www.resistenze.org - segnalazioni resistenti - riviste - 26-04-07

Sommario e anticipazione dei temi del nuovo numero di Contropiano
(disponibile per la distribuzione dal 1° Maggio)
 
Editoriale.
 
Lesa Maestà
 
Dobbiamo ammettere che sono stati bravi gli studenti universitari che a marzo hanno dato vita ad una contestazione del Presidente della Camera Fausto Bertinotti. Possiamo dire che “hanno fatto la cosa giusta nel momento giusto”, semplificando con una azione concreta i rapporti tra i movimenti e l’uomo politico che più di tutti li aveva candidati a rappresentare il nuovo intellettuale collettivo in sostituzione dei partiti novecenteschi (1)….. Questa sofferenza potrebbe rientrare – almeno parzialmente – se il Cantiere della Rifondazione Socialista riuscirà a presentarsi come la nuova tappa del “meno peggio” in una situazione politica ipotecata da riforme elettorali escludenti oppure se il nucleo duro del governo (il Partito Democratico) sperimenterà nuove geografie politiche includendo le forze centriste nel governo ed emarginando la sinistra dall’esecutivo (…)
 
Immersi nella m…maionese
 
La situazione della politica nel nostro paese sembra ormai immersa nella maionese, di cui uno dei rischi maggiori – come noto – è quello di “impazzire”. Il processo di autoriforma delle forze politiche esistenti che prevede da un lato la semplificazione dello scenario con la nascita del Partito Democratico e della Rifondazione Socialista e dall’altra il tentativo di riesumare un aggregazione centrista neodemocristiana, convivono con la necessità strategica della governabilità a tutti i costi. Rigenerare una sinistra di classe incontrerà resistenze e ostacoli insospettabili
 
Il progetto di riforme istituzionali ed elettorali è ormai vissuto come passaggio ineluttabile per imbracare la situazione, per assicurare la governabilità “con ogni mezzo necessario” e per ridurre al minimo le ali critiche a sinistra e a destra o espellendole dallo scenario politico o rendendole perfettamente biodegradabili dentro il sistema (….)
 
Avviso ai naviganti nr. 37.
 
La geopolitica in due puntate: 1. Mackinder.
 
(di Giorgio Gattei)
 
Siccome l’Italia mi ha stancato, passo al mondo. Esiste una scienza (o non è per caso una pseudo-scienza?) che si denomina «geopolitica» e a cui si dedicano adesso perfino manuali didattici (C. Jean, Manuale di geopolitica, Laterza 2003; G. Lizza, Geopolitica. Itinerari del potere, UTET 2001). Però questi manuali sono alla lettura fin troppo verbosi e dispersivi, sicché la specificità dell’approccio geopolitico finisce per annacquarsi dentro presunte “leggi” di strategia militare oppure descrizioni giornalistiche di geografia economica. E dire invece che il nocciolo duro della geopolitica è quanto di più semplice ed essenziale ci sia, solo che va messo bene in evidenza senza fronzoli, come si cercherà di fare in questa nota in due puntate (….)
 
Napoli. Come proseguire la lotta contro la privatizzazione dell’acqua
 
(stralci del documento dei Comitati di Napoli e provincia*)
 
(…) Siamo convinti che la battaglia contro la privatizzazione può essere vinta solo da un movimento forte ed autonomo. Un movimento che individui in maniera chiara quali sono le controparti senza lasciarsi incantare dalle sirene “amiche” che lavorano da tempo a dividere il movimento antiprivatizzazione.
La politica di divisione del movimento antiprivatizzazione ha avuto facile gioco nel momento in cui, da parte di alcuni, si è scelto di disarmare il movimento e le comunità in lotta per farle rientrare nella logica della delega istituzionale fidandosi delle chimere e della sponda partitica offerta (…)
 
Pisa. Le chiacchere su destra/sinistra e la dura realtà delle politiche locali e nazionali
 
(di Andrea Venturi)
 
Il commento del segretario del circolo di S.Martino - Pontasserchio del PRC, Piero Matteoni sulla mia decisione di uscire dal partito e dalla maggioranza che oggi regge la Giunta comunale di S.Giuliano Terme evidenzia, se ce ne fosse ancora bisogno, la grande confusione che regna oggi sulle collocazioni “geografiche” delle scelte politiche fatte dai vari schieramenti. Proviamo ad adottare l’antica arte maieutica, sollecitando i dirigenti del PRC, ma soprattutto i cittadini, a rispondere a queste semplici domande sulle attuali scelte governative: È di sinistra votare per mandare i soldati a fare la guerra in Afghanistan? Lo è approvare una finanziaria tutta a favore dei padroni e delle industrie delle armi? Far parte di un governo che accetta la base USA a Vicenza e che oggi firma accordi segreti per installare altri missili U.S.A. puntati contro la Russia? È di sinistra continuare l’embargo contro la Palestina mentre si mantiene un accordo militare con Israele? (……)
 
Disarmiamoli. Nuove proposte per il movimento No War
 
Domenica 15 aprile si è svolto a Bologna il primo incontro nazionale delle realtà che in questi mesi hanno lavorato al rilancio del movimento contro la guerra nel nostro paese. Il dato preliminare dal quale non si può prescindere nel dare un giudizio complessivo della giornata è il seguente: un incontro pensato come operativo su tempi e modi della carovana e sulle due leggi di iniziativa popolare su ordigni nucleari ed accordi militari si è trasformata per partecipazione numerica, ricchezza di contenuti e pluralità delle identità e provenienze in una vera assemblea di movimento (…)
 
Pagine centrali.
 
La soggettività e la precarietà del lavoro
 
La vicenda dei lavoratori precari, sta forse assumendo, nell’ultimo periodo, un ruolo sempre più centrale nelle diverse vicende che interessano il mondo del lavoro.
 
In qualche modo la questione precarietà si è connessa al movimento che si è sviluppato alla fine del secolo scorso (vedi l’urlo di Seattle) che si è opposto al potere delle grandi corporations private, e che ha dato impulso a forme di “organizzazione sindacale di base” con una ricerca di indipendenza sempre più marcata. In questa direzione si sono ottenuti dei successi importanti; si può anche rompere il consenso verso la privatizzazione delle risorse fondamentali.. e si stanno iniziando a sperimentare percorsi di lotta e di organizzazione dei lavoratori contro la condizione semischiavistica del lavoro.
 
Questa è la prospettiva che si può delineare per il futuro: il passaggio da movimento di contestazione a movimento di autorganizzazione. (….)
 
Precarietà e coscienza di classe
 
Nella fase attuale dello sviluppo del capitalismo che, come scriveva Hobsbawm nel Secolo Breve “è una forza rivoluzionaria in continua evoluzione” siamo di fronte a una trasformazione strutturale dei rapporti di produzione che ha portato alla frammentazione del mercato del lavoro in vari segmenti di classe: lo spiega bene il documento di presentazione nel capitolo che riporta alcuni risultati dell’inchiesta sui lavoratori: si parla della crescita dei lavoratori precari, dei lavoratori dei servizi strategici, degli esternalizzati, dei collaboratori coordinati e continuativi, ecc. (….)
 
Continua l’inchiesta e il dibattito sulle aree metropolitane. Il modello bolognese
 
Bologna è la città “più libera” del mondo
 
Cosi scriveva Zangheri, sindaco nel ‘77 a Bologna, di fronte al dispiegarsi delle forze dell'ordine e dei carri armati nel centro della città. Ormai sono passati molti anni da quegli avvenimenti e da quella città, tuttavia Bologna rappresenta ancora oggi un modello su scala nazionale per la sinistra italiana. Sono molteplici le modificazioni urbane e della composizione di classe che hanno investito la città felsinea (…)
 
DIVISA DA GUERRA
 
L’euro avanza. Il dollaro sempre più in crisi non si arrende. Per questo gli Stati Uniti infiammano il Medio Oriente.
 
In questi ultimi mesi assistiamo ad una nuova escalation della forza delle armi in tutti i maggiori teatri di guerra a cominciare dal Medio Oriente fino all’Afghanistan. L’amministrazione degli Stati Uniti è ancora una volta l’artefice principale di questo peggioramento del clima internazionale tanto da prendersi le accuse ufficiali dal presidente russo Putin, durante la 43° sessione della Conferenza mondiale sulla sicurezza tenutasi a Monaco nel febbraio ’07, di fomentare il disordine al livello globale “con un uso della forza quasi incontrollato a livello internazionale”…. La Bce nel Rapporto annuale 2005 evidenziava che i paesi dell’Opec, hanno fatto salire la loro quota di depositi in euro tra il 1999 e il primo trimestre 2004 dal 12 al 28percento. Dopo questa data le economie dell’Opec sono tornate sul dollaro facendo passare l’incidenza dei depositi espressi in dollari da un minimo del 51 al 65percento, facendo discendere conseguentemente la posizione dell’euro (…)
 
Afghanistan. Né imperialismo né islam
 
Intervista a un leader maoista afghano.
 
Ciò che segue è parte di una lunga intervista rilasciata nell'inverno 2006 dal segretario generale del Partito Comunista (Maoista) dell'Afghanistan. Il sito del Partito Comunista (maoista) dell'Afghanistan, da dove è tratta l'intervista è: http://www.sholajawid.org/ Pur non condividendo molte delle valutazioni contenute in questa intervista, ci sembra un documento utile per comprendere meglio la realtà dell’Afghanistan. A tale scopo segnaliamo inoltre il libro Afghanistan ieri e oggi, di Enrico Vigna per le edizioni la Città del Sole del 2001, uno dei pochi materiali in lingua italiana sulla sinistra afgana (…)
 
Inserto speciale
 
L’attualità dell’opzione comunista in Italia.
 
La seconda assemblea nazionale della Rete dei Comunisti
 
La seconda assemblea nazionale della Rete dei Comunisti può essere considerata come un significativo consolidamento di una esperienza per certi versi anomala nel panorama della sinistra e del movimento comunista. La scelta di dare vita ad un modello politico-organizzativo “a rete” alla fine degli anni Novanta, se aveva lasciato delusi i compagni che hanno continuato a mantenere una visione tradizionale (il partito di massa o il partito degli iscritti) dell’organizzazione dei comunisti, dall’altro ha creato le condizioni per un processo di riaggregazione/riorganizzazione dei militanti comunisti in una fase dominata dalla dispersione, degli irrigidimenti identitari e dal politicismo(…)