www.resistenze.org - popoli resistenti - moldavia - 07-01-14 - n. 480

Dichiarazione del Partito dei Comunisti della Repubblica di Moldova

Partito dei Comunisti della Repubblica di Moldova | pcrm.md
Traduzione da marx21.it

Dicembre 2013

"Vogliono trasformare la Moldavia in un cane che abbai contro la Russia, legato alla catena europea"

Il Partito dei Comunisti della Repubblica di Moldova, già nel mese di luglio, aveva definito  il Governo di Iurie Leanca come il governo del tradimento della patria, il governo della liquidazione della Moldavia come stato e del definitivo discredito dell'idea della sovranità e dell'indipendenza moldave. Il Partito dei Comunisti ha dichiarato apertamente che questo governo sta assolvendo a un mandato criminale che dà l'avvio al fallimento della Repubblica di Moldova nei suoi confini riconosciuti sul piano internazionale, all'accelerazione del processo di annessione da parte della Romania della sponda destra del Dnestr, immediatamente dopo la ratifica degli accordi di Vilnius. 


In quel momento tutte queste affermazioni sembravano esagerate, fuori luogo. Oggi constatiamo che tutto ciò sta avvenendo davanti ai nostri occhi. 

Il Governo Leanca ha firmato il progetto dell'Accordo di Associazione tra Moldova e UE, su documento in base al quale non è prevista l'adesione del nostro paese all'UE neanche in una lontana prospettiva. In cambio, la Moldova perde immediatamente la sovranità per quanto riguarda la politica estera, il commercio interno ed estero, la sicurezza dello stato. Il nostro povero paese, derubato e umiliato dai propri dirigenti, in cambio di false aspettative, riceve dall'UE solo una lista di obblighi gravosi e mortali. Senza neanche l'ombra delle libertà europee. Il Governo Leanca ha apertamente ridotto la Moldova allo stato di schiavitù geopolitica, ha diviso il paese sul Dnestr, trasformando un piccolo stato europeo in un cagnolino che latra contro la Russia, legato al guinzaglio europeo.

La politica di umiliazione, aperta ed esemplare, del proprio paese, della Costituzione e del popolo è stata continuata con particolare entusiasmo dalla Corte Costituzionale della Repubblica di Moldova e dal Parlamento della Romania. Entrambe le strutture, praticamente all'unisono, hanno iniziato la demolizione giuridico-internazionale della Moldova. La Corte Costituzionale ha praticamente benedetto il rigetto da parte della Moldova dei propri confini riconosciuti sul piano internazionale, mentre i deputati del Parlamento romeno hanno avviato il corso verso l'accelerazione dell'unione della Bessarabia con la Romania e hanno stabilito i meccanismi necessari per il raggiungimento di questo scopo.

In altre parole, la Romania e il governo della Moldova, che si mantiene al suo posto solo grazie agli sforzi dell'Unione Europea, hanno organizzato una provocazione senza precedenti ai danni del popolo moldavo. Hanno apertamente riconosciuto che aspirano alla fine della statualità moldava, alla liquidazione della Moldova come paese, come sistema democratico, come società. Allo stesso tempo, il Partito dei Comunisti della Repubblica di Moldova sostiene con fermezza di avere esaurito tutte le possibilità costituzionali che permettano di provocare le dimissioni dell'attuale governo del tradimento di stato e ritiene che l'unica soluzione costruttiva di questo problema risieda nel coinvolgimento responsabile delle strutture internazionali. Il Partito dei Comunisti, da solo, non è in grado di opporre resistenza all'artificiale decomposizione della Moldova, alla destabilizzazione del conflitto sul Dnestr, alla modifica dei confini di stato postbellici. In questa situazione è necessario mobilitare tutte le risorse internazionali per influenzare direttamente il regime criminale-oligarchico della Moldova. Il Partito dei Comunisti della Repubblica Moldova, in qualità di autorevole forza politica che rappresenta gli interessi della maggioranza della popolazione moldava, si rivolge agli stati garanti, Ucraina e Russia, all'OSCE, all'ONU, con la richiesta di bloccare la criminale ristrutturazione geopolitica in questa parte d'Europa, di fermare la liquidazione della Repubblica di Moldova, di fermare la direzione criminale di questo paese, imposta sotto le bandiere dell'Unione Europea.

Noi confidiamo sul fatto che il possibile consolidamento degli sforzi internazionali permetterà alla Moldova di evitare l'assorbimento da parte dello stato romeno vicino, e che in Moldova sarà conservata la pace civile e la speranza della soluzione del conflitto politico interno con metodi civili e democratici.

11 dicembre 2013


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