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- pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 26-09-09 - n. 288
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
22/09/2009
Cari compagni,
Ventisei Partiti Comunisti e Operai hanno firmato l'appello congiunto lanciato dal Partito Comunista di Grecia e dal Partito Comunista d'Irlanda. Vorremmo estendere il nostro ringraziamento a tutti quei partiti che lo hanno sottoscritto e chiedere a quelli che ancora non lo hanno fatto di firmarlo.
Il comunicato verrà diffuso alla stampa e pubblicato su Solidnet. Consideriamo il fatto che ventisei partiti abbiano sottoscritto l'appello una importante espressione di solidarietà con il popolo irlandese e con la sua lotta per difendere quel NO che in modo democratico è stato espresso nel voto di giugno 2008.
La lotta per un secondo NO entra in una fase cruciale, che vede la classe dirigente irlandese, sostenuta dalla Commissione Europea, impegnarsi con un grado di aggressività senza precedenti per costringere i cittadini a votare in favore del Trattato di Lisbona. La Commissione UE ha interferito nel processo democratico, con le minacce e con le promesse di denaro, pur di strappare il SI alla popolazione iralendese.
Questa espressione di solidarietà da parte dei rappresentanti da tutta Europa, al di là dei ristretti parametri dell'Unione Europea, è uno specchio fedele dell’internazionalismo e della solidarietà della classe operaia.
Eugene McCartan
Segretario generale
Partito Comunista d'Irlanda
Appello congiunto dei Partiti Comunisti e Operai d’Europa sul nuovo referendum irlandese
Solidarietà con il NO irlandese
Il rifiuto del Trattato di Lisbona da parte del popolo irlandese nel referendum tenutosi lo scorso anno, così come il precedente rifiuto dei Trattati e della Costituzione europea da parte degli altri popoli in diversi Stati membri dell'UE, ha creato grandi difficoltà ai governi e ad una serie di forze politiche che operano a vantaggio dei monopoli così come all’UE, questa unione tra Stati imperialisti che ha negli interessi del grande capitale la sua forza trainante.
Per tale motivo, rifiutando di accettare il risultato del voto popolare, a Bruxelles, con il sostegno dei partiti politici borghesi in Irlanda, hanno obbligato gli irlandesi a votare di nuovo, sperando che possano spaventarsi e finire con il cambiare la propria decisione .
Il Trattato di Lisbona, come i precedenti trattati di Maastricht e Nizza, consolida e rafforza la strategia imperialista dell'Unione Europea a favore degli interessi del capitale monopolistico.
Questo trattato, in particolare:
Rafforza il carattere militarista dell'Unione Europea, rafforza i poteri dell'Alto Rappresentante per la Politica Estera, e stabilisce una più stretta collaborazione con la NATO e gli Stati Uniti.
Limita i diritti sovrani degli Stati membri e riconosce la supremazia del diritto comunitario sul diritto nazionale.
Elabora nuove politiche per lo sfruttamento dei lavoratori e la demolizione dei diritti lavorativi e sociali, a seguito delle sentenze della Corte di giustizia delle Comunità Europee nei casi di Vaxholm, Laval, Rüffert e Lussemburgo basati sulle disposizioni del trattato precedente.
Abolisce il diritto di veto in 50 settori a beneficio dei paesi più potenti nella UE, anche aumentando la relativa forza di voto degli Stati più grandi.
Rafforza decisamente i poteri repressivi e di polizia a livello centrale ed in ogni Stato-membro separatamente, andando verso la creazione di un'unica politica europea di ordine interno e di sicurezza.
Limita fortemente e colpisce i diritti e le libertà politiche individuali e collettivi ed include la lotta contro le ideologie "radicali" all’attuale pacchetto “antiterrorismo”della UE.
Rafforza il predatorio e intimidatorio ruolo internazionale della UE nei suoi rapporti con i paesi in via di sviluppo, dettando i termini della politica commerciale ed economica, ed aprendo le loro risorse allo sfruttamento da parte delle multinazionali europee.
Indebolisce ulteriormente la capacità degli Stati membri di adottare azioni sovrane e indipendenti sulle principali questioni sociali, economiche e politiche e, quindi, ogni riferimento alla tradizionale "politica irlandese di neutralità" sarebbe privo di significato pratico.
Le forze lavoratrici e popolari sono ora più consapevoli del fatto che l'UE non ha nulla a che spartire con interessi dei popoli. Si tratta di una unione della disoccupazione e sottoccupazione, dell'abolizione dei diritti del lavoro e della sicurezza sociale, del congelamento salariale e delle pensioni, della mercificazione di salute, benessere sociale, istruzione e cultura. I popoli d'Europa hanno accumulato esperienza in quanto è stato dimostrato nella pratica che non solo l'UE e i suoi trattati non costituiscono un scudo contro crisi del capitalismo, ma, al contrario, essi rafforzano i profitti del capitale che provoca la crisi.
I partiti comunisti e operai d'Europa esprimono la propria solidarietà con il popolo irlandese e lo esortano, ancora una volta, ad opporsi decisamente alla direzione anti-democratica e contro la classe lavoratrice che caratterizza l'UE, a respingerne il militarismo e la minaccia alla pace e ai diritti dei popoli che esso rappresenta. Chiediamo loro di sfidare gli ultimatum dell'Unione Europea, di non credere alle promesse di regolazioni, miglioramenti e "protocolli sul rispetto dei diritti al di là del Trattato" che non cambiano il carattere reazionario del trattato stesso.
Esortiamo i lavoratori in tutti gli Stati membri dell'UE:
A dimostrare la loro solidarietà attiva con il popolo irlandese.
A sostenerli attraverso messaggi di solidarietà e di qualsiasi altra forma, in quanto si tratta di una lotta comune e il suo risultato avrà un impatto sui lavoratori in tutta l'UE.
L'Europa delle multinazionali si è raccolta dietro le forze del "SI". Noi, i partiti comunisti e operai, invitiamo i lavoratori a manifestare ed essere solidali con la classe operaia irlandese e le altre forze popolari del paese.
Facciamo appello al popolo irlandese affinché mantenga i nervi saldi e voti "NO" una volta ancora e dia il colpo decisivo che segnerà il rigetto del trattato reazionario. Questo risultato porrà nuovi ostacoli all'attacco degli imperialisti dell'UE e darà nuovo impulso alle lotte della classe operaia e agli strati popolari poveri in tutta Europa.
I Partiti
Communist Party of Belarus
Workers’ Party of Belgium
Communist Workers’ Party of Bosnia and Herzegovina
Communist Party of Britain
New Communist Party of Britain
Socialist Workers’ Party of Croatia
Communist Party in Denmark
Communist Party of Denmark
Communist Party of Estonia
Communist Party of Finland
Communist Party of Greece
Hungarian Communist Workers’ Party
Communist Party Ireland
Workers’ Party of Ireland
Socialist Party of Latvia
Communist Party of Luxembourg
New Communist Party of the Netherlands
Communist Party of Norway
Communist Party of Poland
Portuguese Communist Party
Communist Party of the Russian Federation
Russian Communist Workers' Party – Revolutionary Party of Communists
Communist Party of Slovakia
Communist Party of the Peoples of Spain
Communist Party of Sweden
Communist Party of Turkey