Bruno Pontecorvo: Fermi e la fisica moderna
Introduzione di Andrea Martocchia
Essenziale, preciso, con continui riferimenti alle fonti, questo testo si legge
come un report scientifico, con
la sua prosa quasi piatta dal
punto di vista narrativo. L'Enrico Fermi che viene qui lucidamente, scientificamente descritto da Bruno
Pontecorvo - che fu suo allievo - è certo un fenomeno scientifico in sé. ... Ma ... anche una persona umile,
un artigiano del suo
mestiere... Nella sua officina dirige
anche il lavoro manuale e la cura degli strumenti. Viene descritto nella sua etica scientifica, che diremmo
d'altri tempi... Una etica rigorosa e dignitosa, che sconfina però nella
concezione ingenua di una neutralità del
proprio mestiere. Neutralità impossibile e sbugiardata dai fatti storici che lo
stesso Fermi dovette testimoniare in prima persona. Egli visse il fascismo, le
leggi razziali, la guerra nucleare: il suo ruolo a Los Alamos, nei lavori per
la costruzione della bomba atomica, è universalmente noto.
Con Hiroshima e Nagasaki, nessuna innocenza
è più ammissibile. Lo stesso Pontecorvo accetta di assumersi le sue
responsabilità: si trasferisce in Unione Sovietica, partecipa al programma
nucleare sovietico, si schiera nel confronto - innanzi tutto ideologico - che durerà per tutta la Guerra Fredda, e che
ancora oggi non è certo terminato.
(dall'ultima di copertina)
Edizioni La città del sole Via Giovanni Ninni, 34 - 80135 Napoli 2004 Pagine 84 Prezzo di copertina: 6.00 Euro Vendibile ai soci Ccdp |