmaceutiche in una posizione di preminenza, consentendo profitti enormi grazie alla rapida crescita e vendita dei loro prodotti. La salute umana viene definita come "l'investimento commerciale più redditizio".
Negli anni novanta, la commercializzazione delle tecnologie genetiche ha portato sconvolgimenti enormi nei settori delle sementi, dei prodotti agrochimici, dei farmaci, e l'emergere di colossi specializzati nelle "scienze della vita", come Monsanto e la società farmaceutica Novartis. Oggi, le nuove tecnologie della biologia sintetica sono collegate ad una nuova ondata di fusioni, acquisizioni e partnership, nel quadro dell'economia delle biomasse, con i colossi dell'energia e della chimica come Dow, DuPont, Shell ed Exxon. Chevron e Total hanno firmato alleanze strategiche con i colossi delle sementi, come Monsanto, Cargill, Bunge, Weyerhaeuser e ADM. Al cuore di queste alleanze ci sono le nuove imprese della biologia sintetica, come Life Technologies Inc, Amyris, Solazyme e Evolva, promosse a ruoli dominanti nei settori alimentare, dell'energia, dei medicinali e dei prodotti chimici.
Dati finanziari - redditività
Tra le 500 multinazionali più redditizie del pianeta, figurano in posizioni di vertice le 10 più ricche aziende farmaceutiche. E' documentato che i loro guadagni superano la somma dei profitti delle rimanenti 490: una cifra che raggiunge i 40 miliardi di dollari.
Ogni anno, le aziende farmaceutiche spendono globalmente fino a 11 miliardi di dollari per la promozione dei loro prodotti.
Spendono ogni anno - soprattutto nei cosiddetti paesi sviluppati del mondo occidentale - migliaia di miliardi di dollari e di euro per nuove ricerche, applicazioni e metodi in medicina che le multinazionali sfruttano nella fase finale di produzione e distribuzione, al fine di trarre enormi profitti.
Le 10 più grandi aziende del mondo spendono in ricerca e sviluppo circa l'11-14% delle loro entrate, mentre la distribuzione dei loro prodotti e i costi amministrativi ammontano circa al 35%.
La stretta relazione tra medici e aziende farmaceutiche ha un effetto diretto sulla prescrizione dei farmaci. Degli 11 miliardi di dollari che vengono spesi ogni anno per la promozione dei loro prodotti, la metà è data ai dottori dagli informatori medici. Si stima che ogni anno viene speso un importo tra gli 8.000 e i 13.000 euro per medico in tutti i paesi del mondo!
Le società farmaceutiche sovraccaricano il prezzo delle materie prime (servizi di trasporto) di solito in società cipriote, con le quali spartiscono la differenza di prezzo.
Una multinazionale farmaceutica britannica, pur avendo i suoi centri di elaborazione in India, utilizza tali centri e software addebitando un costo identico a quello di tutti i paesi dell'UE. Quindi, se un paese scambia informazioni con un altro paese, non farà risaltare la differenza dei costi anche se, in molti casi, le spese sono di 3-4 volte inferiori.
I profitti delle 7 più grandi società farmaceutiche del pianeta nel 2011 e la variazione dei profitti rispetto al 2009
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Posizione nella lista delle 500 più grandi compagnie del mondo |
Variazione percentuale nei profitti nel periodo 2009/2011 |
Phizer
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104
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-4.4%
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Novartis
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164
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16.6%
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GSK
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194
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-70%
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Sanofi – Aventis
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187
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-1.1%
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Bayer
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178
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-8.8%
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AZ
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281
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7.1%
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Eli Lilly
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423
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17.1%
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Il profitto è l'unico criterio mentre sono ignorate le esigenze e il diritto dei popoli alla medicina
Le multinazionali della medicina sono in grado di controllare a livello internazionale i sistemi di assistenza sanitaria, possono impedire la produzione indipendente e l'uso di farmaci chimici o naturali, rivendicando la "proprietà intellettuale" e il "brevetto" delle formule chimiche.
L'Unione europea attraverso l'"Accordo di libero scambio" (FTA) proposto in India, cerca di inibire le aziende di farmaci generici indiane dalla produzione di farmaci a prezzi estremamente bassi, che mirano a soddisfare le esigenze dei più poveri, con il pretesto dei diritti di brevetto delle multinazionali farmaceutiche. La multinazionale farmaceutica Novartis esercita pressioni per il raggiungimento dell'"Accordo di libero scambio", che afferma i diritti di proprietà intellettuale su un farmaco antitumorale modificato. A N.Delhi ci sono state proteste contro questo accordo, ma i media occidentali nascondono il problema.
Nel maggio 2010, migliaia di diabetici in Grecia sono rimasti "ostaggio" della società Nova Nordisk a causa del ritiro di 17 prodotti, a detta dei rappresentanti della società, per la "drastica riduzione" dei prezzi. Pochi mesi fa, le aziende farmaceutiche multinazionali hanno rifiutato di rifornire gli ospedali con farmaci antitumorali a meno che non fossero pagati in contanti: Roche Hellas SA ha sospeso la fornitura agli ospedali di medicine prodotte e importate in Grecia esclusivamente da lei, farmaci necessari per combattere e curare malattie gravi come il cancro (Herceptin, Avastin, Xeloda). Hanno giustificato la loro decisione adducendo inadempienze nei termini di pagamento e di rimborso da parte degli ospedali.
La società britannica Glaxo Smith Kline e la svizzera Roche lavorano con le autorità europee sui piani di emergenza relativi alla fornitura di farmaci specifici nel caso in cui la Grecia tornasse alla dracma.
Aziende come Bayer Hellas, Leo Pharma Hellas, Abbot Hellas, Nycomed Hellas e Novartis agiscono in parallelo: hanno unilateralmente modificato, in peggio, la loro politica creditizia nei confronti dei grossisti di prodotti farmaceutici, sospendendo il credito concesso per il pagamento delle fatture e istituendo il pagamento in contanti o tramite rimessa anticipata.
Il "paradiso" sindacale delle multinazionali della medicina
Nel maggio 2010, le multinazionali farmaceutiche in Grecia hanno licenziato il 25% delle loro maestranze. Per contro non è corrisposta alcuna riduzione dei prezzi dei medicinali e nessun cambiamento significativo nel Memorandum. Tagli del personale sono stati fatti anche a livello internazionale (Pfizer, Roche).
La multinazionale Bristol Myers Squibb ha proceduto al licenziamento di 55 lavoratori questa estate e contemporaneamente ha chiuso il settore della medicina nel mercato greco.
L'"umanesimo" e la "sensibilità"
Nel 1984, a Bhopal in India, gas tossici di metil-isocianato sono fuoriusciti dalla fabbrica statunitense Union Carbide che impiegava manodopera locale a basso costo. 20.000 persone sono morte e un numero imprecisato soffre da allora. Nel mese di ottobre del 2011, abbiamo appreso che le vittime che sono sopravvissute e che si supponeva trattate presso l'Ospedale e il centro ricerche del Bhopal Memorial, sono diventate inconsapevoli "cavie" su cui le multinazionali farmaceutiche testavano i loro nuovi farmaci, in particolare Astra Zeneka. Il suo rappresentante ha ammesso pubblicamente in tono diplomatico che: "In questa regione dell'India non è stato preso in modo adeguato il consenso dei pazienti". Naturalmente, tutto questo processo è stato fatto in cambio di denaro ricevuto dall'ospedale a spese degli ignari pazienti. Questo ospedale costruito come compensazione da parte di Union Carbide e che si supponeva avrebbe dato assistenza specializzata alle vittime sopravvissute di Bophal e per le ricerche sulle conseguenze a lungo termine dell'incidente, ha condotto sperimentazioni di farmaci clinici su 215 pazienti inconsapevoli, vittime del disastro del 1984. Secondo i dati delle competenti autorità indiane raccolti dalle organizzazioni civili: 3 pazienti sono morti a causa dei test di Fondaparinux (cardiologia), Tigicycline (chirurgia gastrointestinale) e Televansin (anestesia).
Nel 2008, le Nazioni Unite hanno "evidenziato", senza far nulla, il fatto che le imprese multinazionali hanno spostato la parte preponderante degli studi clinici in India per farmaci destinati al mercato europeo e americano. La potente Unione delle Camere di Commercio dell'India ha affermato che il paese ha ricevuto più di 1 miliardo di dollari nel 2010, attraverso le sperimentazioni di farmaci sulle persone rispetto ai 200 milioni del 2009.
L'anno scorso, il governo ufficiale della Nigeria ha intentato una causa contro l'azienda farmaceutica Pfizer, chiedendo un risarcimento di 7 miliardi di dollari per i test di farmaci sperimentali che l'azienda ha condotto 11 anni fa su circa 200 bambini che soffrivano di meningite. Gli intermediari erano "Medici senza frontiere". La maggior parte dei bambini trattati con l'antibiotico sperimentale Trovan, hanno presentato vari e gravi effetti collaterali come sordità, perdita della vista, paralisi, gravi danni cerebrali, e alcuni sono deceduti.
La concorrenza e la redditività vanno a scapito della qualità delle medicine e della salute. Cosa significa "medicina economica" quando tutto è nelle mani delle multinazionali?
Cinque società straniere di farmaci generici, l'islandese Actavis, le statunitensi Mylan e Watson, l'israeliana Teva e l'indiana Randaxy attendono la decisione relativa alla "prescrizione del principio attivo" e alla scelta del farmaco più economico per entrare nel mercato dei generici in Grecia e ottenere una fetta della torta.
Teva è specializzata nella produzione di farmaci molto economici. È significativo che produca principi attivi nei suoi stabilimenti in India, Cina, Israele, Puerto Rico e Messico. La stessa società israeliana ha più volte preoccupato la statunitense Food and Drug Administration (FDA), che ha rilevato in un certo numero di casi sostanze impure nei suoi stabilimenti! Controlli inadeguati, impurità, particelle nere di origine sconosciuta, l'eliminazione dei test con esito negativo e la sostituzione con altri più "convenienti", inadeguati studi scientifici, inquinamento e interruzioni durante la produzione dei farmaci, pulizia inadeguata delle attrezzature: questi sono solo alcuni degli esiti dei controlli della FDA negli stabilimenti di Teva. In effetti, la gravità dei risultati era tale che le autorità statunitensi hanno proceduto alla chiusura della società in Missouri, Stati Uniti d'America!
La corruzione impropria in medicina, come risultato delle attività operative delle multinazionali
Un alto dirigente della società farmaceutica DePuy International, una filiale del colosso americano Johnson e Johnson, ha ammesso davanti a un tribunale britannico di "aver dato" più di 5 milioni di euro ai dirigenti degli ospedali greci come "incentivo" per preferire la sua compagnia per le forniture ortopediche. Sempre secondo lo stesso rapporto, le vendite in Grecia erano effettuate attraverso la società Medec SpA e i pagamenti delle bustarelle effettuati sul conto off-shore controllato dalla Madison Management Ltd. La "commissione" media era del 23% del valore effettivo del prodotto, ma in alcuni casi ha raggiunto il 100%. Come ha testimoniato l'alto dirigente della società, che è stato condannato, nel 2002 la protesi di ginocchio che la società proponeva, costavano 4.400 euro allo stato greco in confronto ai 2.200 euro per gli altri paesi europei.
Secondo il rapporto del giornale "Proto Thema", la sottosegretaria alla Salute, indicata da Sinistra Democratica (DIMAR), ha chiesto con la sua lettera del 24 agosto 2012 di procedere "immediatamente" con l'ordine di reagenti per il controllo di unità di sangue per il Virus WNV. La cosa strana di questa commessa non è solo la dimensione, raggiunge la quantità impressionante di 1,2 milioni di euro, ma secondo il rapporto di "Proto Thema", ancor più il fatto che la sottosegretaria chiede di assegnare l'ordine ad una particolare multinazionale quando non vi è alcun motivo reale per questa fornitura, in quanto l'azione del Vice Segretario aveva già assicurato 20.000 controlli gratuiti da un'altra società!
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