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- pensiero resistente - transizione - analisi e prospettive - 21-01-12 - n. 393
Il Centro di Cultura e Documentazione Popolare, in occasione del 91° anniversario della fondazione del PCd'I, pubblica su www.resistenze.org la traduzione italiana della Risoluzione sul Socialismo adottata dal KKE nel suo 18° Congresso.
La Risoluzione studia, con rigoroso metodo marxista, la costruzione del Socialismo in URSS, le cause delle degenerazioni anticomuniste e smaschera l'opportunismo e il revisionismo che hanno condotto alla controrivoluzione.
È un valido strumento per contrastare la propaganda borghese contro il movimento comunista, per armare lo spirito collettivo e dotarlo di un prezioso bagaglio teorico nella lotta per il socialismo-comunismo.
da inter.kke.gr/News/2009news/18congres-resolution-2nd
Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
KKE - Partito Comunista di Grecia
18° Congresso - Risoluzione sul socialismo
Valutazioni e conclusioni sull'edificazione del socialismo nel corso del XX secolo, con particolare attenzione all'URSS. La concezione del KKE sul socialismo.
Indice:
Valutazioni sull'economia nel corso della costruzione socialista in URSS
Conclusioni sul ruolo del Partito Comunista nel processo di edificazione socialista
Il corso del potere sovietico
La strategia del movimento comunista internazionale e gli sviluppi al suo interno
Una valutazione della posizione del KKE
Temi per ulteriori studi
La necessità e l'attualità del socialismo
Arricchimento della nostra concezione programmatica riguardo il socialismo
Il 18° Congresso del KKE, adempiendo al compito indicato dal 17° Congresso di quattro anni fa, ha analizzato a fondo le cause della vittoria della controrivoluzione e della restaurazione capitalista. Tale iniziativa è stata un imperativo e un dovere per il nostro Partito, così come per ogni Partito comunista. E' così che abbiamo affrontato questo compito durante tutti gli anni trascorsi dal 14° Congresso e dalla Conferenza nazionale del 1995. E' un compito connesso con la rinascita della coscienza e della fiducia nel socialismo.
Da oltre un secolo ormai, le polemiche borghesi contro il movimento comunista, assumendo spesso la forma di elitarismo intellettuale, concentrano il fuoco sul nucleo rivoluzionario del movimento operaio, contrastando, in generale, la necessità della rivoluzione e della suo derivato politico, la dittatura del proletariato, che è il potere rivoluzionario della classe operaia. In particolare, lottano contro il risultato della prima rivoluzione vittoriosa, la Rivoluzione d'Ottobre in Russia, opponendosi ferocemente a ogni fase in cui la Rivoluzione denunciò e respinse le attività controrivoluzionarie e gli ostacoli opportunisti che, in ultima analisi, hanno indebolito, direttamente o indirettamente, la rivoluzione a livello sociale e politico.
Per più di un secolo, ogni corrente che ha negato, rinunciato o abdicato alla necessità della lotta rivoluzionaria è stata dipinta come "socialismo democratico" in opposizione al comunismo cosiddetto "totalitario", "dittatoriale", "putchista". Siamo ben consapevoli di queste polemiche e calunnie contro il comunismo scientifico, contro la lotta di classe. Esse si riferiscono non solo alle condizioni sotto il capitalismo, ma, sotto varie forme e attributi, anche al processo di formazione dei nuovi rapporti sociali, così come alla loro espansione e maturazione in rapporti comunisti.
Oggi, l'opportunismo internazionale si è riunito nel "Partito della Sinistra europea", che ha intensificato il tono retorico del "socialismo democratico", nelle condizioni di un concomitante manifestarsi della crisi economica capitalistica.
E' per questo che nel dibattito sulla "democrazia socialista" sono stati utilizzati pesi e misure diverse per giudicare lo svolgersi degli eventi durante l'uno o l'altro periodo, con l'obiettivo esplicito di cancellare il contributo all'edificazione socialista. In alcuni casi essi negano per intero i 70 anni di storia dell'URSS, in altri puntano specificatamente al periodo durante il quale furono erette le sue basi socialiste. In ogni caso, hanno sempre sostenuto quelle pratiche politiche che costituivano deviazioni dal corso socialista.
Il KKE resta saldo nella difesa del contributo alla costruzione del socialismo in URSS, in generale della costruzione del socialismo durante il XX secolo, della lotta per il progresso sociale, per l'abolizione dello sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo.
Oggi il nostro Partito è più temprato ideologicamente ed esperto politicamente per confutare gli interventi ideologici delle centrali borghesi diffusi attraverso i loro libri e giornali o attraverso il processo educativo. Abbiamo a che fare con azioni che possono esercitare una certa influenza negli ambienti più vicini o anche interni al Partito stesso.
Stiamo studiando il corso spietato della lotta di classe durante la transizione verso la nuova società, per la sua fondazione e sviluppo, per l'ampliamento e l'approfondimento dei nuovi rapporti di produzione e distribuzione, di tutte le relazioni sociali e per la forgiatura dell'uomo nuovo. Noi presentiamo le contraddizioni, gli errori e le deviazioni sotto la pressione dei rapporti di forza internazionali, senza ricorrere al nichilismo dell'oblio.
Esaminiamo le cose in modo critico e autocritico in modo da rendere il KKE, in quanto parte del Movimento comunista internazionale, più forte nella lotta per il rovesciamento del capitalismo, per la costruzione del socialismo. Stiamo studiando e giudicando il corso della costruzione del socialismo in un modo autocritico, cioè con la piena consapevolezza che le nostre debolezze, carenze teoriche e valutazioni sbagliate hanno anch'esse costituito parte del problema.
Stiamo avanzando verso ulteriori valutazioni e conclusioni, per l'arricchimento della nostra concezione programmatica del socialismo, armati di uno spirito collettivo, con la consapevolezza delle difficoltà e insufficienze e con determinazione rivoluzionaria. Siamo ben consapevoli che gli studi storici futuri, svolti dal nostro Partito e dal Movimento comunista internazionale, senza dubbio illumineranno ulteriormente le questioni riguardanti l'esperienza dell'Unione Sovietica e degli altri paesi socialisti. È fuori dubbio che nuovi temi, i quali richiedono un miglioramento e l'approfondimento di alcune delle nostre valutazioni, verranno alla luce. Lo sviluppo della teoria del socialismo-comunismo è una necessità, un processo vivente, una sfida per il nostro Partito e per il Movimento comunista internazionale, oggi e nel futuro.
Il KKE possiede l'esperienza per garantire la prosecuzione, l'arricchimento di conoscenze e di una visione unitaria, come ha fatto sin dal suo 14° Congresso.
I lavori pre-congressuali hanno rivelato la responsabilità e la maturità dei membri del Partito e dei quadri dirigenti, attraverso la loro capacità di esprimere le proprie opinioni, con criteri e lungo le principali direttrici tracciate dalle Tesi del CC, che sono state approvate a grande maggioranza.
Il nuovo CC viene investito dei compiti di organizzare ulteriori ricerche su argomenti specifici da individuare, di cercare la collaborazione di altre forze comuniste, in particolare di quei paesi che sono stati impegnati nella costruzione socialista in passato, di scegliere le modalità di partecipazione dei membri del Partito alla formulazione finale delle conclusioni che saranno il risultato finale di questi studi specifici.
Con la presente decisione del 18° Congresso, il KKE arricchisce la sua concezione programmatica del socialismo.
Il nostro Partito emerge più potente e unito, capace di ispirare e unire la nuova classe operaia e le forze popolari, in particolare di più giovane età, nella lotta per il socialismo.
Il 18° Congresso esprime il suo ottimismo rivoluzionario che nel corso degli anni a venire la riorganizzazione del Movimento comunista internazionale (di cui il KKE è parte) sarà evidente e si manifesterà sulla base di uno sviluppo della sua unità ideologica e strategica comunista.
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