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- popoli resistenti - spagna - 11-06-12 - n. 413
da Partito Comunista dei Popoli di Spagna - http://pcpe.es/comunicados/item/1578-declaraci%C3%B3n-del-comit%C3%A9-ejecutivo-del-pcpe-ante-la-intervenci%C3%B3n-econ%C3%B3mica-de-la-uni%C3%B3n-europea.html
Traduzione dallo spagnolo per www.resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare
Dichiarazione del Comitato Esecutivo del PCPE in merito all'intervento economico dell'UE
10/06/2012
Il Comitato Esecutivo del PCPE, di fronte all'intervento diretto dell'Unione europea sullo Stato spagnolo, intervento mascherato sotto la forma di concessione allo Stato di 100 miliardi di euro di prestito destinati a salvare il settore finanziario spagnolo dal suo fallimento, dichiara:
1) Il governo mente quando afferma che non si tratta di un salvataggio e che la restituzione di questi soldi non la farà il popolo. Allo stesso modo sta mentendo in queste ultime settimane quando nega, con un alto grado di cinismo, l'ormai ampiamente riconosciuta imminenza di questo salvataggio. E il governo mente ancora adesso, quando afferma che questo prestito multimilionario non ha contropartite politiche.
2) Con questo intervento da parte delle strutture economiche e politiche dell'oligarchia dell'Unione europea, si constata il totale fallimento del progetto politico della borghesia di questo paese espresso nelle politiche perseguite dai diversi governi che si sono alternati negli ultimi anni. Tanto il PP come il PSOE, così come gli altri soggetti che hanno partecipato al consenso costituzionale durante questi 35 anni circa, non sono stati in grado di sostenere il progetto di uno Stato sovrano e hanno finito per cedere di fatto - e formalmente - l'intera sovranità economica e politica alle istituzioni sovranazionali imperialiste come l'UE e il FMI.
3) Questa manovra non presuppone alcuna iniezione di liquidità nell'economia produttiva spagnola, né tantomeno nell'agonizzante economia domestica, ma è destinata esclusivamente ad alleviare un sistema bancario putrescente, immerso interamente nella crisi strutturale che avvolge il sistema capitalistico in generale e il suo settore finanziario in particolare.
4) Questo intervento è un ulteriore fallimento per le forze della borghesia che, nel tentativo di ottenere un'integrazione vantaggiosa nella catena imperialista internazionale, hanno dimostrato ancora una volta la loro totale incapacità a condurre e strutturare un progetto per la Spagna. La logica dello sviluppo imperialista, determinato da un veloce e inarrestabile processo di concentrazione e centralizzazione del capitale, determina la sottomissione degli elementi più deboli della catena, lasciando nella pura retorica il supposto processo d'integrazione europea nella UE come presunto accordo tra nazioni libere e sovrane. Sono ben in evidenza ancora una volta, le ingannevoli illusioni del riformismo nella promozione di una presunta Europa "sociale". Non esiste, né esisterà, un'Europa sociale nel progetto imperialista dell'UE. Indipendentemente dall'orientamento politico delle forze borghesi, le politiche applicate - dagli uni o dagli altri governi - hanno portato ad una situazione generalizzata d'impoverimento e perdita di diritti insostenibile per la maggioranza sociale e popolare, che vede altresì eliminate e distrutte le conquiste storiche e che affronta adesso una nuova ondata di aggiustamenti, causa di più disoccupazione, più povertà e più sfruttamento della classe operaia.
5) Il PCPE considera questo intervento come la dimostrazione dell'incapacità del capitalismo a superare la sua crisi strutturale, in nessun caso ci sarà il benché minimo sollievo per i settori operai e popolari direttamente colpiti dalla crisi, ma verrà incrementato ulteriormente l'insopportabile e insolvibile debito pubblico che verrà utilizzato come pretesto dalle forze borghesi per intensificare il loro attacco contro i diritti economici, sociali, lavorativi e sindacali della maggioranza sociale.
6) Dato questo fallimento del progetto storico della borghesia per la Spagna, che non ha soluzione nel quadro del sistema capitalista e sotto il dominio della borghesia, il Partito Comunista dei Popoli di Spagna chiama i lavoratori e le lavoratrici ad assumere il protagonismo sociale che gli spetta, lavorando, di conseguenza, sulla linea di un'alternativa globale e di cambiamento radicale per la maggioranza sociale: la presa del potere da parte della classe operaia, la costruzione di un modello economico a servizio del popolo, la costruzione del socialismo. Stimolando da subito l'emergente processo di mobilitazione operaia, sviluppando giornate di lotta generale in tutto il paese e facendo dello sciopero generale lo strumento principale di lotta. Costruendo il Fronte Operaio e Popolare per il Socialismo come un quadro d'alleanze per avanzare verso questo potere della classe operaia.
7) Il PCPE si oppone frontalmente a questo intervento, così come a tutte le misure politiche annesse e che si conosceranno nelle prossime settimane e denuncia tutte quelle posizioni, da quelle della borghesia a quelle del riformismo, che pongono una gestione blanda dello stesso, come già fatto precedentemente in altri paesi colpiti. La nostra posizione non si basa sulla necessità di rinegoziare i termini, gli interessi o gli importi non appena il governo accetta l'intervento: ci rifiutiamo di pagare il debito negoziato dalla borghesia. Il PCPE chiama a combattere per la rottura immediata con le strutture imperialiste, con l'Unione europea, l'Euro e la NATO, con il chiaro obiettivo di iniziare lo sviluppo di un progetto basato sulla socializzazione dei mezzi di produzione strategici, del settore finanziario e la costruzione di un'economia al servizio del popolo e non dei monopoli.
8 ) Il PCPE fa un appello per la costruzione della più ampia alleanza sociale e popolare contro gli effetti di questo intervento, per aumentare e moltiplicare la lotta di massa nelle piazze e nei luoghi di lavoro, fino alla sconfitta totale del borghesia e del suo sistema capitalista.
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