www.resistenze.org - popoli resistenti - bielorussia - 21-09-06

Minorenne bielorussa sottratta in Liguria, comunicato stampa - 12/09/2006

 

СOMUNICATO STAMPA

 

Con riferimento alla recente discussione nei mass media italiani, relativa al caso di una minorenne bielorussa sottratta da una famiglia italiana dei coniugi Giusto – Bornacin che l’avevano precedentemente ospitata per i soggiorni climatici, va tenuto presente quanto segue.
La Repubblica di Belarus conferma la sua profonda riconoscenza alla Repubblica Italiana per l’impegno delle istituzioni, associazioni e cittadini italiani che nei vent’anni trascorsi dalla tragedia nucleare di Chernobyl hanno offerto al nostro Paese un considerevole aiuto nella protezione dei nostri bambini dalle conseguenze dell’inquinamento radioattivo del territorio bielorusso. Sino ad oggi la Repubblica Italiana accoglieva per i soggiorni temporanei di risanamento climatico circa 25 mila bambini bielorussi annualmente.
In relazione a ciò, si coglie l’occasione per auspicare che il caso citato, alquanto grave e singolare, non possa in alcun modo compromettere il clima di reciproca fiducia e solidarietà che in tutti questi anni ha contrassegnato la cooperazione umanitaria bilaterale.
In merito alle circostanze dell’accaduto, va rilevato che al verificarsi dei sospetti sull’avvenuto maltrattamento, le Autorità bielorusse ed italiane si sono immediatamente e reciprocamente impegnate per garantire la più completa e urgente tutela della minorenne in piena conformità alle norme della legislazione interna dei due Paesi ed ai loro obblighi internazionali. Pur nessuna delle affermazioni che hanno motivato l’avvio del meccanismo previsto dalla Convenzione de l’Aja del 5 ottobre 1961 fosse sinora confermata, ambedue le Parti hanno collaborato per garantire un’adeguata tutela della minorenne.
Dopo l’adozione di un urgente provvedimento in proposito da un rispettivo Tribunale italiano per i minorenni, la Parte Bielorussa ha esaurito tutte le richieste avanzate dalla Parte Italiana allo scopo di assicurare la continuità della protezione della bambina. In particolare, la Parte Bielorussa ha immediatamente attivato le proprie Autorità competenti nel campo di tutela e protezione dei minori: sono stati avviati gli approfondimenti presso l’istituto di provenienza della minorenne, è stato elaborato e comunicato al Tribunale italiano un dettagliato programma di riabilitazione psicologica e sanitaria della bambina, sono state effettuate le visite della minorenne da parte dei psicologi e medici bielorussi che hanno accertato la sua idoneità al rientro in Patria. La Parte Bielorussa ha garantito l’immediato collocamento della bambina presso un centro riabilitativo specializzato, oltre a ciò sono state fornite alla Parte Italiana una serie di garanzie aggiuntive: che la bambina non fosse comunque fatta tornare all’istituto di provenienza, che la Parte Italiana fosse regolarmente informata sui futuri sviluppi del suo percorso riabilitativo e dei rispettivi approfondimenti presso l’istituto di provenienza della minorenne, che nel suo rientro la minorenne fosse accompagnata dal competente personale di psicologi, insegnanti e medici bielorussi, che la Parte Bielorussa consentisse l’arrivo in Belarus, insieme o dietro la minore, dei medici e psicologi italiani e dei componenti della famiglia Giusto – Bornacin che l’aveva ospitata in precedenza.
Visto ciò e tenuto conto che per la durata del soggiorno temporaneo all’estero la bambina è stata affidata dal suo tutore statale all’accompagnatrice del rispettivo gruppo, le Autorità bielorusse ed italiane hanno accordato la riconsegna della minore alle persone cui essa era stata affidata dal tutore statale ed il rientro della bambina in Patria entro la data prestabilita.
Eppure difatti ciò non è accaduto, perché già da quattro giorni la bambina viene sottratta ai rappresentanti della Parte Bielorussa dalla famiglia dei coniugi italiani Giusto – Bornacin. Al momento la Parte Bielorussa non dispone delle informazioni precise in merito all’attuale condizione della citata minorenne, il che provoca in tutte le Autorità competenti bielorusse una forte preoccupazione per la sorte della bambina.
Il menzionato gesto della citata famiglia si presenta in contrasto sia alla legislazione bielorussa che a quella italiana ed è evidentemente contrario a quanto ultimamente deciso dal Tribunale per i minorenni di Genova in data 6 settembre u.s.
Per tale ragione la Parte Bielorussa ha assicurato alla Parte Italiana che attualmente tutte le competenti Autorità bielorusse si stanno impegnando al massimo allo scopo di scoprire l’attuale posizione della minorenne e le sue condizioni, nonché garantire il suo tempestivo rimpatrio, ed ha invitato le Autorità italiane a voler cortesemente prestare a tale fine la Loro pregiata collaborazione in conformità a quanto precedentemente accordato dalle Parti.
Nell’esprimere l’auspicio che una tempestiva risoluzione del caso in oggetto possa contribuire alla minimizzazione del danno che esso sta provocando all’immagine della cooperazione umanitaria bilaterale, si rivolge l’invito a tutti quelli cui il caso della piccola bambina bielorussa non ha lasciato indifferenti, anche tra i giornalisti italiani, a trattarlo con massimo giudizio, evitando, in particolare, che l’uso indiscreto dei dati non accertati possa risultare in qualche modo nocivo alla stessa minorenne, cui serenità oggi dipende da come sarà risolta questa delicata faccenda.

Roma, 11 settembre 2006

 


da http://www.sardegnabelarus.it

 

Gli orfanotrofi non sono lager! La testimonianza del Prof. Nicola Comodo – Direttore Dipartimento di Sanità Pubblica- Università di Firenze (Italia)

 

21.09.2006 - 6:08

 

“Talvolta l’amore si trasforma in egoismo e spesso l’egoismo viene mascherato da amore. Credo che questo sia il caso della coppia di Cogoleto (Italia) che ha in affido Maria, la bambina bielorussa che è stata nascosta ed alla quale è stato impedito un ritorno in patria nonché l’assistenza promessa di medici e psicologi italiani e bielorussi, ed una possibilità futura di adozione.

 

Nei miei viaggi, per motivi professionali, ho potuto osservare de visu quale è la realtà della Bielorussia. E’ certamente una nazione che non ha i livelli economici dei paesi occidentali, che non può in questo momento permettersi i lussi e gli sprechi che caratterizzano il nostro paese, ma è anche una nazione che ha viva l’attenzione verso i ragazzi e verso i giovani, soprattutto quelli maggiormente svantaggiati per motivi sociali, fisici o psichici. Ho avuto modo di visitare la Scuola per bambini disabili con problemi di sviluppo psicofisico di Ulukovie e il Centro per bambini disabili “Il fiore di Maggio” di Gomel, diretto dalla dott.ssa Natalia Semenjako, e ho potuto constatare l’elevato livello di attenzione verso i bambini, i ragazzi e talvolta i giovani adulti che vengono ospitati. Ho casualmente partecipato presso il Centro “Il fiore di Maggio”, ad una festa di compleanno, e ancora è viva in me l’emozione che ho provato per l’amore espresso in tale occasione dagli operatori nei confronti di tre giovani portatori di gravi handicap.

 

Credo che molte affermazioni sulla Bielorussia e sulle condizioni di vita in quel paese fatte da sindaci, assessori, gente comune, e talvolta giornalisti, siano il frutto dell’emotività e spesso della mancanza di una conoscenza diretta. Episodi negativi capitano e possono capitare anche nel nostro Paese ma questo non deve portare ad una generalizzazione che, come tutte le generalizzazioni, è sempre pericolosa.

L’amore della coppia di Cogoleto si è certamente trasformato in egoismo: noi vogliamo avere la nostra bambina a tutti i costi, anche privandola in questo momento della necessaria assistenza psicologica, anche facendo soffrire centinaia di altri bambini che a causa di un comportamento difficilmente definibile come responsabile, probabilmente non potranno più avere dei genitori italiani, genitori che hanno sempre rispettato le leggi italiane e bielorusse.”

 

Prof. Nicola Comodo – Direttore Dipartimento di Sanità Pubblica- Università di Firenze (Italia)

 


Appello per la legalità:

 

Liberate Maria dagli egoismi di chi considera i bambini ospitati come oggetti di proprietà! Siamo completamente solidali con l'Ambasciatore e le istituzioni bielorusse, che sino ad oggi hanno manifestato una encomiabile pazienza, di fronte ad una coppia immatura e che forse ha intorno a sè troppi cattivi consiglieri; chiediamo e pretendiamo che la legge faccia il suo corso! Non si può tenere nascosto un bambino ai suoi legittimi tutori come se niente fosse! Non si possono tenere sotto scacco due interi stati, per di più con affermazioni che dimostrano scarsa conoscenza della situazione in Bielorussia. Basta con atteggiamenti da presunta civiltà superiore, da persone che parlano di infanzia bielorussa senza forse aver visto, in vita loro, un orfanotrofio italiano. L'ennesimo rifiuto dei coniugi Giusto-Bornacin di restituire la bambina bielorussa al suo paese è molto grave e mette in discussione i valori della legalità in Italia. Se non si mette fine a questo scandalo, nessun paese straniero potrà fidarsi a mandare i propri bambini in Italia, nessun bambino sarà più al sicuro, esposto all'egoismo di chi pensa che accogliere e adottare sia come fare la spesa allo scaffale di un centro commerciale. E’ l’occasione giusta per fare chiarezza sui veri scopi dell’accoglienza e sulle modalità che essa richiede. La situazione è sfuggita di mano, ci auguriamo che tutto si possa risolvere nel più breve tempo possibile, prima di tutto per il bene di Maria, ma anche PER LA CONTINUAZIONE DEI PROGETTI DI ACCOGLIENZA CHE RIGUARDA BEN 30.000 minori che vedono seriamente compromesse le proprie vacanze risanamento E PER L’ULTERIORE SVILUPPO DEI RAPPORTI DI COOPERAZIONE E UMANITARI CON LA BIELORUSSIA.


Associazione Cittadini del Mondo - Associazione Sardegna Belarus (www.sardegnabelarus.it) Redazione del sito www.belarusnews.it. Chi volesse sottoscrivere il nostro appello può inviare l'adesione indicando nome, cognome, data di nascita e città di residenza alla mail: rb.sardegnabelarus@tiscali.it o stampando e compilando il modulo scaricabile cliccando qui e inviarlo via fax al numero +391782286758. L'appello con le adesioni sarà inviato al Tribunale di Genova, ai Ministeri Italiani competenti, e in segno di solidarietà all'Ambasciata Bielorussa.
Per qualsiasi altra informazione redazione@belarusnews.it o info@sardegnabelarus@tiscali.it

 

All’appello ha aderito l’Associazione SOS Yugoslavia

 

 

* Materiali a  cura del Comitato di solidarietà con la Repubblica di Belarus