[ "Sì, Kouchner
mentiva": alcune note di Michel Collon ripercorrono fasi della costruzione della disinformazione
strategica sulla Jugoslavia.
Disinformazione essenziale per portare a compimento lo smembramento del paese, nell'interesse della
canaglia imperialista europea e
statunitense. Un breve excursus dalla guerra in Bosnia fino a quel regime di apartheid in Kosovo che
Kouchner, da primo responsabile
dell'amministrazione coloniale ONU sul territorio, ha attivamente contribuito a realizzare... ]
Sì, Kouchner mentiva…
di Michel Collon
(Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
Il co-autore di una delle più gravi menzogne mediatiche (mediamenzogne) degli anni Novanta comincia
ad ammettere. Istruttivo per l’avvenire, dato che i trucchi della manipolazione
sono sempre gli stessi…
Flash-back. Estate 1992, guerra in Bosnia. Bernard Kouchner e i suoi “Medici
del mondo” diffondevano nella stampa e i sui muri di Parigi un manifesto
pubblicitario, costoso ed impressionante.
Il fotomontaggio presentava dei “prigionieri” di un campo di
concentramento Serbo in Bosnia. Dietro a barriere di filo spinato. Kouchner
accompagnava l’immagine con una torre di controllo di Auschwitz. La didascalia
accusava i Serbi di «esecuzioni di massa».
Informazione o intossicazione? Intossicazione, notizia avvelenata, ha ammesso
Kouchner dodici anni più tardi.
Il suo recente libro autoreferenziale, “I guerrieri della pace”, riporta un
colloquio con Izetbegovic
(il leader nazionalista musulmano al potere all’epoca di Sarajevo), al suo
letto di morte:
Kouchner : Si trattava di posti orrendi, ma non vi avvenivano
stermini sistematici. Lo sapevate voi?
Izetbegovic : Sì. L’affermazione
di sterminio di massa era falsa. Non esistevano campi di sterminio, qualsiasi
fosse l’orrore dei posti. Io pensavo che le mie rivelazioni avrebbero potuto
accelerare i bombardamenti.
Effettivamente, questa menzogna mediatica ha fatto propendere l’opinione
pubblica verso il sostegno dei bombardamenti. Tutta la stampa occidentale aveva
diffuso la menzogna in modo massiccio.
Ma la recente smentita è passata sotto silenzio. Il pubblico non può venire a
sapere di essere stato raggirato!
La mezza confessione di Kouchner e questo silenzio mediatico pongono delle
questioni cruciali:
Primo interrogativo: Kouchner
sapeva ben prima che si trattava di una menzogna?
Risposta : Sì. Dal 1993, un
giornalista di France 2, Jacques Merlino, aveva rivelato l’inganno in un
libretto dal titolo eloquente “Tutte le verità non sono buone per essere dette”.
Vi era riportata una intervista con il direttore di Ruder Finn, un’agenzia
Statunitense di relazioni pubbliche, che molto fiero, ammetteva di aver montato
tutti gli elementi costitutivi della campagna relativa ai “campi di sterminio”:
“Noi abbiamo raggirato (sic!)
anche tre grandi organizzazioni ebraiche: B'nai B'rith, American Jewish
Committee e American Jewish Congress. Immediatamente, abbiamo potuto fare
coincidere nell’opinione pubblica i Serbi con i Nazisti. La pratica era
complessa, nessuno sapeva bene cosa stesse succedendo in Jugoslavia, ma di un
sol colpo, abbiamo potuto presentare una situazione con i buoni e i malvagi.”
“Mentendo,” fa osservare il giornalista!
Risposta: “Noi siamo dei professionisti. Noi non siamo pagati per fare della
morale.”
Dunque, Kouchner sapeva tutto da lungo tempo e non è proprio carino mettere
adesso tutta la colpa sulle spalle di un morto.
Secondo interrogativo: I mezzi di
informazione hanno insabbiato le prove dell’inganno?
Risposta : Sì. Un giornalista
tedesco, Thomas Deichman, aveva dimostrato dal 1994 che l’immagine con i
reticolati di filo spinato era truccata, che i “prigionieri” non erano proprio
rinchiusi. Infatti, era stata tratta da un reportage ITN, dove “i prigionieri”
dichiaravano di essere trattati bene, ma la giornalista ITN aveva tagliato
queste dichiarazioni!
Potrete trovare il manifesto di Kouchner, le osservazioni di Deichmann, e la
nostra denuncia dei trucchi nel mio libro “Poker menteur”. Datato 1998.
Quindi, non era necessario attendere fino ad oggi per fornire una smentita:
http://www.michelcollon.info/display.php?image=img/tm/tm_yougo34.jpg
In un reportage-vidéo «Sotto le bombe della NATO» (1999), noi abbiamo anche
presentato le immagini girate da una televisione locale, che dimostravano tutta
la falsità del reportage ITN.
Terzo interrogativo: Kouchner è stato protetto, lui stesso, dai
« critici dei mezzi di informazione » ?
Risposta: Sì. Un esempio: Daniel
Schneidermann («Arrêts sur images », France 5) ci aveva contattato su
questa questione, poi ci ha escluso dal dibattito per non nuocere Kouchner.
Non ci si è più interrogati sulle sue menzogne mediatiche sul Kosovo e sul suo
bilancio catastrofico relativo a questa provincia. Abbiamo detto bene: menzogne
mediatiche e non errori. Il suo progetto di carriera, che mira al posto di
Segretario Generale dell’ONU, gli fa fare di tutto per favorire gli USA.
Quarto
interrogativo: Perché occorreva presentare una storia
« semplice », ma falsa ?
Risposta: Per nascondere
la responsabilità delle grandi potenze occidentali in questo conflitto.
Dopo il 1979, la sezione tedesca della CIA sosteneva gli estremisti per
fare andare in pezzi la Jugoslavia.
Nel 1989, il Fondo Monetario Internazionale aveva imposto la pressione
neoliberista per eliminare l'autogestione e i diritti dei lavoratori,
suscitando la crisi e i nazionalismi.
Nel 1991, la Germania, prima dell'inizio della guerra, aveva armato gli
estremisti Croati e Musulmani.
Dal 1992 al1995, gli Stati Uniti hanno deliberatamente prolungato il conflitto,
come testimonia l’inviato speciale Europeo in Bosnia, Lord Owen.
http://www.michelcollon.info/reponses_tm.php
Tutte queste manovre, per quali
interessi? Eliminare un sistema sociale troppo di sinistra, ma
soprattutto per controllare strategicamente i Balcani e le rotte
petrolifere.
Quinto interrogativo: Si tratta
di negare tutti i crimini commessi ?
Risposta: Assolutamente no, ma
quando i nostri governanti tentano di trascinarci attraverso una propaganda di
guerra in una situazione di « buoni contro i cattivi », è importante
ricordare a costoro i loro interessi nascosti.
E le loro falsificazioni nell’informazione. Ad esempio, trattando dei
campi di prigionieri in Bosnia, l’ONU ne aveva censiti sei croati, due serbi e
un musulmano. E si trattava piuttosto di campi di concentramento in vista di
scambi, e non di campi di sterminio. Ma i nazionalisti croati e musulmani erano
“nostri” alleati, o meglio “nostri” agenti, e allora Kouchner, Bernard-Henri
Lévy e altri ospiti permanenti nei media li hanno in modo menzognero
imbiancati, ripuliti da colpe.
Noi vorremmo vedere portati in giudizio tutti i criminali di guerra, di tutte
le fazioni in campo. Ma questo non vale per dei tribunali bidone, messi in
piedi dalla giustizia dei vincitori, nei quali gli USA e la NATO si sono posti
d’ufficio al di sopra della legge, e persino decisamente fuori della legge, visto
che stanno violando la Carta dell’ONU a tutto spiano.
Sesto interrogativo: Esistono
altre menzogne mediatiche di questa guerra, «che hanno avuto successo»?
Risposta: Certamente. Un solo
esempio. Quando la NATO ha iniziato a bombardare la Jugoslavia, nel 1999,
veniva affermato che si trattava della reazione a quello che la NATO definiva
come un “massacro di 40 civili” da parte dell’esercito Jugoslavo, à Racak, un
villaggio del Kosovo. Invece Belgrado parlava di un combattimento fra due
formazioni armate, provocato dalle forze separatiste Albanesi.
L'ONU aveva ordinato un rapporto ad una commissione di medici legali diretta da
un medico Finlandese, la Signora Ranta. Questa confermava la tesi di Belgrado.
Ma nessun mezzo di informazione ne ha parlato ! La menzogna mediatica
resta intatta presso l’opinione pubblica.
Perchè ? Perché le menzogne mediatiche di Kouchner, Bernard-Henri Lévy e
altri hanno permesso la divisione della sinistra e hanno impedito l’opposizione
ad una guerra in realtà ingiusta.
L'opinione pubblica, questa deve essere manipolata! E la prossima volta, si
ricomincerà nuovamente.
Queste problematiche saranno prossimamente oggetto di dibattito in Belgio e in
Francia: cinque anni dopo l’intervento della NATO in Kosovo, che bilancio è possibile
trarre? Qual’è oggi la sorte delle minoranze etniche? Quali sono le effettive
poste in gioco geopolitiche e il ruolo degli Stati Uniti in questi conflitti?
Per
i libri “Liars' Poker” e “Monopoly” (in inglese) : chiedere a
unwrittenhistory@hotmail.com
Per i Film “I Dannati del Kosovo” (in inglese) e “Sotto le bombe della NATO”
(in francese): chiedere a nessa.kovic@indymedia.be