www.resistenze.org
- pensiero resistente - dibattito teorico - 12-12-11 - n. 389
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Lotta per il rovesciamento del capitalismo e non per il suo camuffamento
Risposta della Sezione Relazioni Internazionali del KKE alla lettera del PCE-UI
Al PC di Spagna
e alla "Sinistra Unita"
Compagni,
Abbiamo letto la vostra lettera che era già stata pubblicata e in cui si discute sulla valutazione dell'articolo del nostro giornale "Rizospastis", pubblicato nell'edizione del 22 novembre. L'articolo riportava in relazione alle recenti elezioni in Spagna: «la Sinistra Unita ha intrappolato gli elettori in illusioni per una "migliore gestione" del sistema capitalista».
E' di per sé una risposta che il PC di Spagna partecipi al presidium del cosiddetto "Partito della Sinistra Europea", il quale nei suoi documenti fondativi accetta la salvaguardia dei "principi dell'Unione europea" e si basa su posizioni che difendono la gestione del capitalismo.
Tuttavia, dopo la vostra lettera, è necessario per noi evidenziare alcune questioni di base citando solo alcuni dei molti estratti che chiunque può trovare nel programma elettorale della "Sinistra Unita" (ΙU), che giustificano e confermano la critica specifica del articolo sul nostro giornale.
Più specificamente il programma della ΙU:
-Non menziona da nessuna parte come prerequisito per la prosperità popolare il rovesciamento del potere del capitale e la costruzione del socialismo. Al contrario, favorisce una serie di illusioni che ci può essere una via d'uscita dalla crisi a favore del popolo all'interno del percorso di sviluppo capitalista.
L'obiettivo della "buona gestione" del sistema viene proclamato in modo molto chiaro a pagina 6 del programma "... noi non rinunciamo alla gestione dell'immediato". Strategicamente ciò è motivato a pagina 18 con la "costruzione di un nuovo modello produttivo", ma sempre supportato da vecchie, obsolete relazioni di produzione di sfruttamento capitalistico. A pagina 6 non c'è l'obiettivo di rovesciare il capitalismo ma di "superare l'attuale modello sociale politico e culturale che è dominato dal neo-liberismo". In altre parole, il vostro intero approccio si concentra sul problema della gestione della forma capitalista (neo- liberalismo) ed è a favore di un'altra, presumibilmente migliore, gestione. Questo è, senza giri di parole, il nucleo del programma della UI, che si riferisce a una gestione socialdemocratica.
- Si prospetta l'idea che lo Stato capitalista può essere uno scudo per i diritti della classe operaia e del popolo. Contro la realtà stessa che prova che lo Stato capitalista è uno Stato di classe, serve i monopoli e ancor più in condizioni di liberalizzazione dei capitali favorisce decisamente la barbarie nei rapporti di lavoro e nei salari e attacca tutti i diritti della classe operaia.
-Nel quadro del cammuffamento dello Stato capitalista il programma esprime una significativa affermazione a pagina 22: «noi proponiamo uno stato sociale partecipativo, in cui, mantenendo il carattere centrale del settore pubblico, promuove l'interesse pubblico, l'uguaglianza, la solidarietà ...»
Sulla stessa linea: «Lo Stato deve riportare l'equilibrio del mercato, non solo correggerlo». Si incoraggia l'utopia che l'economia capitalistica, il marcio sistema capitalista e la sua anarchia possa mai essere addomesticata, "essere equilibrata" e che ciò possa avvantaggiare i lavoratori. Questo appello crea indubbiamente confusione tra i lavoratori, ostacola la militanza e muove nella direzione di integrare le forze popolari negli obiettivi delle forze del capitale.
A pagina 7 c'è un obiettivo per: «la creazione di posti di lavoro attraverso il settore pubblico, perché oggi le imprese hanno molte difficoltà nel crearli senza assistenza.» Nel momento in cui la classe operaia è condotta alla povertà e alla miseria, il programma di IU esprime la sua ... ansia per le "molte difficoltà" che i capitalisti hanno. In realtà ciò legittima la loro richiesta di soldi freschi dallo Stato come un sostegno che operi in funzioni di tagliare e/o abolire i sussidi di disoccupazione in nome del "sussidio del lavoro" che è un principio dell'Unione europea, di cui l'UI è un ferma sostenitrice. Inoltre non ci deve essere alcun dubbio circa i rapporti di lavoro da applicarsi, come dichiara il programma a pagina 7 utilizzando la terminologia della UE e delle associazioni degli industriali: «la redistribuzione e razionalizzazione del lavoro esistente». Per la classe operaia ciò significa che la UI dà il via libera all'orario di lavoro flessibile, all'abolizione della contrattazione collettiva e alla generalizzazione del lavoro a tempo parziale.
- Si riproduce il punto di vista borghese e opportunista relativo alla crisi del capitalismo come una crisi del debito, ma la causa della crisi capitalista è la sovraccumulazione di capitale. Il debito è prospettato come un problema che deve riguardare la classe operaia e il popolo; ma esso non ne è responsabile e dev'essere la plutocrazia che deve pagare per questo.
In questo modo così fuorviante si sostiene la posizione che i popoli hanno qualcosa da guadagnare dalla rinegoziazione del debito e dall'emissione di obbligazioni da parte dell'Unione europea (pagina 18). Non è questa una gestione "ciarlatana" dell'impasse del sistema capitalista? Tuttavia, il popolo greco ha una esperienza amara dei nuovi prestiti che sono chiamati a pagare, come è successo con il famoso taglio del 50%, così come la proposta di settori della plutocrazia per l'emissione di obbligazioni da parte della UE.
-Il vostro programma è fortemente orientato verso il sostegno della Unione europea imperialista, che è un nemico dei popoli, e diffondete la preoccupazione per la sua salvezza e "correzione" e non per il suo scioglimento.
- Si parla di «cambiamento completo nel modello della costruzione dell'Unione europea» (pagina 17), di «impegno per un cambiamento della attuale politica estera (...) della UE» senza mettere in discussione, anche per un solo momento, questa unione tra stati imperialisti e per di più senza menzionare la necessità di un disimpegno dall'Unione europea.
Inoltre, si legittimano in pieno i criteri di Maastricht e i Patti di Stabilità, che costituiscono una leva per l'avanzata della politica antipopolare attraverso la proposta di «aumentare il limite di tempo per la riduzione del debito al 3% fino al 2016» (pagina 18). Si dichiara inoltre la conformità ai criteri del grande capitale al fine di ridurre ulteriormente il prezzo della forza lavoro.
-Si riporta che: «l'UE deve comprare il debito pubblico degli stati membri ed emettere obbligazioni nella misura in cui è necessario per evitare speculazioni» (pagina 18). Ciò favorisce la logica che l'UE possa assumere un carattere favorevole al popolo e che ci possa essere una via d'uscita dalla crisi attraverso l'UE, che vada a beneficio della classe operaia e degli strati popolari poveri. Allo stesso tempo è ben noto che l'Unione europea è stata costruita dai governi borghesi al fine di difendere i monopoli europei nella loro competizione internazionale con quelli statunitensi, russi, giapponesi e cinesi da un lato e dall'altro a sfruttare in modo più intenso e coordinato i lavoratori, salvaguardando il potere borghese per mezzo di nuovi meccanismi politici e repressivi. Questa è l'Unione europea, un'unione che serve ai monopoli! Essa non può essere corretta dal di dentro, perché i monopoli sono la sua "cellula" e il potere borghese la sua "spina dorsale"! L'unica prospettiva positiva per i lavoratori è il disimpegno dei paesi da questa unione, con la costituzione del Potere Popolare che porterà alla socializzazione dei mezzi di produzione di base, alla pianificazione centralizzata e il controllo operaio. Solo questo potere può sollevare il popolo dall'immenso debito pubblico per il quale non ha alcuna responsabilità.
- Il vostro programma invita proprio l'Unione europea a fare un'eccezione nella libertà di circolazione dei capitali tra gli Stati membri e i paradisi fiscali (pagina 12). Di conseguenza, non combatte la libertà di circolazione dei capitali nel suo complesso (un principio fondamentale del Trattato di Maastricht che è sostenuto dalla SE e il suo presidio a cui partecipa il PCE) ma chiede delle eccezioni alla regola generale che sicuramente continuerà a esistere e costituisce uno strumento nelle mani del capitale per la demolizione dei diritti e delle conquiste dei lavoratori e delle persone. Ancora una volta le proposte mirano alla gestione e non al rovesciamento della barbarie capitalista.
- Inoltre il vostro programma abbellisce il capitalismo e favorisce la visione che il capitale con il suo potere, basato sullo sfruttamento capitalista, possa presumibilmente diventare "etico" e "giusto".
Cos'altro può essere la seguente posizione (pagina 51) se non una descrizione di una presunta "buona gestione" del capitalismo? «Nel caso in cui il processo di privatizzazioni inizi l'UI si impegna a lottare contro di esso, in collaborazione con i sindacati e i movimenti sociali, chiedendo che questa decisione sia adottata almeno in modo trasparente e democratico attraverso la partecipazione sostanziale dei cittadini interessati». Allo stesso modo a pagina 81 l'obiettivo di «conformità degli accordi commerciali con i diritti umani». In altre parole, privatizzazioni, accordi commerciali capitalistici ... moralità e trasparenza... secondo il programma della UI e le posizioni del "Partito della Sinistra Europea" sarebbe possibile un capitalismo etico.
Compagni,
Le affermazioni sopra riportate sono solo un esempio delle posizioni che confermano le critiche del giornale del KKE. Queste posizioni non hanno alcuna relazione con la lotta per il rovesciamento del potere capitalista. Al contrario, esse forniscono un alibi al capitalismo, alimentano illusioni e favoriscono la sua perpetuazione, peraltro in un momento storico in cui sempre più operai e lavoratori realizzano la natura delle loro difficoltà e cercano una via d'uscita dalla barbarie capitalista.
Questa via d'uscita non può essere il cosiddetto "socialismo del 21esimo secolo" che costituisce una negazione del socialismo scientifico, del potere dei lavoratori, della socializzazione dei mezzi di produzione e della pianificazione centralizzata. In realtà un capitalismo umanizzato è impossibile che esista.
Infine, nella vostra lettera al nostro partito ricordate anche che «è giunto il momento per l'unità della sinistra coerente al fine di convergere». La linea di gestione socialdemocratica di un capitalismo "umanizzato", la negazione del socialismo costruito nel 20° secolo con argomentazioni antiscientifiche e antistoriche è la base ideologico-politica della cosiddetta "unità della sinistra". Queste scelte erigono ostacoli alla lotta di classe, alla concentrazione delle forze sociali e popolari contro il percorso di sviluppo capitalista. E questo avviene in condizioni in cui l'attività coordinata della classe operaia, dei lavoratori autonomi, dei piccoli e medi agricoltori, delle donne e dei giovani, diventa indispensabile al fine di rafforzare l'alleanza popolare e la lotta per gli interessi dei lavoratori, per il rovesciamento del potere dei monopoli.
Questa linea è confermata anche dalla nostra esperienza, dallo sviluppo della lotta di classe in Grecia, dove, come è noto, sono stati organizzati 22 scioperi generali, numerosi scontri di classe, con il PAME che gioca il ruolo di primo piano, sulla base dello slogan "Lavoratore senza di te nessun ingranaggio può girare, tu puoi fare a meno dei padroni" e concentrandosi sull'organizzazione della lotta nelle fabbriche e nei luoghi di lavoro.
Compagni,
In risposta alla vostra richiesta noi pubblicheremo la vostra lettera e la nostra risposta sul nostro giornale "Rizospastis" in modo da informare i lavoratori circa le posizioni di ciascun Partito e consentendo loro di trarre le proprie conclusioni.
La sezione Relazioni Internazionali del CC del KKE
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