www.resistenze.org - popoli resistenti - iraq - 04-02-08 - n. 213

da Global Research - www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=7950
 
Nuove analisi “confermano” più di 1 milione di morti in Iraq
 
The Opinion Research Business
 
Un nuovo lavoro d’indagine intrapreso da ORB*, in collaborazione con IIACSS**, conferma la nostra prima stima che valuta il numero di cittadini iracheni morti in conseguenza del conflitto iniziato nel 2003, superiore al milione.
 
Seguendo le risposte della prima indagine di ORB, che era basata su un lavoro d’indagine localizzato in primo luogo in aree urbane, abbiamo condotto 600 ulteriori interviste nelle comunità rurali. I risultati sono in linea con i “risultati urbani” e ora valutiamo il totale degli incidenti mortali, tra il marzo 2003 e l’agosto 2007, probabilmente intorno a 1.033.000. Se si considera poi il margine d’errore associato nell’esaminare dati di questa natura, l’intervallo varia tra 946.000 e 1.120.000.
 
La nostra stima – che parla di 1.2 milioni pubblicata nell’agosto 2007, è basata su di un campione rappresentativo di 2.414 adulti maggiorenni. A loro è stata fatta questa domanda:
 
Quanti membri della sua famiglia, se ce ne sono, sono morti in conseguenza del conflitto in Iraq dal 2003 (come risultato della violenza piuttosto che di una morte naturale di vecchiaia)? Consideri che intendo coloro che effettivamente vivevano sotto il suo tetto
 

Nessuno
72%
Uno
14%
Due
3%
Tre
1%
Quattro o più
*
Non so
2%
Non risponde
8%

 
 * = più di zero ma meno di 0.5%
Nota: delle 251 persone che hanno rifiutato di dare una risposta, la grande maggioranza (66%) è stata intervistata a Baghdad
 
Fra gli oltre 2.160 che hanno risposto alla domanda, il 20% ha dichiarato che c’è stato almeno un morto nella propria famiglia in conseguenza del conflitto iniziato nel 2003. All’interno di queste famiglie, il numero medio di persone morte è di 1,26. L’ultimo censimento eseguito in Iraq nel 1997, indicava un totale di 4.050.597 nuclei familiari. In conformità a questo valore, i nostri dati suggeriscono un totale di 1.033.239 morti dal marzo 2003. Ammettendo che il margine d’errore statistico su un campione approssimativo di 2.160 persone è ± 1.7% (per risultati intorno al 20%), la possibile serie di morti rappresentata dai nostri dati è:
 

 
Numero stimato di morti
per il conflitto dal 2003
Margine d’errore per risultati intorno al 20% (campione circa 2.160)
Numero massimo di
morti stimato per il conflitto dal 2003
Numero minimo di morti stimato per il conflitto dal 2003
% Nuclei famigliari con morti
20.2%
1.7%
21.9%
18.5%
Morti medie per nucleo familiare
(di quelli con almeno un morto)
1.26
 
1.26
1.26
Nuclei familiari da censimento in Iraq
4.050.597
 
4.050.597
4.050.597
Stima del numero totale di morti
1.033.239
 
1.120.220
946.258
Base: le risposte di 2.163 irakeni adulti.
 

 
Analisi particolareggiate (disponibili sul nostro sito web) indicano che oltre i 2/5 delle famiglie a Baghdad ha perso un componente, valore più alto che in ogni altra area del paese. Nel frattempo fra coloro disposti a dichiarare la loro fede religiosa (e per ovvi motivi la metà degli intervistati preferiscono definirsi semplicemente come musulmani) quelli appartenenti a famiglie sannite (33%) era significativamente più probabile che dichiarassero la perdita di un familiare per la guerra. Il rispettivo valore per la comunità sciita è della metà (16%).
 
Metodologia di ricerca:
 
Risultati basati su interviste dirette fra un campione rappresentativo nazionale di 2.414 adulti maggiorenni. Interviste condotte in tutto l’Iraq – 1.824 in aree urbane e 590 nelle zone rurali.
 
La metodologia d’esame utilizzata ha previsto un campione casuale spalmato su quindici dei diciotto distretti dell’Iraq: 112 punti campione coperti - 92 in aree urbane e 20 in luoghi rurali.
 
Per ragioni di sicurezza degli intervistatori, Karbala ed Al Anbar non sono state incluse in questa ricerca. Anche Irbil è stata esclusa poiché le autorità locali hanno rifiutato di rilasciare l’autorizzazione necessaria alla nostra equipe di lavoro. La nostra impressione è che il dato di queste esclusioni – due aree molto instabili dal 2003 e una relativamente più stabile – improbabilmente possa aumentare il valore attuale.
 
La prima serie di interviste è stata condotta il 12-19 agosto 2007 con il “supplemento rurale” del 20-24 settembre 2007.
 
Il margine d’errore sul campione che ha risposto (2.163) è +2.1%, con attendibilità al 95%. Questo valore è applicabile a risultati intorno al 50% mentre per quelli al 20% questo margine scende a +1.7%.
 
Tutti i dati disponibili in www.opinion.co.uk/newsroom
 
*ORB è membro del British Polling Council e si attiene alle sue normative.
**IIACSS (Independent Institute for Administration and Civil Society Studies) è una società di indagini statistiche istituita in Iraq nel 2003 ed ha una rete di intervistatori che coprono tutte le regioni del paese. Ulteriori informazioni su IIACSS ed il suo direttore fondatore Dott. Munqith Dagher possono essere trovate all'interno dell'articolo nella sezione Newsroom del sito di ORB.
 
Traduzione dall’inglese per www.resistenze.org a cura del centro di Cultura e Documentazione Popolare