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Il sanguinario e corrotto "Baby Doc" Duvalier è morto: il massacro di 50.000 haitiani rimane impunito

L'amicizia con Stati Uniti e Francia garantiscono una vita prospera!
 
AC | solidarite-internationale-pcf.fr
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

06/10/2014

I Duvalier hanno lasciato il segno in 30 anni di storia di Haiti. Sono stati 30 anni di dittatura spietata, di corruzione senza vergogna, di terribile miseria per il popolo haitiano. Ma il figlio come il padre erano amici della Francia, alleati degli USA, non sarebbero mai stati disturbati.

Jean Claude Duvalier, detto "Baby Doc", è morto all'età di 63 anni e come il generale Pinochet in Cile, Videla in Argentina o Suharto in Indonesia è morto senza mai essere inquisito per i suoi crimini contro l'umanità. Aveva scelto le "forze del bene" durante la Guerra Fredda, quelle dell'anticomunismo, del neocolonialismo.

Negli ultimi anni aveva versato lacrime di coccodrillo sugli "errori" commessi durante i suoi 15 anni di regime, tra il 1971 e il 1986. Le decine di migliaia di haitiani - tra 30 e 60.000 - morti nelle sue prigioni per mano dei "Tontons Macoutes" [corpo paramilitare di milizia volontaria per la sicurezza nazionale, creato nel 1959 sotto il comando di Papa Doc; vedi avanti, ndt], non possono testimoniare.

Comprendere la dinastia Duvalier, significa comprendere la tragedia di Haiti, il primo paese nero a liberarsi dal colonialismo nel 1804. Parigi costringerà Haiti a pagare a caro prezzo le sue aspirazioni, con la dipendenza economica, lo scambio ineguale e imponendo regimi autoritari.

Papa Doc, con i suoi terrorizzanti "Tontons Macoutes", era benedetto dagli USA, dal Vaticano e dalla Francia

Nel 1950, Cuba e Haiti languivano in povertà e nell'umiliazione coloniale. La Cuba del Che e di Fidel scelse la rivoluzione comunista e anticolonalista contro gli Stati Uniti. Haiti scelse la sottomissione coloniale agli USA.

La scelta di Haiti, imposta dagli Stati Uniti e dalla Francia, consentì a François "Papa Doc" Duvalier di instaurare il suo potere autocratico dal 1957: una dittatura spietata con la soppressione dell'opposizione, delle libertà civili, con la sospensione della giustizia, dell'esercito, l'abolizione del parlamento. Nel 1961, fu rieletto presidente al 100% e nel 1964 presidente a vita.

Nel 1958, creò un corpo nazionale volontario noto come "Tonton Macoutes". Questo gruppo terroristico di circa 10.000 teppisti, seminò il caos nelle strade, si moltiplicarono gli stupri, i rapimenti, gli omicidi, con decine di migliaia di vittime durante il regime.

Eppure, "Papa Doc" non fu mai condannato. Anzi, fu sostenuto. Dagli Stati Uniti che apprezzavano la sua posizione filo-americana contro la rossa Cuba, di fronte al blocco comunista.

Il Vaticano che gli perdonò la sua presa muscolare sulla chiesa locale, avallò le sue derive voodoo - giustificando il culto della personalità - e la sua gestione dispotica e strumentale del clero nazionale, riaffermò il Concordato nel 1966.

Con Jean Claude Duvalier, o "Baby Doc", nulla è cambiato. La corruzione, l'anticomunismo, il terrore di massa.

Ammalatosi alla fine degli anni 1960, l'autocrate Duvalier padre nomina suo figlio alla successione come presidente a vita. Nel 1971, all'età di 19 anni, Jean Claude Duvalier, detto "Baby Doc", diventa presidente di Haiti a vita.

Preoccupati per l'immagine i suoi alleati, i paesi occidentali, rapidamente gli cuciono addosso l'etichetta di "riformatore". Riformatore, "Baby Doc" non lo era affatto. Un vecchio adagio recita: cambiare tutto affinché nulla cambi; ma Baby Doc non cambia nulla perché nulla cambi! La giustizia rimane impotente, l'esercito sotto controllo, le libertà civili rimosse, le elezioni falsificate, della repressione si occupano congiuntamente la polizia, i servizi segreti e i "Tontons Macoutes".

Il rapporto di Amnesty International pubblicato nel settembre 2011 è istruttivo. La repressione di Duvalier figlio non aveva nulla da invidiare a quella del padre, innanzitutto in ampiezza: 100.000 decessi direttamente imputabili al regime dinastico. Ma anche nei metodi: tortura sistematica, decessi in custodia, condizioni carcerarie disumane, sparizioni, uccisioni mirate. Tutto nella più completa impunità, in nome della "lotta contro la sovversione comunista".

Amnesty ammette una grande differenza. Il terrore sotto Duvalier padre era visibile, fiammeggiante, indifferenziato: sparatorie per strada, torture all'aeroporto, la furia dei Tonton Macoutes. Sotto Duvalier figlio, il terrore era segreto, selettivo, metodico: rapimenti misteriosi, torture in località segrete, avversari mirati. Fu probabilmente peggio.

Il rapporto di Amnesty ricorda il caso di decine di "scomparsi", di cui non sapremo mai la sorte. Possiamo ricordare la vicenda del nostro compagno Rock Charles Derose, attivista del Partito Comunista Unificato di Haiti (PCUH), arrestato nel 1981 perché voleva formare un sindacato in azienda, torturato e scomparso. Non ne abbiamo mai più sentito nulla.

La topologia dei crimini contro l'umanità sotto Duvalier figlio è nota: da una parte il "Campo di Fort Dimanche", quel terribile campo di concentramento da cui si entra ma non si esce, dall'altro la Caserne Dessalines, il luogo degli interrogatori, delle raffinate torture a opera dei servizi speciali, e, infine, il Penitenziario nazionale dove si muore in celle di 13 metri per 2, stipati in 40/50 detenuti.

La frenesia dei torturatori haitiani, era riservata ai "sospetti comunisti": i detenuti avevano mani e piedi legati, appesi a un palo o un bastone, le parti vulnerabili del corpo esposte a colpi terribili.

Se non riformista, Duvalier figlio era di sicuro pragmatico, quando si trattava di arricchire se stesso e la sua famiglia. Istintivo e superficiale, "Baby Doc" lasciava la politica ai suoi esperti, raggruppati intorno alla madre e ai "dinosauri" della vecchia guardia paterna. Ma non perse mai la bussola: accumulando milioni di dollari nella corruzione massiccia, nell'appropriazione indebita, nell'arricchimento sulla pelle del popolo indigente.

Secondo Transparency International, nel 2004 è stato il 6° leader più corrotto al mondo con 800 milioni di euro sottratti: Baby Doc avrebbe deviato i ¾ degli aiuti umanitari inviati all'isola.

In un paese dove oggi il 78% della popolazione vive in condizioni di povertà assoluta, Duvalier figlio praticava il disprezzo ostentato. Si dice che il suo matrimonio gli sia costato 3 milioni di euro; nelle sue apparizioni pubbliche gettava soldi dalla finestra.

Come suo padre, Jean Claude Duvalier non fu mai sottoposto a indagini. Gli Stati Uniti hanno anche sviluppato rapporti cordiali con lui, soprattutto i presidenti Nixon e Ford. Dopo un periodo di raffreddamento sotto Carter, Ronald Reagan riprese la sua amicizia come pilastro dell'anticomunismo in America Latina di fronte all'"impero del male".

Quando Jean Claude Duvalier fu spodestato da una rivolta popolare nel 1986, cercò naturalmente rifugio... in Francia, dove rimase in esilio per 25 anni, con quasi 1 miliardo di euro dirottato dagli haitiani, un terzo dei PIL!

Bilancio di 30 anni di dittatura di Duvalier: povertà ovunque, ingiustizia ovunque. Nessun confronto con Cuba!

Haiti non si è risollevata dai trenta anni di terrore, corruzione, miseria imposta dall'alto. Oggi è uno dei paesi più poveri del mondo: il 78% delle persone vive in povertà assoluta, vale a dire, con meno di 2 dollari al giorno. Il PIL pro capite è di 550 € all'anno o € 50 al mese o 1,7 € al giorno!

La situazione sanitaria è disastrosa: l'aspettativa di vita è 62 anni, la mortalità infantile del 50 per 1000. C'è un medico per 3.000 persone (5%!). Lo sviluppo dell'AIDS è endemico, mentre il colera ha ucciso migliaia di haitiani nel 2010.

Qualsiasi disastro naturale è una tragedia umana, ad Haiti lo è tanto di più viste le scarse infrastrutture, lo stato della sanità, l'indigenza del popolo, la deforestazione che raggiunge il 98% (!). Il terremoto del 2010 ha fatto quasi 250.000 morti, un numero senza precedenti per la regione.

Incapace di farvi fronte, il governo "capitalista" di Haiti ha dovuto fare appello al governo "comunista" di Cuba. Migliaia di medici cubani hanno prestato le loro cure al popolo haitiano, salvando migliaia di vittime del terremoto e dell'epidemia di colera.

Il confronto di Haiti con Cuba, fa capire la tragedia del capitalismo haitiano e il successo del comunismo cubano.

Per la stessa popolazione, la Cuba comunista ha un PIL di otto volte superiore a quello di Haiti, con un PIL pro capite di € 4.500 all'anno, o 430 € al mese, con la salute, l'istruzione, la cultura, gli affitti gratuiti!

E quale sistema sanitario, quale educazione! Cuba è l'unico paese dell'America Latina ad avere una alfabetizzazione e scolarizzazione del 100%, il migliore sistema educativo del subcontinente, UNESCO dixit. Sul piano sanitario, il sistema cubano ormai supera quello degli Stati Uniti, con un'aspettativa di vita pari a 78 anni e un tasso di mortalità inferiore al 5 per 1000 (8 per 1000 negli Stati Uniti). Cuba è anche il paese con il miglior rapporto di medici pro capite al mondo (1 per 160 abitanti!).

Il successo è tale che ormai i centri di ricerca cubani sono all'avanguardia nell'indagine sui vaccini contro l'AIDS e alcuni tipi di cancro. Cittadini canadesi o brasiliani preferiscono addirittura farsi curare a Cuba, data la qualità del servizio e del suo basso prezzo!

Duvalier protetto dalla Francia, i progressisti cacciati dagli Stati Uniti: quando Haiti potrà svilupparsi liberamente?

Nonostante la caduta di Duvalier figlio nel 1986, Haiti non ha raggiunto la libertà. Il dittatore è morto ieri e non sarà mai giudicato, Haiti non potrà mai voltare la pagina sui crimini commessi nel paese.

Dal 1986, gli Stati Uniti hanno manovrato per impedire una transizione progressista nell'isola. Basti pensare alla traiettoria del sacerdote Jean Bertrand Aristide, uomo di sinistra, sostenitore della teologia della liberazione, interessato all'uguaglianza sociale e alla libertà politica.
 
Aristide venne trionfalmente eletto nel febbraio del 1991 raggiungendo il 67% dei consensi contro il candidato della destra sostenuto dagli Stati Uniti, dal clero, dalla borghesia locale. Nel dicembre del 1991, fu deposto da un colpo di stato organizzato dai militari, le élite locali e i servizi segreti finanziati dalla CIA.

Nel 1994, Aristide torna in patria accompagnato dalle truppe delle Nazioni Unite, mentre gli Stati Uniti, sotto la pressione della comunità in esilio di Haiti, cercano di rifarsi una verginità politica. Ma le cose non vanno come previsto dagli Stati Uniti. Aristide rifiuta i piani di aggiustamento strutturale del FMI, della Banca mondiale, il piano di privatizzazioni. Gli Stati Uniti si oppongono a un altro mandato per Aristide. Aristide porge la guancia destra dopo la sinistra: si ritira, ma nel 2001, torna a essere eletto con il 93% dei consensi a fronte però di una partecipazione popolare ridicola. La democrazia haitiana è nata morta.

Il governo di Aristide viene poi destabilizzato da una ribellione armata, deposto da un colpo di stato nel 2004 con il beneplacito americano. Ad Aristide viene ordinato di lasciare Haiti, trasportato su un aereo USA. L'esilio a cui fu costretto in Sudafrica, a seguito del rovescio orchestrato da Francia e Stati Uniti equivale al "rapimento" di un presidente democraticamente eletto.
 
"Papa Doc" è morto, "Baby Doc", è morto, ma l'eredità dei Tontons Macoutes, del capitalismo putrescente, del terrore anticomunista, dell'asservimento colonialista, è ancora lì. Quando verrà ristabilita la verità sulla storia del ventesimo secolo?


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