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L'Unione europea e gli Stati uniti complici del fascismo ucraino

Miguel Urbano Rodrigues | resumenlatinoamericano.org
Traduzione per Resistenze.org a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

26/02/2014

In Ucraina sta accadendo qualcosa di inimmaginabile pochi anni fa.

Il fascismo agisce come potere reale in un paese che sta vivendo una situazione di caos politico e sociale.

Alcuni dei principali leader fanno discorsi anche incappucciati, ma sulle magliette mostrano una svastica stilizzata come simbolo delle loro scelte ideologiche.

Bande di questa feccia umana assaltano e distruggono sedi del Partito Comunista, chiedendo l'espulsione dei russi e degli ebrei, l'esecuzione sommaria degli oppositori politici, invadono la Rada (Parlamento) e lì rimuovono ed umiliano i deputati che li criticano.

Queste bande operano con disciplina militare, esibendo un armamento moderno fornito da organizzazioni dei paesi centrali dell'Unione europea, secondo alcuni osservatori, della Cia.

Il sostegno ufficiale dell'Occidente al fascismo è evidente.

I leader di Germania, Francia, Regno Unito non nascondono la loro soddisfazione. La baronessa britannica Catherine Ashton, responsabile delle relazioni internazionali della Ue, è corsa a Kiev per offrire il supporto al "nuovo ordine" ucraino.

Van Rompuy, presidente dell'Unione, ha espresso anch'egli la sua gioia per la nuova direzione dell'Ucraina. Già si parla di un aiuto finanziario di 35 miliardi di dollari da parte dell'Ue, degli Stati Uniti e del Fmi nel momento in cui sarà installato a Kiev un "governo democratico".

Strana concezione della democrazia delineano i signori di Bruxelles e Washington.

Viktor Yanukovich ha lasciato un'eredità costosissima. Totalmente negativa. Ha governato come un despota e verrà ricordato come un politico corrotto, che ha accumulato una fortuna in affari illeciti.

Ma sono democratici i parlamentari che controllano oggi la Rada e ricevono la benedizione dell'Unione europea? Con poche eccezioni, i membri dei partiti che si presentano oggi come paladini della democrazia e difensori dell'adesione dell'Ucraina all'Unione europea hanno mantenuto stretti rapporti con l'oligarchia che, sotto la presidenza Yanukovich e nel governo di Yulia Tymoshenko, hanno derubato il popolo e rovinato il paese, portandolo sull'orlo della bancarotta.

Questa gente manca di legittimità per presentarsi come interlocutori dei governi europei che, ipocritamente, trasmettono le congratulazioni.

La situazione esistente è talmente caotica che non è chiaro ancora chi esercita il potere, condiviso dalla Rada e dalle organizzazioni fasciste, che sono entrate a Kiev e in decine di città, praticando crimini ripugnanti davanti alla passività della polizia e dell'esercito.

L'ipocrisia dell'Occidente

L'ipocrisia dei leader dell'Unione europea e degli Stati uniti non è sorprendente.

Il discorso sulla democrazia è farisaico da Washington a Londra e Parigi.

Invocando sempre valori e principi democratici, questi dirigenti sono responsabili delle aggressioni ai popoli indifesi e quando ciò gli interessa, attraverso alleanze con organizzazioni islamiche fondamentaliste fanatiche, armandole e finanziandole.

Questo è successo in Iraq, in Libia, nelle monarchie feudali del Golfo.

In America Latina, Washington ha mantenuto i migliori rapporti con alcune dittature e promosso colpi di stato per installare governi fantocci. Nel frattempo, monta cospirazioni contro governi democratici che non si sottomettono; sempre in nome della democrazia della quale si dicono guardiani.

I governi progressisti - Venezuela, Bolivia, Ecuador - vengono perseguitati come nemici della democrazia, mentre i governi di matrice fascista - Colombia, Honduras - trattati come alleati preferenziali e definiti come democratici.

L'ascesa del fascismo in Europa non è un fenomeno nuovo

Nel Tribunale di Norimberga, che ha giudicato i più rilevanti criminali del Terzo Reich venne ripetutamente detto che il fascismo sarebbe stata sradicato dal mondo.

Quella fu una speranza romantica. Anche prima di essere annunciate le sentenze, già l'amministrazione Truman stava organizzando la fuga clandestina negli Stati Uniti di note personalità naziste, alcuni contrattualizzati nelle università tradizionali.

Allo stesso tempo, i governi del Regno Unito e degli Stati Uniti mantennero ottimi rapporti con il fascismo iberico. Salazar e Franco vennero trattati come alleati.

Quando la Jugoslavia venne disintegrata, la Serbia, descritta come comunista, fu trattata come uno stato nemico, ma Washington, Londra e la Germania Federale stabilirono relazioni molto cordiali con la Croazia il cui governo era infestato di ex-nazisti.

Dopo la scomparsa dell'Unione Sovietica, quando la Russia si è trasformata in un paese capitalista, il fascismo ha iniziato ad alzare la testa in Europa occidentale.

In Francia, Le Pen è giunto a disputare la Presidenza della Repubblica a Chirac in un ballottaggio. In Germania, il partito neo-nazista ha dichiarato pubblicamente la sua nostalgia per il Reich hitleriano. In Austria, Olanda, Italia, nelle repubbliche baltiche, i partiti di estrema destra conquistano importanti settori dell'elettorato. Nel primo di questi paesi il leader neo-nazista ha partecipato a un governo di coalizione.

In Spagna l'estrema destra mostra una aggressività crescente. Anche in Svezia, Danimarca, Norvegia, gruppi neo-nazisti ritornano nelle strade con arroganza.

In Portogallo, il fascismo, senza una sua collocazione, si è infiltrato nei partiti di destra che mal governano il paese.

Ravvivare la memoria

La tragedia ucraina - compio un dovere ricordando questa evidenza - non sarebbe stata possibile senza la complicità dell'Unione europea e gli Stati uniti.

Nella strategia di accerchiamento della Russia (scomoda per la sua potenza nucleare), i governi imperialisti d'Occidente e i loro servizi di intelligence incoraggiano le forze estremiste che seminano il caos in Ucraina occidentale, aprendo la porta all'attuale ondata di barbarie.

Sono state le sedicenti democrazie occidentali che hanno finanziato e armato le bande fasciste che sognano pogrom di comunisti ed esigono con arroganza l'adesione dell'Ucraina all'Unione europea.

Non è sorta magicamente, da un giorno all'altro, questa feccia.

Il fascismo ha radici antiche in Ucraina, in particolare nelle province di Galizia, a maggioranza cattolica uniate, che appartenevano all'Impero Austro-Ungarico e, dopo la I Guerra Mondiale, furono annesse dalla Polonia.

Ricordiamo che 100.000 ucraini hanno combattuto contro l'Unione Sovietica integrati nella Wehrmacht e nelle SS naziste.

Questi collaborazionisti furono, felicemente, infima minoranza. La stragrande maggioranza del popolo resistette in quella Repubblica sovietica con coraggio ed eroismo alla barbarie tedesca responsabile durante l'occupazione, della morte di quattro milioni di ucraini e ucraine.

Ma non è un caso che traditori come Stefan Bandera, alleato delle orde di invasori, siano stati proclamati eroi nazionali dagli estremisti di destra di Kiev.

Oggi, la gioia dei governati dell'Unione europea per gli eventi in Ucraina porta alla memoria l'irresponsabilità di Chamberlain e Daladier, quando celebrarono l'Accordo di Monaco, prologo dell'olocausto della II Guerra Mondiale.

Lungi da me l'idea di tracciare un parallelismo tra queste epoche e situazioni così diverse.

L'orizzonte prossimo dell'Ucraina si presenta pieno di incognite.

Ma ricordare Monaco è prendere coscienza del fatto che il fascismo non è stato sradicato dalla Terra, patria dell'essere umano. Dobbiamo combattere senza quartiere il fascismo a livello mondiale.

Vila Nova de Gaia, 25 febbraio 2014

 


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