La vita di Mikolas Burakiavitsious è in pericolo!
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L’ “Unione dei Partiti Comunisti – PCUS” è la struttura federata,
presieduta dal leader del PCFR Ghennadij Zjuganov, che raccoglie i principali
partiti dell’ex URSS, tra cui anche alcuni delle repubbliche baltiche (ammesse
recentemente nell’Unione Europea), che sono stati messi fuorilegge nel 1991 e
che vengono tuttora perseguitati dai regimi nazionalisti al potere.
La dichiarazione che segue, nel denunciare la gravissima situazione in cui
versano i “diritti umani” in Lituania (governata, tra gli altri, da un partito
che fa parte dell’Internazionale Socialista), intende richiamare l’attenzione
dell’opinione pubblica internazionale sul caso, veramente drammatico,
dell’anziano leader del Partito Comunista di Lituania, Mikolas Burakiavitsious,
in carcere da 10 anni, di cui è stata addirittura respinta un’istanza di
liberazione anticipata formulata, per le precarie condizioni di salute del
detenuto, dal Tribunale di Vilnius.
Mosca, 20 gennaio 2004
Il Comitato Esecutivo del Consiglio dell’ Unione dei Partiti Comunisti-PCUS
(UPC-PCUS) dichiara che la vita del Primo segretario del Partito Comunista di
Lituania, Professor Mikolas Martinovic Burakiavitsious è in serio pericolo. Nel
1994 egli fu condannato dal regime nazionalista della Lituania a 12 anni di
carcere “per aver partecipato all’attività del PCUS”. Tutta “la colpa” di M.
Burakiavitsious e di altri compagni condannati insieme a lui, consisteva nell’aver
rispettato le decisioni del “Referendum sull’Unione”(voluto da Gorbaciov, n.d.tr.) del 17 marzo 1991, e nell’essersi
pronunciati per il mantenimento della Lituania socialista sovietica nell’ambito
dell’URSS.
L’Unione dei Partiti Comunisti-PCUS, molti altri partiti politici, movimenti e
organizzazioni della comunità mondiale si sono rivolti alla dirigenza della
Lituania, con la richiesta di interrompere la persecuzione di persone per
motivi politici e di liberare dalla detenzione M. Burakiavitsious e i suoi
compagni.
Trascorsi i 3/4 della pena, il Tribunale distrettuale di Vilnius, in base alla
legislazione lituana, aveva deciso di liberare M. Burakiavitsious il 15 gennaio
2004. Ma la Procura della Lituania e le massime istanze della giustizia hanno
bocciato la decisione, mantenendo invariata la scadenza della detenzione, vale
a dire l’anno 2006.
Il Comitato Esecutivo del Consiglio dell’UPC-PCUS ritiene che la privazione del
diritto all’imminente liberazione del compagno M.Burakiavitsious rappresenti
solo una forma di vendetta delle forze nazionaliste della Lituania nei
confronti dei sostenitori del Potere sovietico , del socialismo, dell’amicizia
e della fratellanza fra i popoli. Esse tengono in prigione per motivi politici
un uomo di 76 anni, che ha bisogno di essere curato seriamente, solo perché ha
adempiuto alle proprie responsabilità di partito e di stato, solo perché è
stato e intende rimanere comunista.
A nome di oltre un milione di comunisti, che operano sul territorio della
nostra Patria comune, il Comitato Esecutivo del Consiglio dell’UPC-PCUS fa
appello alle organizzazioni sociali e parlamentari, a tutta l’opinione pubblica
mondiale, perché sostengano la richiesta da noi avanzata ai poteri lituani di
liberazione immediata di M.M. Burakiavitsious dalla detenzione.
Il Presidente del Consiglio dell’UPC-PCUS
G.A. ZJUGANOV
Traduzione dal russo di Mauro Gemma