www.resistenze.org - pensiero resistente - movimento comunista internazionale - 21-11-15 - n. 566

17° IMCWP - 17° Incontro Internazionale dei Partiti Comunisti e Operai

"I compiti dei Partiti comunisti e operai per rafforzare la lotta della classe operaia contro lo sfruttamento capitalista, le guerre imperialiste e il fascismo, per l'emancipazione dei lavoratori e dei popoli, per il socialismo".

Istanbul, Turchia, 30 ottobre-1 novembre 2015

Contributo del Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo (PADS)

Partito Algerino per la Democrazia e il Socialismo (PADS) | solidnet.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

09/11/2015

La crisi del sistema capitalista resta acuta. I lavoratori resistono e difendono le loro conquiste sociali. Ma il movimento comunista dovrà intensificare la battaglia ideologica affinché le loro lotte raggiungano il livello di coscienza e il grado di combattività necessarie per sconfiggere l'offensiva della borghesia, per diffondere la speranza ponendo la questione di base della sostituzione del capitalismo con il socialismo. Le cause di questo ritardo in relazione alle esigenze storiche si trovano in fattori oggettivi - indebolimento dei ranghi della classe operaia a seguito di delocalizzazioni e distruzione delle capacità produttive nei vecchi paesi capitalisti - ma anche e soprattutto in fattori soggettivi: crescita lenta della coscienza di classe dei lavoratori dei nuovi paesi industrializzati, sistematico attacco anticomunista della borghesia, lavoro di sabotaggio svolto della socialdemocrazia per confinare i lavoratori nel percorso della collaborazione di classe.

La crisi del sistema capitalista sta esacerbando le contraddizioni inter-imperialistiche

I paesi noti come Brics aspirano anch'essi ad ottenere la loro quota di ripartizione del mondo nello sfruttamento della classe operaia mondiale, il controllo dei mercati, delle zone d'influenza e delle fonti energetiche. Le vecchie potenze imperialiste difendono con tutti i mezzi le loro posizioni e cercano di espandersi.

E' chiaro come la Russia sia un paese imperialista che cerca di accaparrarsi la sua quota di spartizione del mondo e di aprire al capitale monopolistico russo delle vie di penetrazione. A questo scopo, cerca di guadagnarsi alleati in Medio Oriente e in altre regioni del mondo.

Le illusioni sui presunti benefici di un mondo multipolare per la pace e l'indipendenza dei popoli contro le ambizioni degli Stati Uniti o dell'Unione europea, senza il rovesciamento dell'ordine capitalista internazionale, devono essere combattute.

Ma le contraddizioni che oppongono i nuovi e i vecchi poli imperialisti possono essere sfruttate, in una certa misura, dai popoli che stanno lottando per sfuggire alla dominazione imperialista. A condizione però che le forze rivoluzionarie non diffondano illusioni in seno ai loro popoli e alle loro classi operaie sulla reale natura socio-economica borghese di questi Stati e non si accodino ad un polo piuttosto che all'altro.

Nelle condizioni di crisi di sovraccumulazione di capitale, la contraddizione fondamentale tra capitale e lavoro si riflette in un'offensiva continua contro le conquiste sociali dei lavoratori. All'estero, questa contraddizione porta ad una pericolosa aggressività verso tutte le regioni del mondo, attraverso l'intensificazione delle operazioni militari della Nato, in particolare lungo i confini della Russia. Il sostegno politico, finanziario e militare a varie forze interne in Africa e Medio Oriente per abbattere regimi riottosi o distruggere forze non controllabili - Libia, Iraq, Siria, Yemen, ecc. – ha fatto sprofondare molti popoli in disgrazie enormi, nella miseria e nell'esodo.

Gli Stati imperialisti stanno intensificando la loro pressione sui paesi economicamente dominati per costringerli a riorganizzare il loro sistema economico in funzione dei soli desideri del grande capitale straniero e della sua insaziabile sete di profitto. Sostengono ogni Stato borghese, ogni potere politico borghese per schiacciare i lavoratori e le lotte popolari. Ma essi non riconoscono ai gruppi dirigenti borghesi locali alcuna autonomia di decisione che rischi di contrastare gli interessi del grande capitale straniero. Se il rapporto di forze interne tra la borghesia e le masse popolari fa esitare i gruppi dirigenti dall'andare allo scontro con i lavoratori, gli Stati imperialisti si impegnano a sostituirli con altri più docili attraverso il sostegno della sovversione interna e la minaccia dell'uso della forza esterna. Si appoggiano a tutte le forze reazionarie in conflitto con i gruppi dirigenti, compresi i gruppi fascisti, nazisti o presunti islamisti. Gli Stati imperialisti accusano qualsiasi dirigente che gli resiste, anche se sostenitore del capitalismo, di crimini contro l'umanità, quando i conflitti causati proprio dai loro interventi esterni sono un enorme spargimento di sangue.

In Algeria, la classe dirigente ha per 25 anni minato l'economia produttiva moderna soddisfacendo molte delle richieste del capitale estero e consegnando la propria quota di mercato nazionale a ciascun gruppo imperialista nel mondo. Il regime algerino ha assicurato la stabilizzazione e il rafforzamento del dominio della borghesia. Con il pretesto di impedire l'accesso al potere a movimenti politici che usano l'Islam, ha bloccato l'attività politica con leggi antidemocratiche. Di fatto queste leggi impediscono in particolare le lotte della classe operaia e delle masse popolari. Ma le potenze imperialiste esigono sempre di più, compresa la privatizzazione dei giacimenti di idrocarburi. Il regime attuale non sembra soddisfare completamente queste ambizioni poiché è titubante ad andare ad uno scontro diretto con le masse popolari. Queste potenze mirano a sostituirlo con uno più docile, sia con metodi "soft" sia con manovre violente. Si appoggiano su altre frazioni della borghesia desiderose di appropriarsi di tutti i beni della nazione e accettando di mettersi totalmente al loro servizio. Si appoggiano anche sulle correnti dell'ultra-reazionarie che si nascondono dietro la copertura religiosa.

Con gli ultimi sviluppi in Siria, Gli scontri inter-imperialistici sono entrati in una nuova fase.

La guerra interna che sta lacerando il paese dal 2011 è stata provocata dal sostegno delle grandi potenze imperialiste e dei loro alleati nella regione, la Turchia e le monarchie reazionarie del Golfo, all'insurrezione armata organizzata dalle tendenze politiche ideologiche più arretrate della società. Le correnti reazionarie camuffate sotto la bandiera dell'Islam hanno sfruttato il malcontento sociale suscitato dalle ripercussioni antipopolari della svolta effettuata verso il capitalismo.

In questa occasione esprimiamo la nostra solidarietà ai nostri compagni comunisti in Siria. Avendo imparato dalle lezioni della nostra esperienza in Algeria, dove le correnti opportuniste avevano completamente disarmato il movimento comunista riducendolo allo stato di sostenitore del potere piccolo-borghese e poi borghese, dove le forze dell'oscurantismo hanno assassinato negli anni '90 decine di migliaia di cittadini, siamo convinti che la via più giusta sia di partecipare alla lotta in tutte le forme, economiche, politiche, ideologiche e armate al fine di infliggere una disfatta ai gruppi oscurantisti e ai mercenari al soldo delle forze d'ingerenza straniera. Questa è la strada dettata dalla realtà concreta siriana per rafforzare il peso delle forze rivoluzionarie comuniste, per imporre sul campo della lotta l'indipendenza d'azione del movimento operaio contro la borghesia, anche in relazione a quella che si autodefinisce anti-takfirita [*]. Questa è la via necessaria per l'accumulazione delle forze e la conquista dell'influenza politica e ideologica necessarie alla trasformazione della resistenza all'oscurantismo e alle ingerenze imperialiste in un processo di lotta per il socialismo.

I comunisti algerini considerano che:

1) I Partiti comunisti di tutto il mondo, tra cui il nostro, hanno la grande responsabilità di sviluppare una strategia e degli orientamenti politici e ideologici il cui obiettivo essenziale sia rovesciare il sistema capitalista, base economica dell'imperialismo, che non può essere riformato, ma deve essere sostituito dal sistema socialista. Essi devono riaffermare il contenuto storico del nostro tempo: la lotta risoluta per la transizione al socialismo. Esistono le condizioni materiali oggettive di questo passaggio su vasta scala.

2) La ragione d'essere del movimento comunista, come avanguardia rivoluzionaria, è quella di far prendere coscienza alla classe operaia e agli strati popolari oppressi dal capitalismo, nelle lotte di classe quotidiane, della necessità della rivoluzione socialista, dell'avvento al potere della classe operaia e dei suoi alleati, della socializzazione dei mezzi di produzione, della pianificazione economica e sociale.

La nostra ragione d'essere è di combattere l'influenza dell'ideologia borghese in particolare quella della socialdemocrazia all'interno della classe operaia che ostacola la presa di coscienza della necessità del socialismo, di educare la classe operaia affinché prenda conoscenza che i suoi interessi non possono essere difesi senza l'esistenza di un Partito comunista rivoluzionario, senza dei sindacati di classe indipendenti dalla borghesia, senza dei sindacati internazionalisti, senza le proprie lotte. Senza tutto questo, sarà sempre ingannata dalle menzogne della borghesia e sempre sfruttata.

La costruzione del Partito, il suo consolidamento o la sua ricostituzione dove i rinnegati l'hanno distrutto, deve essere al centro del nostro lavoro, collegando le lotte quotidiane dei lavoratori e degli altri strati popolari per le loro esigenze e interessi immediati, contro l'austerità e la messa in discussione delle loro conquiste, alla propaganda implacabile sulla necessità della rivoluzione socialista. Il partito comunista deve essere radicato tra gli operai e i settori popolari. Deve avviare e orientare la creazione dei suoi sindacati operai di classe e delle organizzazioni popolari (poveri contadini, donne, giovani, lavoratori indipendenti).

Le tendenze ideologiche e politiche del riformismo socialdemocratico, del revisionismo, del ripiego nazionalista, del nazional-fascismo, dell'oscurantismo religioso manipolato dalle forze borghesi nei paesi dominati economicamente devono essere combattute con fermezza quotidiana con ogni mezzo a nostra disposizione e che va rafforzato soprattutto sul piano dei mezzi di comunicazione.

3) La classe operaia e il suo Partito devono realizzare le alleanze con le masse lavoratrici che vivono del loro lavoro nelle campagne, gli altri strati sociali popolari, i quadri legati alla difesa delle aspirazioni popolari e che rifiutano il dominio capitalista. Non ci possono essere delle alleanze politiche e sociali durature per porre fine al capitalismo senza un Partito comunista radicato e influente nella classe operaia, che agisca in modo indipendente e rifiuti di essere annacquato nei cosiddetti larghi movimenti di sinistra, interni o esteri.

4) La lotta contro tutte le leggi e le misure adottate per impedire l'esistenza legale dei Partiti comunisti e dei sindacati di classe o per vietare o limitare la loro attività devono essere condotte in ogni paese e in modo congiunto e solidale da parte di tutti i Partiti comunisti del mondo verso quelli che sono vittime di queste misure.

5) Uno dei compiti principali dei comunisti è quello di rivelare e combattere le mire degli Stati imperialisti e i loro piani per una nuova guerra mondiale, che sarà devastante in ragione dell'impiego inevitabile delle armi di distruzione di massa. La nostra lotta per la pace deve mostrare ai popoli che le cause delle guerre spariranno con l'abolizione del capitalismo. E' illusorio credere che un'alleanza con una presunta fazione pacifista della borghesia possa impedire lo scoppio di una guerra.

E' quindi opportuno a questo scopo:

- opporsi a tutte le intromissioni dei paesi imperialisti negli affari interni dei popoli. I comunisti dei paesi imperialisti devono combattere queste ingerenze e sostenere la lotta delle forze antimperialiste rivoluzionarie di questi paesi. I comunisti dei paesi dominati o aggrediti devono collegare la lotta contro le ingerenze alla lotta per un fronte di resistenza interna guidato dalla classe operaia e dai suoi alleati in una prospettiva socialista.

- distruggere il sistema coloniale all'origine delle guerre, come è attualmente il caso in Palestina, conducendo la lotta per il diritto del popolo palestinese a costruire il suo Stato sovrano e indipendente, con Gerusalemme Est come sua capitale, per il diritto alla determinazione del popolo Saharawi, per la riunificazione di Cipro, ecc...

- Lottare in ogni paese per il ritiro delle forze di occupazione straniere, per smantellare le loro basi militari, per il ritiro dalle alleanze militari aggressive dell'imperialismo, come la Nato.

- Lottare nei paesi imperialisti o asserviti all'imperialismo contro ogni incremento dei budget di guerra, per il loro taglio, contro le armi nucleari, per la loro riduzione e distruzione; combattere nei paesi minacciati dalle ingerenze imperialiste per il rafforzamento delle capacità militari di difesa in relazione alle lotte per l'instaurazione di un potere democratico popolare, per la mobilitazione democratica di massa contro le minacce esterne e gli alleati interni dell'imperialismo, per il rafforzamento su questa base dei legami tra l'esercito e il popolo, per il rifiuto della propaganda borghese circa la neutralità politica delle forze armate rispetto agli obiettivi imperialisti e la falsa contrapposizione tra la politica e il militare, propaganda che tende in realtà ad assoggettare l'esercito agli interessi dell'imperialismo e dei suoi alleati interni.

6) Sviluppare la solidarietà internazionalista dei Partiti comunisti e operai sulla base dei compiti immediati che devono affrontare, ma anche quelli relativi alla difesa dell'Unione Sovietica, del riconoscimento del suo carattere socialista, contro il revisionismo della storia del movimento operaio, per rafforzare i loro legami e la loro coesione sulla base del marxismo-leninismo e dell'arricchimento del suo apporto ideologico e politico.

7) Rafforzare i legami tra i partiti marxisti-leninisti convinti che il loro compito sia quello di portare battaglia a tutti i livelli e in particolare sul piano ideologico, affinché il proletariato mondiale e i suoi alleati si preparino a riprendere l'offensiva per la soppressione del capitalismo e l'instaurazione del socialismo.

PADS, ottobre 2015

Ndt
[*] Takfirismo, movimento settario fondato nel 1971 da Moustafà Choukri che definisce eretici tutti i mussulmani che non condividono il suo punto di vista. Per tale ragione, l'assassinio di questi viene considerato lecito. Ad esso si rifanno le fazioni armate, in maggioranza affiliate ad Al Qaida, operanti in Siria contro il governo Assad.


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