Ho messo questo opuscolo su internet in pdf, perché tutti i compagni interessati potessero scaricarselo e leggerlo. Ne ho stampato anche un esiguo numero di copie (esiguo per motivi economici) che ho regalato in giro. Senza esagerare, devo dire che questo scritto, nei limitatissimi ambienti marxisti leninisti, ha avuto una certa risonanza; ho anche scoperto con piacere che ad esso è stato dedicato un articolo molto lungo (di critica ma anche di apprezzamento per le argomentazioni svolte), in cui si dice che la mia posizione antitogliattiana assomiglia molto alla requisitoria di un pubblico ministero. Può darsi che sia vero: io ho disprezzato Togliatti, fin dal 1967, quando capii finalmente e definitivamente (anche se in ritardo – ma meglio tardi che mai) che la via italiana al socialismo era un imbroglio controrivoluzionario. Uscii dal Pci e partecipai, da allora, al movimento marxista leninista.
Ma Togliatti non è stato, nel secondo dopoguerra, un semplice socialdemocratico camuffato da leninista, come lo fu Turati, camuffato da marxista, nel primo dopoguerra: egli ha compiuto anche una operazione truffaldina e immorale aggiuntiva, nei riguardi di Antonio Gramsci, e ha fatto ciò con la complicità e l'attiva collaborazione di un collettivo di intellettuali borghesi revisionisti che si sono messi al suo servizio. Egli ha affondando le mani nel mare magnum delle note dal carcere di Gramsci per portare acqua al suo mulino, per fare cioè del grande rivoluzionario leninista sardo il padre spirituale della sua capitolazionista "via italiana al socialismo" che si è rivelata, per la classe operaia e per i diseredati del nostro paese un fallimento di portata storica. E non dovrà esserci assolutamente alcun dubbio sul fatto che un rinascente partito comunista marxista leninista nel nostro paese dovrà rimettere preliminarmente ordine nel proprio passato e separare in via definitiva Togliatti da Gramsci. Non sarà un'operazione molto semplice, perché per smantellare il castello di falsificazioni e ignominiose menzogne su cui si è costruito il binomio Gramsci-Togliatti, occorrerà compiere, per intero, un percorso opposto e inverso a quello tracciato dal "Migliore" e dai suoi complici Vacca, Ragionieri, Spriano ecc.
La crisi del capitalismo marcio e corrotto sta sotto gli occhi di tutti, la tanto togliattianamente magnificata repubblicanatadallaresistenza si sta rivelendo per quella che è, un sepolcro imbiancato al cui amo abboccano ormai soltanto gli inguaribili ammalati di ingenuità, e dunque si aprono (in tempi non storici, ma più vicini a noi e di cui si può anche presentire qualche sintomo) prospettive di ripresa rivoluzionaria. E saranno le nuove leve del marxismo leninismo, giovani ed energiche, a vendicare Gramsci, a ridargli il posto d'onore che gli spetta, a distruggere definitivamente il togliattismo.