E.Vigna-P.Brignoli: Pagine di storia "rimosse"
Enrico Vigna: La politica e i crimini di
guerra dell'Italia fascista in Jugoslavia
(don) Pietro Brignoli: Santa messa per i miei fucilati
All'interno delle attività svolte dall'Associazione "SOS Yugoslavia" in
questi anni, un grosso impegno l'abbiamo dedicato a un lavoro di informazione,
intendendo per questo non solo la diffusione di aspetti legati all'attualità
corrente (svolta questa attraverso il bollettino "Yugoslavia
Notizie", i Quaderni Yugoslavia e il sito www.Resistenze.org dove siamo
ospitati per le tematiche dei paesi della ex Jugoslavia), ma anche attraverso
un lavoro di ricerca e di documentazione storica, che permetta a coloro che
vogliono approfondire o acquisire strumenti formativi, di reperire dati e
aspetti storici spesso poco facilmente reperibili.
Questo il motivo della riproposizione di un vecchio testo editato trentuno anni
fa e riguardante fatti del '41-'45, e non certo per motivi editoriali o
librari, bensì perché la lettura/riproposizione di questo tragico diario,
scritto da un cappellano militare italiano, testimone diretto delle efferatezze
e crimini compiuti dal fascismo italiano in quelle terre, che accompagnava o
portava l'estremo saluto alle vittime della barbaria fascista italiana, a
partigiani, vecchi, donne e bambini, ha un valore
incancellabile di memoria storica.
Questo diario fu pubblicato quattro anni dopo la morte del cappellano e fu
tagliato nelle sue parti dove, le efferatezze e i crimini superavano anche la
"giustificazione bellica" e testimoniavano crudemente la più barbara
crudeltà, da parte degli occupatori italiani di quelle terre.
Scorrendo le già terribili pagine del diario pubblico, possiamo solo immaginare
cosa descrivessero le parti "censurate", a cosa potevano essere
arrivati con la ferocia, che don Brignoli aveva descritto, le truppe italiane
occupanti.
Per questa sua testimonianza, legata semplicemente a un senso di umana pietà e
dolore per le vittime, e non certo per simpatie personali o ideologiche, essendo
egli un convinto anticomunista, scampò per un soffio alla Corte marziale con
l'accusa che già si mormorava di scarsa "italianità".
Una cruenta cronaca di crimini e atrocità, che entra a pieno titolo nel
dibattito attuale sulla cosiddetta questione Foibe, tornata in auge e sotto i
riflettori in questi ultimi mesi, non come continuazione di un "cavallo di
battaglia" storicamente patrimonio dei fascisti italiani e della destra,
ma come espressione di una linea e interpretazione di "revisionismo
storico" a sinistra, forse perché non attenti e profondi conoscitori della
storia, dei fatti e delle dinamiche avvenute in quelle regioni nel novecento, o
forse per motivi più profondi...
2005
Pagine 192
Prezzo di copertina: 10.00 Euro
Vendibile ai soci Ccdp