da Rebelion.org – 09/01/06
http://www.rebelion.org/noticia.php?id=25189
Il governo
di Bush sta per aggredire l’Iran
di Wayne Madsen “War Withouth
End”
Numerosi indizi e indiscrezioni d’intelligence indicano che l’amministrazione
Bush sta ultimando il progettato attacco militare sull’Iran.
Fonti militari statunitensi e straniere, informano che un’azione militare
contro installazioni militari e nucleari iraniane, che può implicare l’uso di
armi nucleari, è nelle sue ultime fasi di preparazione. Gli obiettivi probabili
dei bombardamenti: la cantrale nucleare Bushehr, dove ora vi sono dei tecnici
russi e di altre nazionalità, un giacimento minerario di uranio a Saghand,
vicino alla città di Yazd, le installazioni per uranio arricchito a Natanz;
un’immenso bacino idrico ed un’installazione di radioisotopi ad Arak; l’Unità
di Gasolio Nucleare di Ardekan, l’Installazione per la Conversione di Uranio ed
il Centro di Tecnologia Nucleare ad Isfahan; il Centro di Ricerca Nucleare di
Teheran, le installazioni per la produzione di Molybdenum, Lodine [*] e
Radioisotopi Xeno a Teheran; i Laboratori di Prodotti Multiuso Abr Ibn Abbia a
Teheran; la Compagnia Elettrica Kalaye nei sobborghi di Tehrán; un’impianto di
arricchimento di uranio che si sa già smantellato a Lashkar Abad, e le Unità di
Immagazzinamento di Residui Radioattivi a Karaj e ad Anarak.
L’obiettivo fondamentale è il reattore nucleare Bushehr e le centinaia di
tecnici russi.
Altri obiettivi fondamentali sarebbero le rampe di lancio di missili Shahab-I,
II e III, le basi aeree, comprese la grande base aerea di Mehrabad/aeroporto
internazionale vicino a Teheran, basi navali nel Golfo Pesco ed il Mare Caspio,
centri di comando, controllo, comunicazioni e intelligence. Obiettivi secondari
potrebbero includere aeroporti civili, installazioni di radio e TV, centri di telecomunicazioni,
edifici governativi, centrali energetiche convenzionale, ponti, strade e linee
ferroviarie. Probabilmente, le forze statunitensi non vorranno toccare le
installazioni petrolifere e quelle dei porti commerciali, al fine di
preservarli in onore degli interessi commerciali e petroliferi statunitensi.
Si è registrato un notevole e rapido incremento dei compiti di allenamento e
preparazione in un certo numero di basi militari statunitensi che sarebbero
implicate in un attacco che dovrebbe essere fondamentalmente aereo. Questo
include un ordine del Pentagono a Forte Rucker, in Alabama, di mobilitare tra i
50.000 e i 60.000 uomini, compresi i contractors civili, da impiegarsi in Iran
per portare a termine operazioni di combattimento. Rucker è la sede del Comando
di Allenamento dell’Aviazione dell’Esercito USA, inclusa una scuola di
preparazione per elicotteri da combattimento. Inoltre, si è registrato un
aumento nei preparativi della vicina base di Camp Hurlburt in Florida, la sede
del Comando per Operazioni Speciali delle Forze aeree USA. L’attacco
statunitense sull’Iran implicherà innanzitutto l’uso della Forza Aerea, l’US
Navy, ed unità speciali.
Si è verificato anche un notevole aumento dell’attività nel Centro di
Combattimento Aria-terra del Corpo della Marina a Twentyne Palms, California,
un centro di addestramento con fuoco reale che è situato in un ambiente
desertico e montagnoso, simile alle zone scelte come obiettivo in Iran.
Secondo agenzie di intelligence europee gli USA avrebbe allertato i suoi
alleati NATO perché siano preparati ad un attacco militare su basi militari e
di ricerca nucleare in Iran.
Il 17 novembre 2005, il Presidente russo Vladimir Putin ha discusso in segreto
per sette ore col Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan, nel corso delle
cerimonie di inaugurazione a Samsun, in Turchia, del gasdotto sottomarino
turco-russo Corrente Azzurra, celebrazioni cui ha assistito anche il Primo
Ministro italiano Silvio Berlusconi.
Secondo fonti affidabili, Erdogan, avrebbe promesso in quell’incontro a Putin,
che la Turchia non avrebbe permesso agli USA di utilizzare le sue basi per un
attacco militare sull’Iran. Quest’atteggiamento ha provocato una serie di
visite ad alto livello in Turchia da parte di funzionari dell’amministrazione
Bush, compreso il capo della Cía Porter Goss, il direttore del FBI Rober
Mueller e la Segretaria di Stato Condoleeza Rice.
Benché Erdogan abbia accolto le richieste di Goss e Rice circa aiuto logistico,
politico e d’intelligence per attaccare l’Iran, e benché il Capo dell’Esercito
turco Yasar Buyukanit si sia sentito ripetere la stessa cosa dai funzionari del
Pentagono durante il suo recente viaggio a Washington, pare assodato che Putin
ora abbia influenza sufficiente su Ankara per ostacolare qualunque utilizzo
della Turchia da parte degli USA per attaccare l’Iran. [Mueller consegnò ad
Ankara la “prova” fornita dai servizi segreti circa l’appoggio iraniano alla
guerriglia del Partito Curdo dei Lavoratori, (PKK) in Turchia. Tuttavia, i
servizi d’intelligence di tutto il mondo scartano attualmente qualunque
informazione segreta che venga dall’amministrazione Bush, considerandola mera
propaganda neocon, prodotta dalle malfamate agenzie d’intelligence di
Washington, Tel Aviv - Herzliya e Gerusalemme].
Un attacco USA sull’Iran: la “tempesta
perfetta” per un conflitto nucleare più esteso.
I funzionari militari e politici statunitensi hanno cercato l’appoggio di
Bahrain, Arabia Saudita, Pakistan, Giordania, Oman ed Azaerbaiyan per l’attacco
statunitense all’Iran. Sulla scorta di informazioni false di intelligence, come
già successo per l’Iraq, Washington sta tentando di convincere vari paesi che
esiste un vincolo tra l’Iran e “Al Qaida”.
Fonti di intelligence polacche informano che il Ministro della Difesa polacco,
Radek Sikorski, ha assicurato al Segretario della Difesa Donald Rumsfeld che la
Polonia appoggerebbe l’attacco statunitense sull’Iran. Sikorski è un vecchio
collega dell’American Enterprise Institute dei neo-con come Richard Perle,
Michael Ledeen e Lynne Cheney, denominata “la seconda lady” USA. Sikorski e il
Ministro degli Affari Esteri polacco Stefan Meller, avrebbero rispettivamente
assicurato a Rumsfeld e Rice, che la Polonia appoggerebbe gli USA durante la
rottura che potrebbe prodursi nella NATO come risultato dell’attacco
statunitense. Fonti di intelligence polacche che disapprovano l’accordo del
nuovo governo conservatore di Varsavia con l’amministrazione Bush, sono quelle
che hanno fatto filtrare l’informazione sui preparativi dell’attacco USA
esposti alla NATO.
“Fughe” di notizie sui piani di attacco statunitensi sono stati filtrati da
fonti d’intelligence europee alla rivista tedesca Der Spiegel.
Le stesse fonti hanno anche informato che la recente decisione di Putin, e
della compagnia di gas naturale di proprietà statale Gazprom, di tagliare la
fornitura di gas naturale all’Ucraina indica un chiaro avvertimento di Putin a
nazioni come Ucraina, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia,
Croazia, Moldavia, Francia, Austria, Italia, Ungheria, Bosnia, Serbia e
Germania; li ha avvertiti che farebbe la stessa cosa se appoggiassero un
attacco statunitense contro l’Iran. Il gas naturale di Gazprom viene fornito
attraverso gasdotti ucraini, da Russia e Turkmenistán verso paesi di Est ed
Ovest dell’Europa. L’amministrazione Bush ha accusato la Russia di utilizzare
le forniture di gas come “arma politica”.
Putin ha poi un’altra capacità in più per premere sull’Europa Occidentale, da
quando il vecchio Cancelliere tedesco Gerhard Schroeder ha accettato un
incarico nella giunta di un consorzio unito di gasdotti nordeuropei
russo-germanici controllato da Gazprom. Il gasdotto porterà gas russo a
Scandinavia, Germania, Olanda e Gran Bretagna, consentendo a Putin di smuovere ancora di più Washington
dall’Europa.
Agenzie d’intelligence del sudest asiatico hanno informato che la recente
rapida decisione della Birmania (Myanmar), di trasportare la sua capitale
Rangoon alla remota Pyinmana, a circa 305 chilometri al nord, è il risultato
degli avvertimenti dei servizi segreti cinesi ai suoi alleati birmani sulle
conseguenze radioattive che deriverebbero da un attacco nucleare tattico o
convenzionale statunitense sulle installazioni nucleari iraniane. C’è la paura
che una serie di attacchi sulle installazioni nucleari iraniane creino una
nuvola radioattiva, simile a quella di Chernobil, che potrebbe provocare
monsoni nell’Oceano Indiano.
È possibile che la capitale Rangoon
(Yangon) sia trasferita di circa 305 chilometri a nord di fronte alla paura di
una serie di monsoni provocati dalla pioggia radioattiva nucleare proveniente
dall’Iran?
Rangoon, poco elevata, è situata nella traiettoria delle piogge dei monsoni che
porterebbero, tra maggio ed ottobre, pioggia radioattiva dall’Iran nel Sud e
Sud-est asiatico. Città costiere dell’Oceano Indiano come Rangoon, Dhaka,
Calcutta, Mumbai e Colombo sarebbero colpite dalla pioggia radioattiva molto
più che città situate a maggiore altezza, poiché l’umidità intensifica
l’effetto della pioggia radioattiva. Nell’arco di soli due giorni è stato
intimato a migliaia di lavoratori governativi di fare i bagagli e di lasciare Rangoon verso la più alta, e
meno umida, montagnosa città di Pyinmana.
Nel vicino Bengala, il governo di sinistra insieme ai suoi alleati nazionali di
sinistra, stanno pianificando manifestazioni di massa per il prossimo viaggio
di Bush in India. Protestano contemporaneamente contro la guerra in Iraq e
contro le minacce all’Iran.
Relazioni dello Yemen indicano che le compagnie petrolifere occidentali sono
preoccupate per le intenzioni statunitensi sull’Iran, poiché il sud del paese
arabico si vedrebbe colpito da uno dei bordi della depressione monsonica che
potrebbero trattenere pioggia radioattiva proveniente dall’attacco, mettendo in
pericolo i loro lavoratori nel paese.
L’amministrazione Bush ha fallito gli ultimi piani per attaccare le basi
nucleari e politiche iraniane prima delle elezioni presidenziali del 2004. Il 9
ottobre, Rumsfeld ebbe un incontro coi suoi colleghi dei ministeri della
difesa, sulla nave da guerra John F. Kennedy nel Golfo Persico, per cercare
appoggi per l’attacco. Quell’incontro fu confermato dal Ministro della Difesa
danese che era presente; tuttavia, non si arrivò a discutere il tema della
riunione. Secondo il personale navale statunitense a bordo del Kennedy, era
stata preparata una “sala di guerra” per coordinare l’attacco. Gran Bretagna,
Australia, Italia, Olanda e Giappone non assistettero alla riunione a causa
della loro opposizione ai piani di attacco.
Ufficiali militari e di intelligence di tutto il mondo si stanno preparando
anche per le conseguenze di un attacco statunitense sull’Iran, che potrebbe
implicare, con molta probabilità, importanti attacchi sciiti di rappresaglia
contro obiettivi militari, diplomatici ed economici statunitensi nella regione
che colpirebbero l’Iraq, la provincia est dell’Arabia Saudita, il Kuwait, il
Bahrein, gli Emirati Arabi Uniti, il Libano e
l’Afghanistan. La pioggia radioattiva proveniente da un attacco nucleare
tattico o convenzionale sull’Iran creerà maggiori problemi a Pakistan, India,
Cina, Russia, Giappone ed altri paesi situati nella direzione del vento in Asia
e nell’Anello del Pacifico. Una probabile conseguenza, sarebbe il rovesciamento
del governo di Pervez Musharraf in Pakistan e la sua sostituzione con un regime
islamista radicale, che potrebbe contare su armi nucleari. Questo potrebbe
provocare una risposta militare del potere nucleare indiano.
In fase di contro-attacco, l’Iran lancerebbe immediatamente i suoi missili
Shahab I e II contro la Zona Verde USA a Baghdad, la base aerea di All Udeid in
Qatar, la base dell’esercito statunitense in Bahrein, la base di Campo Doha in
Kuwait, la base aerea Al Seeb in Oman, l’Aeroporto Internazionale di Baghdad,
la base aerea USA a Kandahar, in Afghanistan. L’Iran lancerebbe anche i suoi
missili Shahab III contro le città israeliane di Tel Aviv, Haifa, Beersheba,
Eilat ed il complesso nucleare israeliano a Simona. I missili iraniani
potrebbero essere lanciati anche contro la flotta navale statunitense nel Golfo
Persico e le installazioni petrolifere di Arabia Saudita e Kuwait.
Come conseguenza dell’attacco, seguirebbe una rottura finale tra Washington ed
Europa, e si potrebbe produrre la fine virtuale della NATO come organizzazione
vitale di difesa.
Sull’Iran la Cina potrebbe anche decidere di rispondere finanziariamente e
militarmente contro gli USA, poiché questo paese è la sua seconda fonte di
importazione di petrolio dal Medio Oriente dopo Arabia Saudita, e sta pianificando
l’utilizzo di un terminale iraniano per l’esportazione di gas naturale dal
Turkmenistán. [La Cina importa attualmente il 60 percento delle sue necessità
di petrolio, e l’Iran rappresenta il 17 percento di quelle importazioni].
La Russia recentemente ha partecipato attraverso l’Organizzazione per la
Cooperazione di Shanghai (SCO) alle esercitazioni militari a tre, nome in
codice “Indira 2005”, tra Russia, Cina e India per essere preparati davanti a
qualunque nuova proiezione del potere statunitense in Asia, compreso un attacco
contro l’Iran, probabile futuro membro dello SCO.
Lo scorso agosto, Russia e Cina hanno realizzato le loro prime esercitazioni
militari congiunte.
[*] Il lodine è il nome commerciale dell’etodolac, una medicina anti-infiammatoria
senza steroidi.
Testo originale in inglese:
www.itszone.co.uk/zone0/viewtopic.php?t=46584
Traducido del inglés para Rebelión por Sinfo Fernández
Traduzione dallo spagnolo del Ccdp