www.resistenze.org - segnalazioni resistenti - libri - 07-02-14 - n. 485

Anatolik Kuznetsov: Babij Jar

1941: l'occupazione nazista di Kiev
A cura della redazione italiana della Casa editrice Zambon, 2011
Introduzione di Adriana Chiaia

[Scheda libro PDF]

L'Ucraina è attualmente sconvolta da una marea montante di "ribellione popolare" che sembra mobilitare l'intera popolazione della parte occidentale del Paese che, come già ai tempi della Rivoluzione arancione, segue le "indicazioni" delle centrali di potere europee, cioè tedesche. Alcuni personaggi si sono posti alla testa della rivolta; tra essi primeggia la figura di Vitali Klitschko, l'uomo di fiducia della Fondazione Konrad Adenauer (la stessa che, nel tentativo di stroncare i movimenti di indipendenza dell'Africa nera, aveva a suo tempo finanziato squadre di tagliatori di teste addestrate nella repubblica razzista del Sudafrica per seminare il terrore tra la popolazione dei territori liberati del Mozambico).

Allo scopo di rendere comprensibili le radici profonde dei fatti che si stanno oggi svolgendo, potrà essere utile leggere il libro Babij Jar (di Anatolik Kuznetsov, ed. Zambon 2011), un libro che descrive il comportamento della popolazione ucraina all'indomani dell'invasione nazista del 1941 e che in particolare analizza i contrasti che si verificano all'interno di una famiglia dove convivono il vecchio padre anticomunista da un lato, che esulta per l'arrivo dei tedeschi "che metteranno ordine e faranno giustizia premiando chi vive del proprio lavoro", e la figlia dall'altro lato, il cui marito si dà alla macchia e combatte con i partigiani dell'Armata Rossa.

Anche oggi c'è a Kiev identificazione con l'Occidente e opposizione al mondo slavo, di cui gli stessi Ucraini sono parte, ammirazione per i Tedeschi e incondizionata disponibilità a credere – esattamente come allora – alla loro propaganda "convincente", anche perché supportata, ieri, dalla violenza armata e, oggi sostenuta soltanto, per il momento, da generosi finanziamenti agli intrepidi "patrioti". La storia si ripete: da un lato l'Ucraina occidentale agricola, cattolica, sottomessa già dai tempi dell'Impero austro-ungarico ai valori della "civiltà" europea; dall'altro lato l'Ucraina orientale industrializzata, ortodossa e bolscevica.


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