www.resistenze.org
- pensiero resistente - transizione - analisi e prospettive - 18-03-13 - n. 445
PTB: Gli assi portanti del socialismo del futuro
Peter Mertens (PTB - Partito del Lavoro del Belgio) | ptb.be
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
06/03/2013
Per Peter Mertens, nel "Socialismo 2.0" non troveranno posto romanticismo o nostalgia, ma vi saranno le risposte ai bisogni della società contemporanea. "Sono cinque i pilastri della società socialista che vorremmo in futuro", precisa. "E' un dato di fatto, che procederanno in direzione opposta agli sviluppi attuali". Il punto del PTB sul progetto per il futuro.
Nick Dobbelaere
1. Vivere insieme all'insegna della solidarietà
Peter Mertens. È impossibile lo sviluppo individuale. Nel mio libro Comment osent-ils? [Come osano?], faccio riferimento alla ricerca del professor Frans de Waal, un biologo che ha svolto un lavoro pionieristico sull'evoluzione di alcune specie sociali. E' emerso che le specie sociali, come l'uomo, non sono in grado di sopravvivere individualmente. Devono organizzarsi insieme, collaborare. Questo principio della sopravvivenza degli organismi più adatti (la sopravvivenza dei migliori) è ideologicamente sviato dal neo-liberismo e trasformato in una sorta di egoismo biologico. Ma "i più adatti", le migliori specie sociali sono anche quelle che, nel corso della storia, hanno lavorato insieme.
Noi vogliamo una società alla cui base vi sia la solidarietà. E' attraverso il suo dispiegamento che è possibile sviluppare gli innumerevoli elementi creativi sprecati dal capitalismo. Quando si è nati in una famiglia della classe operaia, statisticamente vi sono scarse possibilità di accedere all'istruzione superiore e vi sono molte più probabilità di morire giovani. Lo status sociale determina ancora molto il futuro. Molti talenti vanno sprecati. Di quanti artisti, intellettuali, insegnanti, ingegneri... la società potrebbe beneficiare se tutti avessero l'opportunità di sviluppare i loro talenti!
Quando la società riprende il controllo dei mezzi di produzione - una produzione altamente sviluppata con grandi potenzialità - le persone non dipendono più dal loro status sociale, dalla ricchezza che ereditano o da fattori esterni a loro stessi, come avviene oggi. Nella nostra visione in cui la solidarietà è un fondamento, ognuno dipende dai fattori da cui ogni essere umano dovrebbe dipendere: la propria creatività, la propria attività, il proprio impegno. E' solo allora che l'uomo può effettivamente costruire la propria vita.
2. Un patrimonio comune
Peter Mertens. Le risorse naturali e le conoscenze accumulate da parte dell'umanità devono essere riconosciute come patrimonio comune, il che significa che nessuno ha il diritto di monopolizzarle per sé e a proprio vantaggio. Le ricchezza più importanti appartengono a tutti, sono beni comuni che devono essere protetti e gestiti attivamente per il bene di tutti. L'aria che respiriamo, l'acqua dolce, gli oceani, le materie prime, il clima devono essere gestiti in modo efficiente e collettivamente. Il riscaldamento globale è un problema della società e non può essere risolto nell'ambito arbitrario dell'interesse privato e della ricerca del massimo profitto.
In secondo luogo, tutti gli aspetti del progresso tecnologico nella storia umana sono stati trasmessi nel corso di 10.000 anni, di generazione in generazione. All'epoca della prima rivoluzione tecnologica nel Neolitico, nessuno ha mai pensato di privatizzare o brevettare l'invenzione della ruota. Il progresso tecnologico è stato condiviso e trasmesso alle generazioni successive. Ogni sviluppo delle forze produttive, della scienza, della ricerca... ha operato nel corso dei secoli, e questa conoscenza appartiene a tutti.
Ciò vale anche per la recente rivoluzione tecnologica. Tutti i progressi sono essenzialmente il risultato di una conoscenza storica, compresa la ricerca universitaria collettiva, finanziata dalla comunità. L'acceleratore di particelle di Ginevra, per esempio, impegna 6.500 ricercatori da 500 università di 80 paesi, per individuare, tra le altre cose, la più infinitesima particella elementare, il bosone di Higgs. Si tratta di un progetto collettivo incredibile che la scienza porta avanti e che avrà innumerevoli ricadute in vari settori per gli anni a venire.
Lo sviluppo tecnologico che abbiamo vissuto dopo la seconda guerra mondiale è stato condotto da grandi progetti collettivi e grazie alla ricerca scientifica. Non può essere privatizzato. Oggi, i risultati di ogni ricerca scientifica sono immediatamente brevettati, imprigionati da un numero limitato di grandi azionisti delle multinazionali. Non certo con l'intenzione di lasciarli alle generazioni future o per compensare il riscaldamento globale e per migliorare il benessere del genere umano, ma solo al fine di trarre il massimo profitto possibile nel breve periodo. Un socialismo del 21° secolo nascerà dal riconoscimento della natura collettiva del patrimonio comune e dalla liberazione della ricerca comune dalle catene del profitto.
3. Socializzazione dei settori chiave
Peter Mertens. Nel 21° secolo, dovrà svolgersi un dibattito sui settori economici strategici che plasmano la nostra società. Questo tema è sicuramente già dibattuto, ma in modo molto diverso da quello che vorremmo. Il settore bancario e il settore energetico, per esempio, sono too big to fail (troppo grandi per fallire). Ciò significa che se un'impresa di questi settori non riesce nel meccanismo della grande competizione, il danno per la società è tale da non consentirne il fallimento. Qual è la soluzione attualmente? Salviamo queste aziende temporaneamente con i denari delle nostre tasse, per restituirle poi al più presto possibile al settore privato.
L'unica soluzione per i settori chiave dell'economia - effettivamente troppo grandi per fallire - è quella di "socializzarli", vale a dire porli nelle mani della comunità. Nella nostra visione, devono diventare ciò che una volta erano denominati "beni comuni", risorse della natura che non appartengono né allo Stato né al settore privato, ma all'intera società.
Questo non significa solo che si rimettono questi settori nelle mani del governo in termini di struttura e proprietà, ma che si attua una gestione trasparente, con responsabili che rispondano del loro operato alla società. La carica di funzionario pubblico non può essere cumulata a quella di membro nei consigli di amministrazione di altre società e i politici non possono sedersi nella direzione.
Ma soprattutto, in questo modo è possibile modificare lo scopo di questi settori. L'obiettivo non è più quello di soddisfare gli azionisti con utili del 12-13%, ma fornire un servizio pubblico. Queste aree sono orientate verso gli interessi della società e senza scopo di lucro. Nel caso del settore energetico, rifornire la società di energia sostenibile. Nel caso del settore bancario dare credito dove è necessario e non speculare sul mercato azionario. Le aree che servono il bene comune devono essere nelle mani della società.
4. Democrazia = partecipazione reale
Peter Mertens. L'umanità ha raggiunto un punto in cui la tecnologia e le competenze organizzative permettono di fissare obiettivi precedentemente considerati impossibili. Ora sradicare la fame nel mondo, è del tutto possibile. Sappiamo cosa fare e ne conosciamo il costo. Disponiamo delle conoscenze tecnologiche per ridurre i ritmi di lavoro, ma invece di utilizzarle a beneficio di tutti, vengono usate per il profitto e l'uomo è più che mai schiavo di ritmi infernali. Un fattore molto importante per invertire questo stato di cose è la democrazia.
La stragrande maggioranza della popolazione deve accontentarsi di conoscere e subire tutte le decisioni riguardanti il proprio lavoro, il proprio salario, la propria pensione ... senza voce in capitolo. Persone come l'amministratore delegato di Ford può decidere, da qualche luogo lontano, chi perde e chi può tenere il suo posto di lavoro. In queste decisioni dalle conseguenze così pesanti, non possiamo proferir parola. Mai nella storia c'è stato un così piccolo gruppo (multinazionali, industriali, lobby finanziarie...) che detenesse il controllo effettivo sugli obiettivi della società e sul suo orientamento. E, occorre dirlo per com'è, questi dispongono di una folta schiera di politici di professione al loro servizio, sempre più lontana dalla vita reale, che rinviano le decisioni all'esecutivo e cercano di emarginare l'opposizione nella società.
Sotto il socialismo, vi sarà una libertà autentica: quella di operare delle scelte sui fattori essenziali della vita, liberandoci dalle preoccupazioni di provvedere ai bisogni fondamentali. La mamma anziana può permettersi una casa di cura? Il vostro bambino può essere iscritto in quella scuola? Posso pagare l'assistenza medica? Oggi le persone sono così impegnate nell'ottenere il soddisfacimento dei diritti fondamentali, che vi dedicano quasi tutta l'energia, creatività e tempo libero. Questa non è la vera libertà. La libertà è essere liberi da questi problemi, potendo disporre del tempo per la creatività e la partecipazione alla gestione di questa società.
5. Pianificazione sotto il controllo della popolazione
Peter Mertens. Per affrontare le sfide dell'ecologia, della democrazia ... dobbiamo pianificare. O meglio, riappropriarci dei programmi sviluppati dietro le porte chiuse dei consigli d'amministrazione delle multinazionali. Le multinazionali come Bayer o Unilever in effetti pianificano tutto, dalla a alla z e su una scala mai vista prima: lo sfruttamento delle materie prime, il loro trasporto, la loro lavorazione, la finitura e la distribuzione dei prodotti finali... questo è previsto, ma messo a punto in segreto con il fine unico della brama di profitto e non per soddisfare le esigenze della società.
Le multinazionali anch'esse programmano la ricerca e lo sviluppo, ma ancora una volta non per rispondere alle esigenze della società, ma per ottenere i più ampi margini di profitto. Un esempio. Conoscete il Viagra per le donne? Ci sono voluti anni di ricerca. Ricerca di un problema che, si noti bene, non esiste nemmeno! Perché? Semplicemente perché le opportunità di profitto sarebbero enormi. E' nell'interesse dei mercati! Il denaro investito nel Viagra femminile supera di 7 volte la ricerca di farmaci contro le malattie tropicali che minacciano, questa volta veramente, milioni di vite. E' lampante: è il mercato che determina la programmazione e ciò non è né razionale, né ecologico, né sociale. Dobbiamo andare verso una moderna economia, democraticamente pianificata sotto il controllo della popolazione.
Una visione della società: il socialismo!
Spiegazioni più dettagliate circa la visione del socialismo del PTB, a questa pagina:
|
|
Sostieni una voce comunista. Sostieni Resistenze.org.
Fai una donazione o iscriviti al Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
Support a communist voice. Support Resistenze.org.
Make a donation or join Centro di Cultura e Documentazione Popolare.
|